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Mercoledì, 26 ottobre 2016Bitcoin: questo sconosciuto![]() La prima tipologia è costituita dalle persone che non riescono a capirne il funzionamento, con frasi come: "Non tocco le crittovalute perché non riesco a comprenderle". "Il concetto di bitcoin è favoloso ma la tecnologia che ha alla base mi spaventa", "Non sono capace di usarlo e non riesco a fidarmi del mio wallet o delle agenzie di scambio". La seconda tipologia invece è la conseguenza di una grande o totale disinformazione, con affermazioni di questo tipo: "Bitcoin è usato dai criminali per transazioni illegali (droga, armi, ...)", "Ho sentito dire che bitcoin non è in grado di supportare la crescente richiesta, non ricordo bene il ragionamento ma ci sono due soluzioni per il futuro, comprare bitcoin con la soluzione sbagliata me li fa perdere tutti", "Bitcoin è troppo caro andavano comprati quando valevano 10 euro". Mi piacerebbe dare contributo a chiarire questi dubbi per poter comprendere qualcosa in più su questa tecnologia, che essendo originale e diversa da qualsiasi altra cosa esistita prima non è facile da assimilare. Uno dei vantaggi più grossi di bitcoin, che rappresenta una fortissima innovazione, se non il motivo principale per cui vi è tutto questo interesse, è che consente di avere la completa proprietà del denaro. Facciamo un paragone: quando si effettua un deposito in banca, si cede la proprietà dei soldi alla banca stessa. In cambio la banca garantisce un credito. Quando si effettuano i pagamenti con un bonifico bancario o con la carta di credito, si invia alla banca una "richiesta" di effettuare l'operazione di trasferimento del credito dell'importo desiderato verso il beneficiario. La banca (o qualsiasi intermediario nell'operazione) potrebbe anche rifiutare di eseguirla. Con bitcoin invece si può disporre del proprio denaro come si vuole, non è necessario avere intermediari, si hanno l'effettiva proprietà e il completo controllo dei soldi. Le transazioni, una volta confermate, sono definitive e non possono essere modificate. Questo comporta però anche un aumento di responsabilità non potendo rimediare ad eventuali errori (come l'invio di un importo errato) o di perderli (magari per causa di un hacker). Il rischio è reale, ma i software per la gestione dei bitcoin (wallet) si sono evoluti nel tempo e già oggi sono disponibili degli strumenti che rendono tutto molto semplice ed allo stesso tempo sicuro. Le migliorie vengono introdotte sempre più velocemente grazie anche alla rapida adozione di questa moneta. Un'altra caratteristica molto importante e che cambia completamente il modo in cui oggi viene gestito il denaro è che tutto il protocollo sul quale funziona bitcoin è pensato per non avere la necessità di fidarsi di qualcuno, in gergo si dice che è "trustless". Con i soldi convenzionali dobbiamo fidarci del fatto che la banca nella quale abbiamo depositato i risparmi non fallisca, dobbiamo fidarci che lo stato non si inventi qualche legge di salvataggio che autorizzi prelievi forzosi sui conti correnti, dobbiamo fidarci che il debito pubblico non faccia crollare l'economia sottostante, dobbiamo fidarci che la banca restituisca i soldi il giorno in cui si andrà a prelevare, dobbiamo fidarci che i contanti ricevuti per un pagamento non siano falsi e così via, la lista potrebbe essere molto lunga. Con bitcoin è tutto risolto nel protocollo. I soldi sono depositati su dei conti a cui ha accesso esclusivamente il proprietario. Non esiste un ente che emette bitcoin, che li vende, che li crea, o che li gestisce. Non dipendono da alcun governo e non è possibile creare bitcoin falsi. E la tipica obienzione "i bitcoin sono numeri e non valgono niente" è falsa: anche i conti correnti bancari sono dei numeri. Anche il valore di un grammo di oro non è garantito, ma deriva dalla sua utilità come riserva di valore e dalla richiesta del mercato. Che bitcoin abbia valore è anche un fatto: nel 2009 un bitcoin valeva meno di un centesimo di euro, sette anni dopo (27 ottobre 2016) ne vale 620. Questo valore deriva dalla sua effettiva utilità ed è determinato dall'equilibrio di richiesta ed offerta. Bitcoin si è quindi dimostrato anche un'ottima riserva di valore, al contrario delle monete tradizionali: i risparmi mantenuti in euro perdono il loro potrere di acquisto. Con la stessa quantità di euro nel 2006 si potevano comprare molti più beni nel 2016, e anche se siamo riusciti ad ottenere degli interessi su un deposito, questi non sono sufficienti a pareggiare il valore iniziale. La continua immissione di nuovo denaro generato dalle banche centrali ne è la causa principale. Per dare un'idea più concreta esaminiamo la Banca Centrale Europea, emettitrice dell'Euro. Inizialmente lo statuto non prevedeva la possibilità di emettere nuova moneta oltre ai 2000 miliardi di euro che rappresentavano il valore stimato dell'eurozona, dando solamente la possibilità di acquistare occasionalmente delle obbligazioni di attività finanziarie attraverso delle aste di liquidità. Nel 2011 però ha cominciato ad effettuare delle azioni temporanee, effettuando prestiti (LTRO) per un totale di circa 1000 miliardi di euro (con denaro generato dal nulla), che sarebbe dovuto essere restituito tre anni dopo, impegno che poi è stato rispettato da poche banche. A Marzo 2015 ha dato il via ad un Quantitative Easing cioè la produzione di 60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016 per comprare obbligazioni di stato e di attività finanziarie. A dicembre 2015 il QE è stato prolungato fino a Marzo 2017. A Marzo 2016 il QE è stato portato da 60 a 80 miliardi di euro al mese. Situazioni simili accadono anche alle altre valute (USD, CNY, JPY, ...). Un altro aspetto curiosamente importante è che le regole europee non vietano la generazione di denaro per finanziare spese militari, che possono essere effettuate senza autorizzazione preventiva dalle istituzioni politiche. Bitcoin non consente la generazione/emissione di nuova moneta oltre ai 21 milioni di unità previsti dal protocollo e la conseguenza è che non è necessario fidarsi dell'onestà di un gruppo di persone come nel caso delle banche centrali. Non può essere nemmeno usato per finanziare le guerre. Il processo con cui funziona bitcoin è totalmente trasparente e verificabile da chiunque ne abbia interesse. Il fatto che bitcoin venga usato dai criminali è possibile, ma di sicuro non rappresenta per loro la scelta migliore in quanto, seppur anonime, le transazioni bitcoin lasciano una traccia indelebile sulla blockchain e quindi tutt'ora il sistema di pagamento e riciclaggio preferito dai professionisti del settore restano i dollari. Esiste una effettiva problematica sulla scalabilità e cioè sulla possibilità di gestire un numero di transazioni sufficientemente ampio per l'utilizzo quotidiano di ogni abitante del pianeta, ma esistono anche diverse soluzioni sulle quali molti programmatori stanno lavorando. Il rischio di comprare i "bitcoin sbagliati" è un argomento complesso ed attualmente non esiste. Nella remota possibilità in cui la blockchain di bitcoin dovesse dividersi in due (fork) se prima della divisione si possedessero 10 bitcoin, dopo la divisione ci si troverebbe ad avere 10 "bitcoin nuove regole" e 10 "bitcoin vecchie regole", e quindi non si perderebbe tutto. Sul fatto che bitcoin sia troppo caro invece bisogna considerare che è tutto relativo: il protocollo bitcoin consente di lavorare con 8 decimali e l'unità più piccola (0,00000001 bitcoin, o meglio 1 satoshi) oggi vale 6 milionesimi di euro. Considerando che l'aggregato monetario M3 mondiale è stimato in circa 75 mila miliardi di euro, il giorno in cui bitcoin verrà usato quotidianamente a livello mondalie 1 bitcoin dovrebbe valere ben oltre 3 milioni e mezzo. Oggi ne vale solo 620. Sembra ancora troppo caro? Per chi ha compreso bene i concetti sui quali bitcoin è basato, diventa facile intuire quanto sia migliore e potenzialmente affidabile bitcoin rispetto all'euro. Ricordo però che l'economia di bitcoin in proporzione è ancora molto piccola e quindi il valore potrebbe variare anche repentinamente. Se siete arrivati a leggere fino a qui, ed è venuta la tentazione di ottenere qualche bitcoin (o frazione) è bene tenere presente anche questi ultimi consigli: 1) Dopo la scoperta di bitcoin sono nate moltissime altre crittovalute (Namecoin, Litecoin, Dogecoin, Ethereum, Dash, Monero e centinaia di altre) ognuna con la presunzione di essere la migliore. Ad oggi nessuna di queste ha raggiunto un'adozione sufficiente, alcune sono state abbandonate e non sono più sviluppate, investire in un'alternativa a bitcoin è molto rischioso e sconsiglio di farlo a meno che non si è molto esperti e si sa esattamente cosa si sta facendo. Non è saggio cedere a proposte tipo: "Il valore di bitcoin è salito di 1000 volte, compra quest'altra crypto per poter avere gli stessi guadagni". 2) Considerata la complessità dell'argomento, si sono attivati anche molti truffatori che addirittura vendono cryptovalute che non esistono in multi-level-marketing facendo presentazioni professionali. Un esempio per tutte è OneCoin. Cadere in queste trappole significa perdere i propri soldi. 3) Le chiavi private (crittografiche) sono l'unico strumento che determinano la proprietà dei bitcoin. È di fondamentale importanza scegliere un wallet che consente di avere il pieno controllo delle chiavi private. Alcuni wallet, specialmente quelli accessibili attraverso un sito web non offrono questa possibilità. Consiglio di usare Melis Wallet ( https://melis.io/ ) oppure uno di questi https://bitcoin.org/it/scegli-il-tuo-portafoglio . 4) Non lasciare mai i propri bitcoin sull'exchange (agenzia di scambio), è come lasciare i propri contanti ad uno sconosciuto. Se si utilizza un exchange per comprare bitcoin (come kraken.com o bitstamp.net). Dopo averli comprati, è fondamentale trasferirli sul proprio wallet. 5) Ritengo sia molto importante avere dei bitcoin nel portafogli, ma consiglio di non investire più di quanto si è disposti a perdere. Il rischio di perdita è molto basso se proporzionato alla probabilità di successo e alle potenzialità, ma non è nullo e non vorrei avere qualcuno sulla coscienza! ![]() Non resta che augurare buon bitcoin a tutti! |
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