In questi giorni si è fatto un gran parlare sull'annullamento della visita del Papa all'università La Sapienza di Roma. La maggior parte delle voci urlano "Scandalo!". Andando ad analizzare molto più da vicino i fatti, si evince che le notizie sono state distorte e gonfiate... anzi... manipolate decisamente.
Il principio della libertà di parola, di poter esprimere le proprie opinioni è apparentemente difeso da chiunque. Quando però c'è di mezzo la religione, cala un velo di silenzio e censura. La maggior parte di persone non ha il coraggio di mettere in discussione argomenti religiosi.
Proprio come in questo caso. Telegiornali, quotidiani e quant'altro non fanno altro che urlare la loro indigniazione in quanto un gruppo di professori (67 per la precisione) ha chiesto di impedire al Papa di inaugurare l'anno Accademico, come da invito del Rettore.
In realtà i professori hanno solo fatto notare quanto non sia corretto organizzare un evento "a senso unico" cioè solo dove il Papa avesse spazio di parola, mentre gli scienziati non avrebbero potuto dire nulla, quantomeno confrontarsi, aggravato dal fatto che l'evento si sarebbe dovuto tenere presso un'università scientifica, pertanto laica, i cui insegnamenti sono in conflitto con molti aspetti religiosi, tra cui quello più evidente: la teoria dell'evoluzionismo che mette in discussione il creazionismo.
Invece i giornali parlano di "censura" alla religione, manifestano vergogna. Nessuno ha voluto vietare al Papa di partecipare all'evento, è stata una scelta del Vaticano quella di annullare il suo intervento. Non mancano messaggi di indignazione che arrivano prontamente da tutti i personaggi politici. Qualcuno si è anche scandalizzanto per il fatto che alcuni di loro abbiano espresso indignazione in ritardo! Non sembra assurdo? Qui la strumentalizzazione della religione è proprio evidente.
Non è la richiesta dei 67 professori ad essere vergognosa, ma la manipolazione delle notizie e l'estremo bigottismo manifestato anche da persone importanti. Oltretutto è una vergogna che se vogliamo invece leggere le notizie per quelle che sono, e senza manipolazione, dobbiamo rivolgerci al
Los Angeles Times, alla
CNN, oppure all'inglese
Guardian.