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Mercoledì, 31 ottobre 2007Telecom porta gli ADSL da 4 a 7Mbit/s
Navigando su internet, questa notizia ha catturato la mia attenzione:
Telecom Italia ha reso disponibile la nuova ADSL Alice Flat da 7Mbit/s, dichiarando di effettuare automaticamente l'upgrade in modo gratuito agli attuali utenti di Alice Flat 4 Mega. Proposta interessante, ma conoscendo il panorama attuale delle connessioni ADSL dove le velocità di picco teoriche sono sempre più elevate, ma gli MCR (per la definizione di MCR e la sua importanza, vi rimando a un mio precedente articolo) tendono sempre ad essere ridotti o addirittura sparire, sono andato a controllare sul sito ufficiale di Telecom le caratteristiche dell'offerta. La prima cosa che salta all'occhio è che la velocità di upload download è quasi raddoppiata, mentre quella di upload è di soli 384Kbit/s, cioè il 50% in più della proposta precedente. Mentre Alice 4 Mega aveva un MCR di 20Kbit/s, in questa proposta il parametro MCR non viene comunicato, anzi, appare una nota a fondo pagina che cita: "La velocità non è garantita poichè dipende dal livello di congestione della rete e del server a cui ci si collega". Da questo si può dedurre che sebbene non specificato chiaramente, l'MCR è pari a Zero. A quanto pare la lotta sul mercato si fa ormai cercando di sparare numeri grossi all'apparenza, ma senza garantire nulla sulle prestazioni. Una scelta politica che non condivido assolutamente. Mercoledì, 31 ottobre 2007RIPE spinge il passaggio ad IPv6
Il RIPE, l'organizzazione europea che assicura la coordinazione tecnica ed amministrativa per l'implementazione e lo sviluppo di internet in Europa, stima che entro un periodo compreso tra i due e i quattro anni non saranno più disponibili sufficienti indirizzi IPv4 per sopperire al fabbisogno della crescita della Rete.
Un recente annunco sul sito del ripe evidenzia che "la crescita e l'innovazione su Internet dipende dalla continua disponibilità di spazi di indirizzamento IP", ed una soluzione esiste già, si tratta di IPv6, la nuova versione del protocollo internet, che dispone di spazi di indirizzamento immensamente superiori, ampiamente sufficienti alla crescita futura. RIPE pertanto sta facendo pressione ai service provider per rendere i loro servizi disponibili anche su IPv6 in modo da facilitare la transizione. Si farà in modo che la rete attuale, in IPv4 potrà comunque funzionare, mentre per tutte le reti future sarà necessario implementare IPv6. Sicuramente la transizione non sarà semplicissima, ci saranno problematiche di sicurezza diversa, e sarà differente anche lo stile di funzionamento. Per esempio non sarà più necessario utilizzare IP privati sulla propria rete, ogni utente avrà a disposizione come minimo un blocco di 16 miliardi di miliardi di indirizzi a cui collegare tutti i propri apparati, e la configurazione degli stessi potrà avvenire anche in modo automatico. Sarà necessario porre particolare attenzione ai firewall, anche se, proprio come conseguenza dell'estremamente alto numero di indirizzi ip disponibili (2^128, cioè circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi), sarà difficile per i virus, trojan e malware la diffusione usando le tecniche di "scanning" della rete attuali. Personalmente la trovo comunque un'iniziativa interessante e spingo chiunque abbia un po' di tempo da dedicare a IPv6 di cominciare ad usarlo. La mia azienda da tempo sperimenta IPv6 e fornisce già connettività IPv6 nativa a chi ne fa richiesta e nei prossimi mesi abiliterà in IPv6 anche i servizi che ora utilizzano IPv4. Martedì, 30 ottobre 2007L'offerta Infostrada da €9,95 al mese
Vista l'insistenza della pubblicità di Infostrada alla TV, sono andato a guardare come è possibile che con soli €9,95 al mese, possa offrire tutti quei servizi.
Il messaggio pubblicitario parla di ADSL 4Mbit/s, Chiamate in tutta italia a costo 0, niente canone telecom. Accedendo al sito subito vengono chiarite alcune cose.. innanzitutto il canone di €9,95 al mese vale solo fino a fine Marzo 2008. Considerando che mediamente le connessioni ADSL impiegano circa un mese ad essere attivate, rimangono circa 4 mesi, dopo di che il vero costo del servizio è di €29,95.. un costo non trascurabile. La velocità di accesso è di 4Mbit/s in download e di soli 256Kbit/s in upload. Non parla di MCR (banda minima garantita). E' un parametro importante che determina l'effettiva qualità del servizio. Purtroppo molti operatori assegnano un MCR di soli 10 o 20Kbit/s, talvolta anche nullo. Ho cercato su tutta la documentazione online, ma di MCR non si trova proprio traccia. Le chiamate verso rete fissa non costano effettivamente 0, ma costano 12 centesimi come scatto alla risposta. Premesso che la moda dello "scatto alla risposta" esiste solo in Italia, supponendo che un operatore addebiti un costo di 3 centesimi di euro al minuto (media del mercato), le chiamate inferiori ai 4 minuti costeranno di più rispetto ad altre soluzioni. Le chiamate verso i cellulari costano 19 centesimi di euro al minuto, nella media con gli altri operatori, ma anche qui troviamo lo scatto alla risposta di ben 15 centesimi. Altra nota che viene mimetizzata abbastanza: la tariffazione è minutaria anticipata. Questo significa che, rispetto agli operatori che applicano la tariffazione "al secondo", mediamente pagheremo 30 secondi di chiamata in più. Inoltre ogni chiamata su cellulare costa minimo 34 centesimi di euro, quindi le chiamate di durata inferiore ai due minuti saranno decisamente più costose rispetto ad altri operatori con tariffazione "al secondo" e niente "scatto alla risposta". Infine nella documentazione compare un'altra cifra: €40,00 in caso di chiusura anticipata del contratto. Sviscerati i dettagli, l'offerta definitiva mi sembra molto differente da quella pubblicizzata. Domenica, 28 ottobre 2007I servizi di telecomunicazione e le pubblicità
Invece di cercare di sviluppare reti di nuova generazione, pare che i più grandi operatori di telecomunicazioni si stiano facendo una guerra spietata tra loro, per vendere un prodotti molto simili tra loro, cercando di minimizzare le prestazioni concrete e farli apparire più veloci.
Premettendo che su Internet, essendo una rete per lo più "best effort", non è possibile determinare delle "garanzie di banda", e che in questo articolo cercherò di non entrare troppo nei dettagli tecnici, userò la definizione di "Banda minima garantita" per indicare quanta banda avrebbe ogni utente se tutti i clienti attestati alla centrale di un'operatore usassero la connessione contemporaneamente. Da qualche mese cominciano a proporre le linee ADSL con velocità di picco (PCR) fino a 20Mbit/s che però, in piccolino, nei contratti hanno delle bande minime garantite (MCR) di 40Kbit/s (meno della velocità di un modem analogico!) o addirittura nulle. A questo punto ci si chiederà a cosa serve avere una connessione da 20Mbit/s se poi le prestazioni effettive sono decisamente inferiori? Questa situazione porta dei vantaggi solo per usufruire dei servizi di quegli operatori che hanno un'infrastruttura di trasporto (backbone) molto capiente e capillare, e solo per utilizzare i contenuti dell'operatore scelto. Si può capire che l'utilizzo di una connessione con un PCR elevato e un MCR pressochè nullo sarà adatto ad accedere al servizio di IPTV proposto dall'operatore stesso, e ci si devono aspettare prestazioni molto più ridotte per altre applicazioni (file sharing, servizi IPTV di terzi, servizi VoIP di terzi, download), in quanto avranno a disposizione molta meno banda, e sarà presente una perdita di pacchetti (packet loss) più consistente. Gli operatori pertanto, per rendere più allettante l'offerta, offrono accessi con PCR molto elevato, e MCR (ciò che incide maggiormente sul costo del servizio) bassissimo o nullo. In più enfatizzano solo alcune caratteristiche e ne nascondono altre. I "giochetti" più comuni consistono nel pubblicizzare canoni per il servizio irrisori e chiamate verso telefoni fissi o cellulari a costi allettanti mentre in realtà, se si leggono bene le clausole dell'offerta, si trovano grandi sorprese; alcune di queste sono: - Chiamate a costo "zero" ma con limiti nel numero di minuti utilizzabili gratuitamente e un costo molto importante quando si eccede quella soglia. - Chiamate a costo minutario "zero" ma con un costo di "scatto alla risposta" (che abbiamo solo qui in Italia!) tenuto ben nascosto come se non fosse importante. - Offerte con tariffe bassissime, ma che prevendono un costo di quattro o cinque minuti di conversazione "prepagati", ad ogni chiamata, facendo lievitare mostruosamente i costi delle chiamate brevi, le più comuni. - Offerte con costi bassissimi, che però sono valide solo per i primi due o tre mesi, dopo di che triplicano, ma non viene mostrato chiaramente, viene scritto in piccolino in qualche angolo. - Offerte di servizi di accesso senza canoni, a consumo, che apparentemente sono economicissime, ma bastano poche ore di utilizzo e i costi crescono a dismisura. Invece di competere rendendo i servizi più interessanti, il loro gioco è quello di diventare prestigiatori, illudere il potenziale cliente di un risparmio che in realtà non c'e', far scomparire i costi in fase di definizione del contratto e farli apparire magicamente dopo. Nei prossimi giorni, commenterò le pubblicità che mi capita di osservare in TV. Martedì, 23 ottobre 2007
FTTP in Francia, con France Telecom Scritto da Aga
in Telecomunicazioni at
23:19
Commenti (0) Trackbacks (0) FTTP in Francia, con France Telecom
Leggendo qua e la per il web, mi sono imbattuto in questa notizia: France Telecom sta offrendo, nelle città della zona di Parigi, accesso in Fibra Ottica direttamente a casa.
Il servizio prevede, ad un costo di circa €70,00/mese, l'accesso ad internet in fibra ottica direttamente a casa (FTTH, Fibre To The Home) attraverso tecnologia GPON (Gigabit Passive Optical Network) con velocità di accesso di 2.5Gb/s in download e 1.2Gb/s in upload. Nell'offerta sono incluse IPTV e telefonia, senza costi aggiuntivi. Forse l'accesso ad internet a velocità Gigabit è persino eccessivo. Credo che 100Mbit/s full duplex potrebbero già essere sufficienti ad usufruire di tantissimi interessanti servizi, tra cui VPN per poter lavorare da casa come se si fosse in azienda, accesso a storage remoto e/o condiviso, backup di dati in remoto, IPTV, videogiochi online, e tutto ciò che potrebbe avere esigenza di banda. E' bene che gli operatori comincino a capire che investire in ADSL non è il massimo. Qualcuno disse: "It's disgusting! What country invented DSL? America. What country is in dead last place among the industrialized world for DSL speeds? America." (per i non anglofili: E' disgustoso! Quale nazione ha inventato il DSL? L'America. Quale nazione sta morendo, all'ultimo posto nel mondo inustrializzato a causa delle (lente) velocità DSL? L'America."). Forse chi l'ha scritto non è a conoscenza della situazione italiana! Lunedì, 22 ottobre 2007No alla deep inspectionAlcuni operatori di telecomunicazioni stanno considerando di utilizzare questa tecnica per discriminare i vari tipi di traffico generato dai propri utenti, privilegiando alcuni contenuti/servizi a discapito di altri. Alcuni sostengono sia un sistema utile per ridurre il traffico generato da virus, trojan e malware in genere, mentre altri lo utilizzano come sistema utile a garantire il miglior funzionamento di alcuni servizi (una forma di implementazione della QOS, quality of service). Questo però si pone contro alla "network neutrality", e a volte potrebbe tradursi in uno svantaggio per l'utente. Solitamente questa tecnica viene utilizzata dagli ISP, tra le altre cose, per prioritizzare il traffico VoIP rispetto al resto del traffico. E' noto che il servizio VoIP risente tantissimo della latenza e packet loss. L'ISP che dovesse implementare questa funzionalità però potrebbe ad esempio prioritizzare il traffico dei popri servizi VoIP e non quello di servizi VoIP di altri operatori. La soluzione alternativa potrebbe essere invece quella di riuscire ad ampliare la banda fornita ai propri utenti, in questo modo non sono più necessarie le sofisticate tecniche di gestione dei pacchetti. Stefano Quintarelli, nel suo blog, spiega molto bene quale sia la situazione. Siccome condivido le sue opinioni, consiglio di dare una lettura al suo articolo. Domenica, 21 ottobre 2007La fibra (ottica) che rideCon enormi sforzi, sto cercando di indirizzare l'azienda per la quale lavoro a sviluppare la rete in fibra ottica. Nonostante i forti investimenti, ad oggi si trovano ancora parecchi problemi nel riuscire a posare l'infrastruttura necessaria. Per esempio... l'ente "regione", per quanto concerne ogni strada regionale, obbliga gli operatori a scavare IN MEZZO alla strada, e non in banchina, addebitando poi il ripristino di almeno metà carreggiata. Il passaggio sui terreni privati, scelta economicamente percorribile, comporta una serie di complicazioni molto pesanti: alcuni proprietari terrieri scaverebbero di persona pur di avere un'infrastruttura in fibra ottica vicina, altri (tipicamente anziani), non vogliono nemmeno sapere di cosa si tratta e rifiutano ogni contatto con concetti del tipo: "Il terreno è mio e qui non si passa". Secondo me sarebbe necessario avere qualche agevolazione a livello governativo, che conceda dei privilegi alle aziende che intendono realizzare delle tratte in fibra ottica, magari collaborando con gli enti pubblici (regioni, province, comuni). Più di una volta ho visto riasfaltare grosse tratte di strade provinciali o statali (ma anche comunali), senza alcuna coordinazione. Se fosse possibile trovare degli accordi, visto che tali lavori vengono programmati e realizzati periodicamente, sarebbe possibile ridurre il costo di sviluppo di una nuova rete posando i tubi qualche mese prima dell'opera di riasfaltatura, che comunque sarebbe stata a carico dell'ente pubblico. In qualche anno ci si troverebbe con svariati Km di rete realizzata e centinaia di migliaia di "premises" raggiunte. Personalmente sarei disposto a cedere una coppia di fibre (o anche più di una) all'ente pubblico in cambio dell'agevolazione nella realizzazione dell'infrastruttura. Domenica, 21 ottobre 2007BWA (Hiperlan/2) - Sperimentazione
La fase di sperimentazione dei servizi BWA (Broadband Wireless Access) sta procedendo benissimo. Attualmente è attiva una stazione radio installata sul tetto degli uffici Intercom. I problemi che abbiamo riscontrato sono solo ed esclusivamente legati alla portata ottica.
Laddove ci sono difficoltà nelle comunicazioni, è sufficiente riuscire ad aumentare l'altezza dell'antenna e il problema si risolve. In questi giorni sto trattando per l'installazione di punti di accesso a Vaprio d'Agogna e a Suno. Ringrazio in anticipo coloro i quali hanno disponibilità di terreni o costruzioni in grado di ospitare i nostri apparati e collaborare alla realizzazione della rete, che vorranno contattarmi. |
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