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Venerdì, 14 dicembre 2007Il Salotto del MIX e MIX Party 2007
Oggi sono a Milano per partecipare all'evento "Il salotto del MIX". Erano presenti moltissimi operatori e grandi nomi del mercato delle comunicazioni italiano, con interventi da parte di personaggi di IlSole24Ore, Babelgum, Mediaset, RAI, SKY e Tiscali. Si è fatta una chiacchierata riguardante il futuro della larga banda e dell'IPTV (Televisione su IP) in Italia.
La riunione è durata oltre tre ore e durante la quale sono evinti alcuni punti che riporto qui sotto: - L'infrastruttura di telecomunicazioni nazionale ad oggi consentirebbe a pochissimi utenti di accedere veramente a servizi IPTV, ma che a fronte di un upgrade dei backbone e delle apparecchiature naturale e conforme al trend di crescita della rete negli ultimi tempi, verosimilmente nel corso di pochi anni potrebbe veramente consentire l'accesso a questi contenuti. Si è fatto il paragone dei servizi di WebRadio, che negli anni pre-adsl, nonostante esistessero già, erano molto "onerosi" da utilizzare in quanto richiedevano una percentuale di banda elevatissima rispetto a quella disponibile. Sulle connessioni odierne, se qualche utente della nostra rete utilizza la radio, probabilmente non ce ne accorgiamo nemmeno. - I "grandi operatori" invece di fare gli operatori di telecomunicazioni, stanno diventando delle "media company". Telecom Italia offre la sua IPTV, Fastweb offre la sua IPTV, Tiscali offre la sua IPTV, ultimamente si è aggiunto anche Wind a vendere la propria IPTV. Il risultato è che ognuno fornisce una serie di contenuti diversa dagli altri, ma che non sono interoperabili, e cioè sono accessibili soltanto dalla propria rete. Questo significa che se avessi un abbonamento con Fastweb e volessi vedere i contenuti di Tiscali, dovrò anche cambiare operatore. Questo genere di evoluzione del mercato è molto controproducente, in quanto chi ne rimette sarà sempre l'utilizzatore finale. Il mio punto di vista (che coincide con quello esposto da Stefano Quintarelli, anche lui presente all'evento, e da una elevata percentuale di presenti) è che gli operatori di telecomunicazioni dovrebbero prendersi il compito di trasportare bit da un mittente a un destinatario nel modo migliore possibile, senza preoccuparsi di quale sia il contenuto, e i fornitori di contenuti (Sky, RAI, Mediaset ma anche altri) dovrebbero continuare a fare il loro lavoro e utilizzare la rete di accesso degli operatori (pagata dagli utenti) per distribuire i contenuti. Purtroppo pare che l'invidia creata negli operatori nei confronti dei fornitori di contenuti stimoli i primi a svantaggiare questi ultimi, gravando sul concetto di "internet", cioè impedendo un equo scambio di dati indipendente. - All'estero tutti stanno investendo sull'infrastruttura in fibra ottica, mentre in Italia si investe su tecnologie in rame temporanee che periodicamente vengono buttate via per essere ammodernate (ISDN prima del 2000, ADSL tra il 2001 e il 2005, ADSL2 dal 2006 ad oggi, VDSL nel futuro non molto lontano) e così via, dando adito ad uno spreco di risorse non indifferente. - Mediaset, forte del suo modello di business attuale, dedicherà risorse al mondo IP con calma e tranquillità, convinta che il loro spazio nell'intrattenimento non sarà eroso significativamente dai nuovi servizi. Conclusione: una riunione di discreto interesse che ha offerto molti spunti di riflessione che riprenderò più approfonditamente nei prossimi giorni. |
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