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Domenica, 27 gennaio 2008Una Domenica a Calcinate e il primo volo dopo l'esame![]() La lezione tenuta principalmente dal buon Piero Magnaghi, è stata molto interessante, ed era basata sull'osservazione dei "log" di alcuni voli eseguiti da piloti più esperti, commentando le decisioni prese nelle varie situazioni, in funzione di vento, quota, condizioni metereologiche e distanze. La giornata, inizialmente molto fredda (come si può vedere nella foto, fatta al mattino alle 8.30 dopo aver aiutato gli allievi a preparare gli alianti per la scuola), nella tarda mattinata si è trasformata grazie al Föhn (Favonio), che ha portato la temperatura da -3 a 19 gradi in poche ore. Questo vento, in quota, raggiungeva all'incirca la velocità di 40Km/h offrendo quindi la possibilità di effettuare un volo "dinamico". Questo tipo di volo consiste nello sfruttare i sollevamenti orografici perpendicolari al flusso del vento che forzano l'aria a "scavalcarli" creando un moto ascensionale nei pressi della vetta. Volare all'interno di questi flussi consente di guadagnare quota, per poi spostarsi su altre vette e procedere alle fasi successive. Mentre ero in "linea" a dare assistenza a chi si apprestava a volare, mi è stata offerta la possibilità di effettuare un volo con Stefano Ghiorzo (che voglio ringraziare per la sua disponibilità). Si è trattato del mio primo volo da brevettato. Traino a 1000 metri di quota sull'I-IVWP (l'aereo della foto), dietro al Campo dei Fiori, e veleggiamento in dinamica, l'unica fonte di "energia" disponibile in queste giornate invernali. Durante questo volo ho cominciato ad imparare come valutare le posizioni in cui vi è la probabilità di trovare ascendenze, ho cominciato ad esplorare la zona intorno all'aereoporto, osservando anche tutte le zone atterrabili a disposizione per i casi di emergenza, e qualche tecnica di pilotaggio per poter virare all'interno dei "rotori" che si creano a causa del vento. L'esperienza è stata stupenda per molti motivi: l'aria era pulitissima, consentiva di vedere tutto il paesaggio circostante, fino a molto lontano: le Alpi, il Monte Rosa, il Monviso, gli Appennini Liguri, Milano.. tutto a portata ottica. Abbiamo incrociato molti altri alianti (a debita distanza) durante gli spostamenti. Uno spettacolo autentico. A parte alcuni tratti di trasferimento, tra il Campo dei Fiori, il Monte Nudo, il Lago Maggiore, il volo è stato caratterizzato da virate strettissime, molto inclinate, per poter rimanere il piu' possibile all'interno delle ascendenze, con un'ala puntata al cielo, l'altra alla terra e "cloche alla pancia". Assetti che portavano ad ottenere accelerazioni sulla "verticale apparente" attorno ai 2G, una sensazione piacevole e divertente, che però potrebbe essere molto fastidiosa per chi non è abituato. Dopo quasi un'ora e mezza di veleggiamento, a malincuore abbiamo dovuto dirigerci verso l'aereoporto ed atterrare in quanto anche altri piloti avrebbero voluto volare. Un'esperienza unica, la prima di una (spero) lunga serie. Non vedo l'ora di tornare di nuovo per il mio prossimo volo. Trackbacks
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