[ Home ]MeSono vegetariano. Gestisco un ISP. Pratico molto sport. Volo in aliante. Programmo in Ruby. Sono ateo. Supporto Bitcoin Cash.
X: @paolo_aga DisclaimerQuello che scrivo in questo weblog appartiene alla mia sfera personale. Tutte le comunicazioni, i collegamenti e notizie sulle attività professionali non si devono ritenere ufficiali. CategorieArchiviAmministrazione |
Mercoledì, 31 ottobre 2007RIPE spinge il passaggio ad IPv6
Il RIPE, l'organizzazione europea che assicura la coordinazione tecnica ed amministrativa per l'implementazione e lo sviluppo di internet in Europa, stima che entro un periodo compreso tra i due e i quattro anni non saranno più disponibili sufficienti indirizzi IPv4 per sopperire al fabbisogno della crescita della Rete.
Un recente annunco sul sito del ripe evidenzia che "la crescita e l'innovazione su Internet dipende dalla continua disponibilità di spazi di indirizzamento IP", ed una soluzione esiste già, si tratta di IPv6, la nuova versione del protocollo internet, che dispone di spazi di indirizzamento immensamente superiori, ampiamente sufficienti alla crescita futura. RIPE pertanto sta facendo pressione ai service provider per rendere i loro servizi disponibili anche su IPv6 in modo da facilitare la transizione. Si farà in modo che la rete attuale, in IPv4 potrà comunque funzionare, mentre per tutte le reti future sarà necessario implementare IPv6. Sicuramente la transizione non sarà semplicissima, ci saranno problematiche di sicurezza diversa, e sarà differente anche lo stile di funzionamento. Per esempio non sarà più necessario utilizzare IP privati sulla propria rete, ogni utente avrà a disposizione come minimo un blocco di 16 miliardi di miliardi di indirizzi a cui collegare tutti i propri apparati, e la configurazione degli stessi potrà avvenire anche in modo automatico. Sarà necessario porre particolare attenzione ai firewall, anche se, proprio come conseguenza dell'estremamente alto numero di indirizzi ip disponibili (2^128, cioè circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi), sarà difficile per i virus, trojan e malware la diffusione usando le tecniche di "scanning" della rete attuali. Personalmente la trovo comunque un'iniziativa interessante e spingo chiunque abbia un po' di tempo da dedicare a IPv6 di cominciare ad usarlo. La mia azienda da tempo sperimenta IPv6 e fornisce già connettività IPv6 nativa a chi ne fa richiesta e nei prossimi mesi abiliterà in IPv6 anche i servizi che ora utilizzano IPv4. Trackbacks
URI specifico di Trackback per questa notizia
Commenti
Mostra commenti
(Cronologicamente | Per argomento)
Nessun commento L'autore non consente commenti a questa notizia
|
LinksArticoli interessanti:
ADSL, Bitcoin, La moneta fiat, Network Neutrality, Omeopatia, Rispondere alle e-mail, WiFi e salute. Blog che leggo: Slashdot. Il portico dipinto. Altri siti: - Intercom - internet provider. - A.C.A.O. - Aero Club Adele Orsi, Calcinate. ![]() la frase di oggiCreative Commons |