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Domenica, 27 luglio 2008Stage di volo a vela a Masera, secondo weekend
Finita la settimana di intenso lavoro, Venerdì sera dopo cena, sono partito per raggiungere gli amici e colleghi piloti alla seconda ed ultima parte dello stage di volo a vela a Masera.
Svegliati presto, l'entusiasmo é stato subito calmato dalla grigia copertura che rendeva il cielo uniforme, ma dopo la colazione siamo comunque andati in aeroporto a preparare gli aerei in attesa di un'eventuale evoluzione migliorativa della giornata. In compagnia comunque non é stato difficile far trascorrere un po' di tempo, consultando di tanto in tanto il rapportino automatizzato che consente di ottenere informazioni sul vento a terra e che strappa sempre un sorriso dovuto alla particolare pronuncia del messaggio. Lo strumento é stato installato perché tipicamente al mattino l'aria é calma ma con l'evolvere della giornata, in special modo al pomeriggio, la conformazione della valle alimenta un vento più o meno costante che arriva a superare i 14 nodi con provenienza da sud. I piloti sono così in grado di conoscere in qualunque momento direzione e intensità del vento che si può trovare all'atterraggio. La comunicazione si avvia premendo per quattro volte consecutive il pulsante della portante radio sulla frequenza dell'aereoporto di Masera. Una voce comunica i dati rilevati con un messaggio che recita più o meno così: "Aviosuperficie di Masera, vento proveniente da sud-sud-ovest, otto nödi". Passate le 16:00 e visto che le condizioni meteo non promettevano di fare nulla più che una semplice planata, e dopo essermi consultato con i responsabili del 'secondo periodo' ho colto l'occasione per far provare l'esperienza di un volettino tranquillo alla mia ragazza, che a causa di una particolare sensibilità alle accelerazioni era preoccupata di non sentirsi bene. Dopo un briefing sul volo e sulle eventuali manovre di emergenza, siamo saliti a bordo del D-2153 (ASK-21). Alle 16:48 é giunto il momento del decollo, con sgancio a 750m. ![]() Villadossola in lontananza (Vista da GoogleEarth). Non soddisfatto del volo effettuato, e con un po' di amaro in bocca per aver dovuto evitare le ascendenze, sebbene inaspettate, ho cercato di tornare nuovamente in volo, ed ho avuto l'opportunità di farlo insieme a Piero Magnaghi sul D-2155 (ASK-21). Alle 17:44 siamo decollati con sgancio a 1250m all'imbocco della Val Vigezzo. Terminata la fase di traino abbiamo subito cominciato a cercare qualche appoggio sul lato nord della valle. Purtroppo non c'era nemmeno un movimento di aria. Tutto estremamente tranquillo. Abbiamo così deciso di tornare indietro, costeggiando le montagne e sondando la situazione lungo tutta la fascia senza però ottenere alcun risultato. Abbiamo provato ad attraversare la valle per cercare un minimo di dinamica sulla montagna ad ovest di Domodossola, ma anche qui non vi era nulla che ci facesse guadagnare quota. A questo punto ho provato a sondare il centro della valle, nella zona dove avevo trovato alcune ascendenze nel volo precedente, poco distanti dall'aeroporto. ![]() La città di Domodossola (Vista da GoogleEarth). Piero mi stava incitando in tutti i modi a non perdere quota, e io cercando di pilotare nel modo più delicato possibile (per ridurre le resistenze aerodinamiche) e cercando di "sentire" il comportamento dell'aria in funzione delle reazioni dell'aereo, cercavo di rimanere nell'area che ritenevo ottimale, mantenendomi tra i 400 e i 450m. Dopo una decina di minuti, come previsto da Piero, ecco il Duo Discus volare nella nostra zona, leggermente sotto di noi, il che fa scatenare la sua ironia portandolo a inviargli (sorridendo) il messaggio radio: "ma chi c'é su quell'aliante li in basso?". A questo punto si era innescata un'implicita competizione nel cercare di resistere in volo e non cedere per primi, durata diverse decine di minuti. Ormai mancava poco alle 19:00 e anche questa lieve confluenza cominciava a spegnersi. Per la maggior esperienza dello Zio, forse per il peggior rapporto di planata dell'ASK-21 rispetto al Duo Discus, e forse perché comunque era giusto così, raggiunti i 350m di quota ho deciso di atterrare prima io, dirigendomi verso la prenotazione e seguendo tutta la procedura conclusasi alle 18:56. Il volo é durato 1 ora e 12 minuti, e nonostante non ci sia stata la possibilità di allontanarsi, é stato divertente e molto soddisfacente. Lo Zio é atterrato subito dopo di me, regalandoci un bellissimo spettacolo: un passaggio a bassa quota che ci ha consentiti di ammirare più da vicino il volo dell'aliante, silenzioso se non per un lieve e inconfondibile "fischio" generato dai movimenti dell'aria intorno alle ali. Dopo aver sistemato tutti gli aerei per la notte, é seguita la cena e una allegra serata in compagnia. Prima di dormire io e altri tre ragazzi abbiamo anche fatto uno scherzetto goliardico ad un'ignaro pilota assonnato che ci ha fatti ridere per diversi minuti ma che per ora non posso anora svelare, dopo di che siamo andati a letto nella speranza di trovare la giornata seguente più favorevole. Purtroppo non é stato così: una intensa copertura ha reso le condizioni metereologiche ancora peggiori. Dopo la colazione siamo andati lo stesso all'aereoporto ma, a parte qualche breve voletto di altri piloti, l'attività é stata molto ridotta. A metà pomeriggio l'approssimarsi di un temporale ci ha fatti decidere di riportare gli aerei a Calcinate e terminare così lo stage. In conclusione devo dire che é stata sicuramente un'ottima iniziativa, personalmente l'ho trovata utile e istruttiva, anche se chi aveva già partecipato alle edizioni precedenti probabilmente non é della mia stessa opinione in quanto suppongo che ci si aspettava di trovare condizioni migliori e fare voli più interessanti. Vivere due weekend in mezzo alla natura, in piena estate, tra piloti ma anche amici, ha creato un'atmosfera che ha reso tutto piacevolissimo. Vorrei ringraziare ogni persona che ha contribuito all'evento: l'A.C.A.O., lo staff del "secondo periodo" (in particolare Ercole "Zio" Rossi e Piero Magnaghi), l'Aeroclub Valdossola che ci ha ospitati, Luigi Bravi che ci ha fatto compagnia e trainati in cielo per tutti e quattro i giorni, Giuliano Provera (alias Giuliano Torre) che nei giorni in cui era presente ha fornito un servizio informazioni radio eccellente, tutti coloro che hanno partecipato con la loro presenza, e tutti coloro che mi sono dimenticato di nominare (scrivetemi!). Domenica, 20 luglio 2008Stage di volo a vela a Masera, primo weekend
Dopo aver conseguito la licenza di volo, i neo-brevettati dell'A.C.A.O. possono contare su un gruppo di piloti con molta esperienza che, su base volontaria, offrono un valido supporto (chiamato secondo periodo) per apprendere e migliorare le tecniche di veleggiamento, interpretare la meteo, capire come pianificare i voli, sfruttare al meglio termiche e planate, e tutta una serie di accorgimenti utili ad allontanarsi dall'aereoporto di partenza in sicurezza.
Per offrirci l'opportunità di decollare, volare ed atterrare in un posto diverso, lo staff del secondo periodo ha organizzato due weekend di attività di volo presso l'aviosuperficie di Masera, un aereoporto dedicato prevalentemente all'attività con aerei ultraleggeri, situato a nord-est di Domodossola (VB). E così Venerdì sera, entusiasmato dall'iniziativa, dopo una intensa giornata di lavoro, sono partito in compagnia del mio amico Daniele per raggiungere a cena gli altri piloti che nel frattempo avevano già incominciato a trasferire gli alianti ed effettuato i primi preparativi. Sia la cena sia la serata in compagnia sono state entrambe piacevolissime. Svegliati alla mattina presto siamo andati all'aereoporto a preparare gli aerei per la giornata. Prontamente, dopo pochissimo tempo, é arrivato anche il trainatore (l'I-HHHH, un Husky, pilotato da Luigi Bravi). Purtroppo le condizioni metereologiche non erano belle quanto ci si aspettava, ma ne abbiamo approfittato per fare un primo traino con sgancio a bassa quota (500m) per permettere a chi, come me, non ha mai volato nella zona di Domodossola e per familiarizzare con una pista di decollo/atterraggio nuova. Alle 12:15 é giunto il mio turno e ho volato insieme a Guglielmo Giusti, pilota di alianti sin dagli anni '60, sul D-2153 (un ASK-21). Il volo é stato piuttosto breve e nonostante fossi in una nuova area, mi sono ambientato molto velocemente. Non ho trovato alcuna difficoltà nemmeno in fase di atterraggio. In attesa del "secondo turno" per volare, ho chiacchierato un po' con i piloti locali, che ci hanno raccontato alcune vicende dell'aereoporto tra cui quella dell'alluvione avvenuta nel Settembre 2000, che distrusse gran parte dell'area, documentata anche con alcune foto impressionanti. Per il secondo volo, sono stato affidato ad Alberto Balducci, con cui avevo già volato a Marzo. Per la prima volta ho pilotato un Duo Discus (D-7613), un tipo di aereo sul quale ero salito in precedenza solo come passeggero. Erano le 15:45 e abbiamo scelto di effettuare un traino a 1250m di quota, per tentare di restare al di sopra delle montagne circostanti nella speranza di trovare una situazione metereologica più favorevole. Le fasi di decollo e traino sono andate discretamente bene, un pochino impegnative nei primissimi minuti durante i quali ho cercato di familiarizzare con i comandi di questo tipo di aereo. Effettuato lo sgancio abbiamo cominciato a cercare la prima termica, e appena trovata, mi sono reso conto che il Duo Discus é un aliante molto diverso dall'ASK-21. L'ho trovato decisamente silenzoso, leggermente meno reattivo (ha una maggior apertura alare e un maggior peso) e con la necessità di un pilotaggio leggermente diverso. Alberto, notate queste mie difficoltà, mi ha fatto fare un po' di esercizi, concentrandoci di più sull'affrontare le termiche invece di cercare di allontanarci. Avevo qualche problema nel mantenere costante la velocità in virata, passando da 80 a 130Km/h. Alberto ha raccontato successivamente (facendomi sorridere) che gli sembrava di essere dentro a una lavatrice (a causa delle accelerazioni dovute alla forza centrifuga in virata a 130 - 140Km/h). Solo dopo molti tentativi ho cominciato a capire che dovevo utilizzare molto più intensamente il timone, anticipandone anche un pochino l'azionamento, rispetto alla barra. Il volo è durato "solo" 1 ora e 29 minuti, ma mi sentivo un po' affaticato, forse per la maggior concentrazione che ho dovuto tenere durante il pilotaggio. L'atterraggio è stato piuttosto facile e non ho trovato particolari problemi, tanto che Alberto mi ha lasciato i comandi per tutto il tempo. Dopo aver sistemato e picchettato gli aerei, siamo andati all'agriturismo per un'altra tanto ottima quanto abbondante cena, conclusasi con una serata all'aperto, chiacchierando allegramente e raccondando a vicenda le proprie imprese più o meno volovelistiche. Domenica mattina dopo la sveglia e la colazione, siamo tornati all'aereoporto per affrontare la seconda giornata di stage. Purtroppo le codizioni metereologiche erano ancora peggiori del giorno precedente. Il buon Piero Magnaghi ha tenuto una mini-lezione su come interpretare "i segnali del cielo" e capire cosa ci si poteva aspettare in volo, facendo notare la presenza di un'inversione termica leggermente al di sotto della cima dei monti circostanti, che impediva quindi alle termiche di superare tale quota e di conseguenza toglieva ogni speranza di poter pianificare un percorso interessante. Qualcuno è comunque decollato lo stesso, anche solo per fare un po' di pratica con le fasi di decollo e atterraggio, e insieme a Daniele abbiamo sfruttato questa occasione per provare a realizzare dei filmati in alta definizione sugli aerei. Abbiamo provato a fissare la telecamera sul montante dell'aereo trainatore. L'idea e l'inquadratura erano ottime, ma ci siamo accorti che le vibrazioni hanno reso il filmato quasi incomprensibile. Abbiamo provato a filmare anche un decollo "inseguendo" aliante e trainatore con l'auto di servizio dell'aereoporto (una Renault R4 senza portiere, attrezzata per movimentare gli aerei), ma le prestazioni un po' limitate del suo motore non hanno consentito risultati brillanti. Con il permesso dei piloti abituali dell'aereoporto abbiamo portato in pista un altro mezzo in grado di seguire agevolmente gli aerei in questa fase (la mia Elise). Questa volta il fimato é stato soddisfacente. Appena troverò un software in grado di convertire il formato ad alta definizione AVCHD in qualcosa di meno impegnativo, proverò a pubblicarlo su Youtube e aggiungere un link qui. Nonostante non abbia volato, grazie all'ambiente amichevole e alla compagnia dei colleghi piloti, la giornata é comunque trascorsa piacevolmente, accorciata dall'arrivo di un temporale che ci ha praticamente invitati a tornare a casa, non prima di aver fatto decollare tutti gli aerei con destinazione Calcinate, e con la speranza di una meteo più favorevole per il prossimo (ed ultimo) weekend di stage. Ho trovato questa esperienza molto utile per l'aver utilizzato per la prima volta un aereoporto diverso ed è stata anche un'occasione per conoscerci meglio. Non posso concludere senza consigliare a chi dovesse trovarsi nei paraggi di Masera di fermarsi a cena all'agriturismo Moonlight, di cui esiste anche il sito web (anche se purtroppo é realizzato interamente in flash). Sabato, 5 luglio 2008In termica con l'ASK21![]() Dopo essere arrivato presto, aver aiutato ad aprire gli hangar e recuperato l'aliante (I-ZEDA), mi sono diretto al bar per il consueto appuntamento con cappuccio e brioche. Chiacchierando con gli altri piloti, mi sono accordato con il buon Alberto Aloi per fare un volo insieme. Alle 11:50 arriva il nostro turno per decollare. Abbiamo deciso di effettuare un traino a 1000m sul Campo dei Fiori, in modo da giungere sopra la cresta. Fatti tutti i controlli all'aereo partiamo. Prestiamo particolare attenzione al decollo, per perfezionare la tecnica, staccandosi da terra lentamente in modo da agevolare le manovre al pilota dell'aereo trainatore. Giunti sul Campo dei Fiori abbiamo fatto un po' di spostamenti seguendo il profilo della cresta, cercando sempre un "percorso portante", in base al comportamento dell'aliante. Siccome in questo tipo di aereo l'apertura alare è elevata, è piuttosto semplice sondare i movimenti d'aria intorno. Quando un'ala passa in un'ascendenza essa tende ad alzarsi, inducendo un lieve rollio. Virando leggermente nella direzione dell'ala che si è alzata, si ha una maggior probabilità di volare su una traiettoria più favorevole, che consente di perdere minor quota. Raggiunti i 1200m (QFE), abbiamo deciso di provare a spostarci sul monte Martica che si trova a nord-est del Campo dei Fiori, all'interno del CTR di Lugano, uno spazio aereo di classe D. In quest'area, è necessario comunicare sempre la propria posizione, dichiarare le proprie intenzioni e attendere l'autorizzazione. Questa era la prima volta in cui ho effettuato tutte le comunicazioni radio che di per se è un'operazione semplice, ma come tutte le novità crea sempre un po' di apprensione e paura di sbagliare. Cambiato il canale radio sulla frequenza di Lugano ho quindi comunicato le mie intenzioni. Riporto il dialogo come esempio: io: "Lugano Torre, da India Zulu Echo Delta Alfa, Buongiorno!" Il volo procede poi come di consueto, è però necessario prestare attenzione a tutte le comunicazioni radio e all'eventuale attività di altri aerei. Giunti sul monte Martica e riportata la posizione alla torre di Lugano, abbiamo cercato di guadagnare un po' di quota per spostarci oltre, verso il Pianbello. La termica era molto stretta, irregolare, e si "spegneva" poco oltre i 1200 metri. Non soddisfatti del risultato, abbiamo deciso di tornare indietro verso Varese. Ho effettuato la chiamata radio indicando l'intenzione di abbandonare il CTR, e ci siamo spostati. Il resto del volo l'abbiamo fatto cercando di concentrarci sulla tecnica di pilotaggio per sfruttare al meglio anche le ascendenze più deboli, per centrare in modo ottimale la termica, e per interpretare le sensazioni di volo senza far uso del variometro elettrico, uno strumento che produce un segnale acustico che consente di valutare la velocità di salita o discesa senza dover guardare lo strumento. Purtroppo arriva la chiamata radio da Calcinate, invitandoci a scendere per cedere l'aliante al prossimo pilota. Ho estratto i diruttori per perdere quota e siamo quindi atterrati. Erano le 14:30. Il volo è durato 2 ore e 48 minuti, e non me ne sono nemmeno reso conto. Entusiasmato dalle novità imparate, ho chiesto ad Alberto se avesse voluto fare un altro volo con me nel caso in cui ci fosse stato un aliante disponibile. Domanda inutile, nel senso che difficilmente un pilota di aliante rifiuta di volare se gli si presenta l'opportunità! ![]() Siamo decollati alle 16:42 con sgancio a 1000m sul Campo dei Fiori e abbiamo ripreso gli esercizi. Con il passare del tempo le termiche diventavano sempre più deboli, ma sembrava ormai che niente fosse in grado di farci atterrare... a parte il direttore dell'aereoporto che ci ha cortesemente chiesto di riportare l'aliante a terra per chiudere gli hangar. Siamo atterrati alle 18:50 dopo 2 ore e 18 minuti di volo. Volare con Alberto Aloi è sempre molto interessante e piacevole. Dopo aver pulito e ritirato l'aereo, siamo andati al bar per bere una birra in compagnia degli altri piloti, raccontandoci le esperienze della giornata. W il volo a vela!!! |
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