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Lunedì, 17 marzo 2008Videodomanda di Quintarelli su FTTx
Stefano Quintarelli ha registrato una video-domanda, che se verrà sufficientemente votata, verrà posta al futuro premier. Consiglio a tutti coloro a cui interessa una rete in fibra ottica (a chi no?) di dare un'occhiata e contribuire con il voto.
Attenzione, probabilmente il meccanismo di votazione potrebbe non funzionare. In questo caso insistete magari ad orari diversi e comunicatelo anche qui, in modo che se la domanda non dovesse "vincere", Stefano abbia in mano un'arma per combattere! Mercoledì, 2 gennaio 2008A Fontaneto d'Agogna la fibra ride anche a Gennaio
Nonostante la neve, oggi abbiamo collegato un altro cliente a Fontaneto d'Agogna con la fibra ottica. La rete in fibra di Intercom è ancora piccolina, ma continua a crescere costantemente. E da parte mia è una bella soddisfazione vedere interesse nell'iniziativa, e sopratutto vedere la soddisfazione da parte di chi ne usufruisce.
Mercoledì, 19 dicembre 2007La mia esperienza sulla posa di fibra ottica
Sappiamo tutti che la rete in rame avrà una vita relativamente breve, e che tutte le varie tecnologie xDSL ne possono solo prolungare la lenta agonia.
Nella mia azienda abbiamo dedicato una buona fetta degli investimenti per realizzare una rete di distribuzione in fibra ottica. La prima piccola parte sperimentale, nella zona industriale di Fontaneto d'Agogna (NO) iniziata nella seconda metà del 2005, è stata completata all'inizio del 2006. Considerato il successo in quell'area, abbiamo deciso di proseguire ed estenderla in direzione nord, verso Borgomanero (NO). Nonostante gli enormi sforzi, in termini di risorse finanziarie e umane, siamo riusciti a posarne circa 2Km su 3, e il tratto intermedio, che consente di arrivare alla frazione Meda di Borgomanero, presenta una moltitudine di problemi che ci stanno rendendo veramente difficoltosa l'impresa. Credo che senza un buon supporto normativo da parte dello Stato, nessuno farà investimenti per posare reti in fibra. Le problematiche riscontrate sono fondamentalmente legate a due aspetti: Posare i tubi sulle strade pubbliche, oppure posarli sui terreni privati. La posa sulle strade pubbliche rende semplice ottenere i permessi per effettuare gli scavi, in quanto questi devono essere chiesti pochi enti ben precisi, solitamente comuni, provincie e regioni, che però solitamente non consentono lo scavo in banchina, ai lati della strada, ma obbligano lo scavo in mezzo ad una corsia. Questo comporta l'onere di riasfaltare almeno metà della strada (la corsia) o addirittura tutta, laddove fosse larga meno di 5 metri. Oltre a questo costo, molti enti chiedono anche un affitto annuo per il diritto di utilizzo della superficie. La posa sui terreni privati invece consente di avere dei costi molto più contenuti, in quanto molto spesso il percorso viene tracciato su tratti sterrati, il cui onere per il ripristino è molto basso. Il problema è che i singoli terreni sono talmente piccoli che pr tratte di qualche chilometro è necessario contattare centinaia di proprietari. Normalmente nella realizzazione della tratta, cerchiamo sempre di passare sui bordi delle proprietà, a 1 metro di profondità, con uno scavo di circa 30cm di larghezza, ripristinando tutto come prima a regola d'arte. Ci sono proprietari di terreni che pur di avere la fibra ottica vicino, sarebbero disposti a scavare di persona, mentre altri, solitamente anziani, che nonostante tutte le cure per arrecare il minimo danno, e nonostante un piccolo indennizzo, oppongono resistenza sostenendo che "il terreno è di loro proprietà e quindi non si passa". Siccome non si tratta di collegamenti di backbone, ma di rete di distribuzione, dove nell'abbonamento all'utente finale che nel caso di utenza privata difficilmente potrà superare €50,00 al mese, e nel cui costo devono essere inclusi servizio, supporto tecnico, ammortamento apparati e impianti, il costo di posa già di per se alto (dai 50 agli 80 euro al metro) rende economicamente difficile un investimento in questa direzione. Se poi sommiamo l'eventuale costo di ripristino del manto stradale si raggiungono cifre che superano €200,00 al metro. Questo avviene nei piccoli comuni, perchè nei centri più grandi, la presenza di altri sottoservizi (rete idrica, elettrica, metano, fognatura, rete Telecom, ecc..) rende ancora più laboriosa e di conseguenza costosa la realizzazione della nuova rete. Cosa si può fare? Penso che le direzioni in cui muoversi siano due: una è sensibilizzare ogni cittadino, rendendolo consapevole sul fatto che una rete in fibra ottica, anche se magari non utilizzata direttamente, porta molti vantaggi sociali in termini di cultura, competitività, economia, e che quindi concedere il passaggio di tali tubature sul proprio terreno non è una cosa negativa, anzi, si dovrebbero cercare di agevolare gli operatori; la seconda direzione è quella di avere una regolamentazione legislativa che consente di agevolare la stesura di nuove reti da parte degli operatori, per esempio, consentendo loro di asfaltare solo la parte di strada scavata, o rendere possibile il passaggio sui terreni privati salvo problematiche particolari. Se nessuno interviene su questi aspetti, le zone vittime di digital-divide difficilmente saranno raggiunte dalla fibra ottica prima di qualche decennio. Mi piacerebbe condividere qualche esperienza e opinione, specialmente con chi ha già affrontato queste problematiche. Domenica, 21 ottobre 2007La fibra (ottica) che rideCon enormi sforzi, sto cercando di indirizzare l'azienda per la quale lavoro a sviluppare la rete in fibra ottica. Nonostante i forti investimenti, ad oggi si trovano ancora parecchi problemi nel riuscire a posare l'infrastruttura necessaria. Per esempio... l'ente "regione", per quanto concerne ogni strada regionale, obbliga gli operatori a scavare IN MEZZO alla strada, e non in banchina, addebitando poi il ripristino di almeno metà carreggiata. Il passaggio sui terreni privati, scelta economicamente percorribile, comporta una serie di complicazioni molto pesanti: alcuni proprietari terrieri scaverebbero di persona pur di avere un'infrastruttura in fibra ottica vicina, altri (tipicamente anziani), non vogliono nemmeno sapere di cosa si tratta e rifiutano ogni contatto con concetti del tipo: "Il terreno è mio e qui non si passa". Secondo me sarebbe necessario avere qualche agevolazione a livello governativo, che conceda dei privilegi alle aziende che intendono realizzare delle tratte in fibra ottica, magari collaborando con gli enti pubblici (regioni, province, comuni). Più di una volta ho visto riasfaltare grosse tratte di strade provinciali o statali (ma anche comunali), senza alcuna coordinazione. Se fosse possibile trovare degli accordi, visto che tali lavori vengono programmati e realizzati periodicamente, sarebbe possibile ridurre il costo di sviluppo di una nuova rete posando i tubi qualche mese prima dell'opera di riasfaltatura, che comunque sarebbe stata a carico dell'ente pubblico. In qualche anno ci si troverebbe con svariati Km di rete realizzata e centinaia di migliaia di "premises" raggiunte. Personalmente sarei disposto a cedere una coppia di fibre (o anche più di una) all'ente pubblico in cambio dell'agevolazione nella realizzazione dell'infrastruttura. |
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