Credo ormai quasi tutti sappiano che gli indirizzi della versione attuale del protocollo IP (IPv4) si stanno esaurendo, e che la soluzione a questo problema sarà l'adozione di IPv6.
Oggi hanno assegnato i nuovi indirizzi IPv6 ai "root DNS" che sarebbero un po' come
le rubriche di internet, cioè i server che convertono i nomi facilmente memorizzabili dalle persone (esempio: blog.agazzone.it) in indirizzi IP, cioè numeri utilizzati dai computer (esempio IPv4: 195.72.192.241, esempio IPv6: 2a01:2d8:0:a6a::9eeg) e vice versa.
Questa operazione permette a chi sfrutta già tecnologie IPv6 di poter evitare di ricorrere obbligatoriamente all'IPv4 per utilizzare queste "funzioni di rubrica" (i server DNS).
Come ho già scritto in precedenti articoli, IPv6 porta molti vantaggi tra cui la configurazione semplificata delle reti e la disponibilità di una quantità elevatissima di indirizzi IP. Il RIPE e l'ICANN stanno spingendo fortemente l'adozione di questa nuova tecnologia.
Per gli utenti sarà un passaggio piuttosto trasparente, se non per il fatto che, per utilizzare direttamente questa tecnologia, chi possiede un router dovrà aggiornarlo o sostituirlo.
Ecco l'
annuncio di questa notizia sul sito della BBC inglese.
Sul Corriere invece
appare un articolo sulla stessa notizia, scritto però da un incapace (o ignorante, a vostra discrezione).
Già il titolo è errato e fuorviante: "
Al via i nuovi indirizzi internet. E' stato attivato l'ipv6 per affiancare e progressivamente sostituire il vecchio sistema di indirizzi", e viene ribadito più avanti: "
Per questo dal 4 febbraio è attivo il nuovo sistema di assegnazione, l'ipv6".
IPv6 è attivo e funzionante da poco più di un decennio. La
mia azienda ha avuto l'allocazione del suo blocco di IP (2a01:2d8::/32) il 16 Marzo 2007. Avevamo però alcune assegnazioni per effettuare sperimentazioni già nel 1997.
Più avanti nell'articolo viene attribuita la "colpa dell'esaurimento degli IPv4" a Cina, India e ai telefonini cellulari, e inoltre viene scritta un'altra informazione errata: "
Da oggi le macchine predisposte per l'ipv6 lo sfrutteranno a pieno, un cambiamento trasparente che sarà invisibile per l'utente finale, ma che permetterà a Internet di continuare a esistere ancora per molto". In realtà le macchine predisposte ad utilizzare IPv6 non lo useranno per nulla senza opportune configurazioni oppure se il router non lo supporta, e soprattutto se l'ISP (
Internet Service Provider, l'azienda che fornisce l'accesso ad internet) non lo rende disponibile.
Come al solito, quando le notizie vengono manipolate dal giornalismo italiano, se ne cambiano anche i significati. Perchè quando si tratta di scrivere un articolo su un argomento tecnico o complesso non viene mai interpellato qualcuno che abbia un minimo di competenza in merito?
Mi sembra che i giornalisti scrivano un mare di castronerie da dare in pasto a milioni di italiani ignoranti che non usano il cervello e quindi non capirebbero comunque cosa c'è scritto. Ed io mi sento quasi insultato.