[ Home ]MeSono vegetariano. Gestisco un ISP. Pratico molto sport. Volo in aliante. Programmo in Ruby. Sono ateo. Supporto Bitcoin Cash.
X: @paolo_aga DisclaimerQuello che scrivo in questo weblog appartiene alla mia sfera personale. Tutte le comunicazioni, i collegamenti e notizie sulle attività professionali non si devono ritenere ufficiali. CategorieArchiviAmministrazione |
Martedì, 22 novembre 2016Il DRM è una merda![]() Se scaricassi dei film pirata, potrei guardarmeli tranquillamente in 4K. Le tecniche informatiche per la gestione dei diritti svantaggiano le persone oneste, limitano l'usabilità e la user experience, mi fanno sentire stupido ad essere onesto e in pratica sono una merda. Mercoledì, 26 ottobre 2016Bitcoin: questo sconosciuto![]() La prima tipologia è costituita dalle persone che non riescono a capirne il funzionamento, con frasi come: "Non tocco le crittovalute perché non riesco a comprenderle". "Il concetto di bitcoin è favoloso ma la tecnologia che ha alla base mi spaventa", "Non sono capace di usarlo e non riesco a fidarmi del mio wallet o delle agenzie di scambio". La seconda tipologia invece è la conseguenza di una grande o totale disinformazione, con affermazioni di questo tipo: "Bitcoin è usato dai criminali per transazioni illegali (droga, armi, ...)", "Ho sentito dire che bitcoin non è in grado di supportare la crescente richiesta, non ricordo bene il ragionamento ma ci sono due soluzioni per il futuro, comprare bitcoin con la soluzione sbagliata me li fa perdere tutti", "Bitcoin è troppo caro andavano comprati quando valevano 10 euro". Mi piacerebbe dare contributo a chiarire questi dubbi per poter comprendere qualcosa in più su questa tecnologia, che essendo originale e diversa da qualsiasi altra cosa esistita prima non è facile da assimilare. Uno dei vantaggi più grossi di bitcoin, che rappresenta una fortissima innovazione, se non il motivo principale per cui vi è tutto questo interesse, è che consente di avere la completa proprietà del denaro. Facciamo un paragone: quando si effettua un deposito in banca, si cede la proprietà dei soldi alla banca stessa. In cambio la banca garantisce un credito. Quando si effettuano i pagamenti con un bonifico bancario o con la carta di credito, si invia alla banca una "richiesta" di effettuare l'operazione di trasferimento del credito dell'importo desiderato verso il beneficiario. La banca (o qualsiasi intermediario nell'operazione) potrebbe anche rifiutare di eseguirla. Con bitcoin invece si può disporre del proprio denaro come si vuole, non è necessario avere intermediari, si hanno l'effettiva proprietà e il completo controllo dei soldi. Le transazioni, una volta confermate, sono definitive e non possono essere modificate. Questo comporta però anche un aumento di responsabilità non potendo rimediare ad eventuali errori (come l'invio di un importo errato) o di perderli (magari per causa di un hacker). Il rischio è reale, ma i software per la gestione dei bitcoin (wallet) si sono evoluti nel tempo e già oggi sono disponibili degli strumenti che rendono tutto molto semplice ed allo stesso tempo sicuro. Le migliorie vengono introdotte sempre più velocemente grazie anche alla rapida adozione di questa moneta. Un'altra caratteristica molto importante e che cambia completamente il modo in cui oggi viene gestito il denaro è che tutto il protocollo sul quale funziona bitcoin è pensato per non avere la necessità di fidarsi di qualcuno, in gergo si dice che è "trustless". Con i soldi convenzionali dobbiamo fidarci del fatto che la banca nella quale abbiamo depositato i risparmi non fallisca, dobbiamo fidarci che lo stato non si inventi qualche legge di salvataggio che autorizzi prelievi forzosi sui conti correnti, dobbiamo fidarci che il debito pubblico non faccia crollare l'economia sottostante, dobbiamo fidarci che la banca restituisca i soldi il giorno in cui si andrà a prelevare, dobbiamo fidarci che i contanti ricevuti per un pagamento non siano falsi e così via, la lista potrebbe essere molto lunga. Con bitcoin è tutto risolto nel protocollo. I soldi sono depositati su dei conti a cui ha accesso esclusivamente il proprietario. Non esiste un ente che emette bitcoin, che li vende, che li crea, o che li gestisce. Non dipendono da alcun governo e non è possibile creare bitcoin falsi. E la tipica obienzione "i bitcoin sono numeri e non valgono niente" è falsa: anche i conti correnti bancari sono dei numeri. Anche il valore di un grammo di oro non è garantito, ma deriva dalla sua utilità come riserva di valore e dalla richiesta del mercato. Che bitcoin abbia valore è anche un fatto: nel 2009 un bitcoin valeva meno di un centesimo di euro, sette anni dopo (27 ottobre 2016) ne vale 620. Questo valore deriva dalla sua effettiva utilità ed è determinato dall'equilibrio di richiesta ed offerta. Bitcoin si è quindi dimostrato anche un'ottima riserva di valore, al contrario delle monete tradizionali: i risparmi mantenuti in euro perdono il loro potrere di acquisto. Con la stessa quantità di euro nel 2006 si potevano comprare molti più beni nel 2016, e anche se siamo riusciti ad ottenere degli interessi su un deposito, questi non sono sufficienti a pareggiare il valore iniziale. La continua immissione di nuovo denaro generato dalle banche centrali ne è la causa principale. Per dare un'idea più concreta esaminiamo la Banca Centrale Europea, emettitrice dell'Euro. Inizialmente lo statuto non prevedeva la possibilità di emettere nuova moneta oltre ai 2000 miliardi di euro che rappresentavano il valore stimato dell'eurozona, dando solamente la possibilità di acquistare occasionalmente delle obbligazioni di attività finanziarie attraverso delle aste di liquidità. Nel 2011 però ha cominciato ad effettuare delle azioni temporanee, effettuando prestiti (LTRO) per un totale di circa 1000 miliardi di euro (con denaro generato dal nulla), che sarebbe dovuto essere restituito tre anni dopo, impegno che poi è stato rispettato da poche banche. A Marzo 2015 ha dato il via ad un Quantitative Easing cioè la produzione di 60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016 per comprare obbligazioni di stato e di attività finanziarie. A dicembre 2015 il QE è stato prolungato fino a Marzo 2017. A Marzo 2016 il QE è stato portato da 60 a 80 miliardi di euro al mese. Situazioni simili accadono anche alle altre valute (USD, CNY, JPY, ...). Un altro aspetto curiosamente importante è che le regole europee non vietano la generazione di denaro per finanziare spese militari, che possono essere effettuate senza autorizzazione preventiva dalle istituzioni politiche. Bitcoin non consente la generazione/emissione di nuova moneta oltre ai 21 milioni di unità previsti dal protocollo e la conseguenza è che non è necessario fidarsi dell'onestà di un gruppo di persone come nel caso delle banche centrali. Non può essere nemmeno usato per finanziare le guerre. Il processo con cui funziona bitcoin è totalmente trasparente e verificabile da chiunque ne abbia interesse. Il fatto che bitcoin venga usato dai criminali è possibile, ma di sicuro non rappresenta per loro la scelta migliore in quanto, seppur anonime, le transazioni bitcoin lasciano una traccia indelebile sulla blockchain e quindi tutt'ora il sistema di pagamento e riciclaggio preferito dai professionisti del settore restano i dollari. Esiste una effettiva problematica sulla scalabilità e cioè sulla possibilità di gestire un numero di transazioni sufficientemente ampio per l'utilizzo quotidiano di ogni abitante del pianeta, ma esistono anche diverse soluzioni sulle quali molti programmatori stanno lavorando. Il rischio di comprare i "bitcoin sbagliati" è un argomento complesso ed attualmente non esiste. Nella remota possibilità in cui la blockchain di bitcoin dovesse dividersi in due (fork) se prima della divisione si possedessero 10 bitcoin, dopo la divisione ci si troverebbe ad avere 10 "bitcoin nuove regole" e 10 "bitcoin vecchie regole", e quindi non si perderebbe tutto. Sul fatto che bitcoin sia troppo caro invece bisogna considerare che è tutto relativo: il protocollo bitcoin consente di lavorare con 8 decimali e l'unità più piccola (0,00000001 bitcoin, o meglio 1 satoshi) oggi vale 6 milionesimi di euro. Considerando che l'aggregato monetario M3 mondiale è stimato in circa 75 mila miliardi di euro, il giorno in cui bitcoin verrà usato quotidianamente a livello mondalie 1 bitcoin dovrebbe valere ben oltre 3 milioni e mezzo. Oggi ne vale solo 620. Sembra ancora troppo caro? Per chi ha compreso bene i concetti sui quali bitcoin è basato, diventa facile intuire quanto sia migliore e potenzialmente affidabile bitcoin rispetto all'euro. Ricordo però che l'economia di bitcoin in proporzione è ancora molto piccola e quindi il valore potrebbe variare anche repentinamente. Se siete arrivati a leggere fino a qui, ed è venuta la tentazione di ottenere qualche bitcoin (o frazione) è bene tenere presente anche questi ultimi consigli: 1) Dopo la scoperta di bitcoin sono nate moltissime altre crittovalute (Namecoin, Litecoin, Dogecoin, Ethereum, Dash, Monero e centinaia di altre) ognuna con la presunzione di essere la migliore. Ad oggi nessuna di queste ha raggiunto un'adozione sufficiente, alcune sono state abbandonate e non sono più sviluppate, investire in un'alternativa a bitcoin è molto rischioso e sconsiglio di farlo a meno che non si è molto esperti e si sa esattamente cosa si sta facendo. Non è saggio cedere a proposte tipo: "Il valore di bitcoin è salito di 1000 volte, compra quest'altra crypto per poter avere gli stessi guadagni". 2) Considerata la complessità dell'argomento, si sono attivati anche molti truffatori che addirittura vendono cryptovalute che non esistono in multi-level-marketing facendo presentazioni professionali. Un esempio per tutte è OneCoin. Cadere in queste trappole significa perdere i propri soldi. 3) Le chiavi private (crittografiche) sono l'unico strumento che determinano la proprietà dei bitcoin. È di fondamentale importanza scegliere un wallet che consente di avere il pieno controllo delle chiavi private. Alcuni wallet, specialmente quelli accessibili attraverso un sito web non offrono questa possibilità. Consiglio di usare Melis Wallet ( https://melis.io/ ) oppure uno di questi https://bitcoin.org/it/scegli-il-tuo-portafoglio . 4) Non lasciare mai i propri bitcoin sull'exchange (agenzia di scambio), è come lasciare i propri contanti ad uno sconosciuto. Se si utilizza un exchange per comprare bitcoin (come kraken.com o bitstamp.net). Dopo averli comprati, è fondamentale trasferirli sul proprio wallet. 5) Ritengo sia molto importante avere dei bitcoin nel portafogli, ma consiglio di non investire più di quanto si è disposti a perdere. Il rischio di perdita è molto basso se proporzionato alla probabilità di successo e alle potenzialità, ma non è nullo e non vorrei avere qualcuno sulla coscienza! ![]() Non resta che augurare buon bitcoin a tutti! Venerdì, 1 luglio 2016Cosa sarebbe successo investendo/risparmiando 10 euro al mese in bitcoin![]() Nonostante questo, nel tempo il suo valore tende ad aumentare, ed essendo l'unico asset totalmente scorrelato dall'economia tradizionale fornisce un'ottima opportunità di diversificare il rischio sugli investimenti e sui risparmi. Un altro vantaggio importante, vista la situazione precaria attuale delle banche e dell'economia in generale, è che bitcoin funziona senza intermediari e quindi sotto il pieno controllo del proprietaro e solo di esso. I benefici importanti si ottengono tra i 5 e i 10 anni di distanza, per cui potrebbe essere una valida soluzione da considerare per il proprio futuro. Facendo qualche conto, vediamo cosa sarebbe successo se avessimo investito 10 euro al mese in bitcoin negli ultimi anni, calcolando il valore attuale di 609 euro l'uno: Ultimi 6 anni Ultimi 5 anni Ultimi 4 anni Ultimi 3 anni Ultimi 2 anni Ultimo anno Siccome la quantità totale di bitcoin è definita e limitata, per sua natura si presta perfettamente a fungere da riserva di valore, come l'oro, ma digitale. Lunedì, 9 novembre 2015Sintomi di una nuova crisi finanziaria alle porte
La prossima crisi finanziaria è in arrivo, è solo questione di tempo. Lo sospetta anche l'IMF (International Monetary Fund). I Quantitative Easing attuati da FED e BCE hanno inondato i mercati e stanno gonfiando enormi bolle sui mercati azionari, mentre le imprese vengono incoraggiate a indebitarsi con prestiti a costi insolitamente bassi. Un altro pericolo lo corrono le pensioni: abbassando gli interessi a percentuali attorno allo zero, i fondi pensionari, abituati a ricevere almeno il 4-5% di interessi sui depositi, si trovano costretti ad investire in azioni e obbligazioni molto più rischiose.
Le politiche per il sostentamento e il rilancio dell'economia attuate fino ad oggi non hanno fatto altro che amplificare i sintomi della crisi e più passa il tempo, più questi interventi devono necessariamente essere più corposi, rimandando e ingrandendo il problema. Queste politiche finanziarie sono fallimentari, ma non verranno mai corrette perché per farlo è necessario togliere il potere alle persone che le pensano e le applicano. A testimonianza di questo basta dare uno sguardo al collasso delle monete nelle economie emergenti. Il Rublo (Russia) e il Real (Brasile) hanno perso circa il 50% di valore quest'anno. Altre monete sono andate ancora peggio (Kazakhstan, Turchia, Argentina, Venezuela, ...). Un piccolo gruppo di persone con la possibilità di generare moneta in segreto e senza limiti si trova in una posizione di potere enorme e non bilanciata e causa sofferenze a tutto il resto del mondo. Se riusciremo a togliere questo potere alle persone (o gruppi di esse) per sempre, tra qualche decennio potremo esplorare le stelle, altrimenti finiremo con l'ucciderci a vicenda sprecando risorse in stupide guerre invece di dedicarci al progresso. Penso che staremo per assistere a profondi cambiamenti, mettetevi comodi con dei popcorn alla mano e magari qualche bitcoin nel portafogli digitale. Domenica, 21 dicembre 2014Cos'è la moneta fiat?![]() Un altro problema che è sorto è stato quello di poter dare un valore al favore. Ad esempio, se in cambio del nostro raccolto di pomodori ricevessimo una breve grattatina sulla schiena, la volta successiva non saremmo più disposti a cedere i pomodori. La soluzione è stata quella di ricorrere ad un oggetto di scambio, cioè una moneta: qualcosa che potesse rappresentare un valore ed essere scambiato immediatamente per beni o servizi. Grazie all’introduzione della moneta si è potuta sviluppare un’economia complessa, partecipata da persone differenti, con prodotti o servizi dalla natura più disparata, e soprattutto fu possibile introdurre transazioni tra persone sconosciute. Dawkins definisce la moneta come “un gettone formale di altruismo reciproco differito nel tempo”. È importante comprendere questo concetto: dare una moneta a qualcuno in cambio del suo favore, è come una delega che lo mette nelle condizioni di poter ricevere qualcosa in cambio, a sua scelta ma dal valore simile, nel momento in cui ne ha bisogno, anche da una persona che non è stata coinvolta direttamente nella transazione originale. Le qualità di una moneta ideale sono:
Inizialmente, nelle tribù primitive si usarono pietre, conchiglie, ossa delle prede, e nell’arco di diverse migliaia di anni si è arrivati a selezionare diversi metalli più o meno preziosi, tra cui l’oro. L’utilizzo di monete di metallo prezioso però ha molti limiti, in particolare sulla sicurezza: un trasferimento di denaro potrebbe andare perduto (ad esempio da una nave che affonda) o essere rubato. In Cina durante il medioevo hanno quindi introdotto un sistema di “banconote” cartacee, che rappresentavano un “ordine di pagamento” per una specifica quantità di oro, e in qualunque momento era possibile convertirle in oro fisico oppure utilizzarle a loro volta per effettuare un pagamento, evitando così i rischi derivati dal trasporto. Si costituirono delle banche centrali le quali conservavano l’oro. Periodicamente i banchieri regolavano i conti tra loro, trasferendo solo la quantità d’oro corrispondente al saldo di tutte le operazioni effettuate. In seguito tramite l'uso di questa pratica, venne creato il “sistema aureo” o “gold standard”, dove ad ogni moneta veniva attribuito un tasso di cambio ben specifico nei confronti dell'oro. Anche questo sistema però ha un difetto: non è semplice poter verificare se una banca centrale dispone della quantità di oro dichiarata. È quindi necessario doversi fidare della loro onestà. Possiamo ora comprendere che esistono due tipi di valore per una moneta: il valore intrinseco e quello nominale. Una moneta ha un valore intrinseco corrispondente al valore di mercato del materiale con cui è prodotta, ed ha un valore nominale corrispondente al quantitativo di denaro solitamente scritto su di essa. Con il diffondersi dell’utilizzo delle banconote, e per ripagare i deficit nazionali, i poteri politici hanno incominciato a istituire le monete a circolo forzoso: sistemi monetari in cui la le monete non sono basate su un metallo prezioso o un altro tipo di valore, e quindi non sono cedibili all’istituzione emittente in cambio del loro valore nominale (non sono convertibili). Le autorità possono quindi coniare monete nella quantità desiderata e non più in base all’oro o altri valori presenti nelle proprie riserve. Per definire questi strumenti di pagamento privi di qualsiasi contropartita in beni si usa l’espressione “moneta fiat” o “moneta legale”. Molte delle monete che conosciamo, come il dollaro, la ormai passata lira, il franco svizzero, in passato aderivano al gold standard, ma nei primi anni del 1900 furono trasformate in moneta fiat. Anche l'euro appartiene a questa categoria. Il riconoscimento del valore nominale dipende solo dalla fiducia di poter cedere il denaro ricevuto come pagamento a qualcun altro in cambio di altri beni o servizi, ma soprattutto dall’obbligo legale di accettare tale moneta come pagamento. È quindi evidente e che la moneta fiat non offre nessun tipo di tutela contro l’abuso di potere nel coniare monete nuove e del rischio di inflazione (e perdita di valore) che ne consegue. Razionalmente ci verrebbe spontanea una domanda: perché si usa questo tipo di moneta e non un’alternativa più sicura? È evidente che nessuno di noi cederebbe un bene o un servizio in cambio di un pezzo di carta, se esso non consentisse di cederlo a sua volta per altri beni o servizi. La risposta è semplice: I governi la impongono come unico mezzo legale per effettuare i pagamenti nell’ambito di un territorio. È reato obbligare qualcuno ad effettuare un pagamento in baratto o con monete diverse, ed è reato rifiutare la valuta ufficiale come mezzo di pagamento. La pena è la reclusione. Mercoledì, 29 ottobre 2014Loro vogliono solo i tuoi soldi![]() Le banche sono obbligate a segnalare tutti i movimenti più grandi di 10.000 dollari e tutti quelli inferiori che però ritengono "sospetti". Nel 2013 sono stati segnalati oltre 700.000 movimenti inferiori ai 10.000 dollari. Esiste poi una legge, creata nel 2000 con lo scopo di fermare terroristi e trafficanti di droga, che consente di sequestrare i beni di una persona anche se non ci sono accuse ma solamente sospetti e le agenzie governative possono in seguito trattenere una percentuale. Le circostanze hanno portato alla formazione di una rete di oltre 100 agenzie che analizzano tutte le segnalazioni bancarie in caccia di conti da sequestrare. Il governo può prendere possesso dei soldi senza disporre di alcuna condanna e i proprietari dei conti hanno l'onere di dimostrare di essere innocenti. Le statistiche indicano che nella mira di queste agenzie finiscono soprattutto cittadini della classe media che non hanno mai avuto precedenti. Dal 2005 al 2012 i sequestri sono passati da circa 100 a oltre 600 all'anno. la quantità media di denaro sequestrato è attorno ai 34.000 dollari e che i costi legali per contestare il sequestro superano facilmente i 20.000 dollari. In quasi tutti i casi le vittime non hanno la capacità economica per sostenere la causa e comunque spesso il costo della stessa è superiore alla quantità di denaro sequestrato per cui non risulta conveniente procedere, quindi si arrendono e lasciano perdere. Oltre l'80% dei conti svuotati dal governo nel 2012 appartenevano a persone o aziende totalmente innocenti. Si tratta di uno scenario spaventoso e vedo sempre più fondamentale il ruolo delle cryptomonete libere come bitcoin, che non potendo essere controllate da nessun ente centrale, sono in grado di tutelarci da questo tipo di rischi. Venerdì, 3 ottobre 2014L'ultima barzelletta di Renzi: "L'Italia si sta riprendendo"![]() Ora, senza essere esperti di economia, che cosa potrà mai succedere? Ma chi vuole più la loro cartaccia (anzi, presto non ti daranno nemmeno più la carta)? E poi la ciliegina sulla torta: tralasciamo il loro aspetto (qualcuno va dal parrucchiere e gli domanda: "fammi la faccia da pirla!"), non solo non smettono di sperperare i soldi pubblici, queste menti illustri sparano (non so da quale cavità corporea) norme, regole, obblighi e manovre assurde che complicano e ostacolano l'operatività di imprenditori e lavoratori autonomi, contribuiendo a portarci via sempre più soldi (chi le paga le commissioni sui pagamenti elettronici? Le imprese e i commercianti, ovviamente... e a chi vanno a finire? Alle banche, naturalmente, che poverine guadagnano solo cifre assurdamente alte grazie al credito allo 0,05% di cui usufriuscono ma che siccome sono bravi ci rigirano solo al 4,5% o più per farci un favore). Un esempio pratico (riguardante la mia attività) dei giochini simpatici (passati e prossimi) che i nostri governanti adorano inventarsi per passare il tempo: ![]() - La PEC (Posta Elettronica Certificata) che però può essere implementata solo dagli operatori che hanno dei requisiti improponibili. E le conseguenze si vedono: il numero di imprese che chiudono o se ne vanno all'estero aumentano sempre più velocemente. Situazioni come questa riescono a togliere entusiasmo anche a chi come me è veramente appassionato al proprio lavoro, e mi fanno farneticare sul blog. Martedì, 4 marzo 2014Il fallimento è una possibilità![]() Articolo originale di Andreas Antonopoulos, apparso sul suo blog personale il 2 Marzo 2014, tradotto con la collaborazione di Dusty per Il Portico Dipinto. Nel libero mercato, fallire è sempre una possibilità. Gli Stati Uniti hanno una cultura imprenditoriale molto fervida, dove milioni di persone avviano piccole attività, creano nuovi prodotti e inventano nuove tecnologie. Questa cultura, per le nuove imprese, comprende il concetto di poter fallire velocemente, in modo economico, facendo in modo che possa diventare utile, imparando dagli errori. Le culture che invece puniscono anche i fallimenti minori con vergogna, esclusione e disapprovazione non promuovono di certo l'imprenditoria perché impediscono la sperimentazione rendendola troppo rischiosa.Ultimamente gli Stati Uniti sono stati infettati dal mantra "fallire non è contemplato", una fallacia arrogante spacciata per ovvietà, che sostiene l'idea che il rischio può essere rimosso dalla vita, che la sicurezza al 100% e il controllo al 100% siano qualità reali e addirittura desiderabili. Coloro che cercano di eliminare la possibilità di fallire, per rendere meno rischiosi i sistemi finanziari, portano conseguentemente ad un aumento della probabilità di fallimenti impressionanti. Eliminando la possibilità di fallire in modo rapido e poco doloroso, amplificano il rischio ed aprono le porte a fallimenti enormii e costosi su tutti i fronti. Negli anni '70, gli Stati Uniti hanno sviluppato delle regole forestali che promettevano il 100% della prevenzione degli incendi boschivi. Chiamiamo queste regole "incendio non contemplato". Questi regolamenti hanno portato alla soppressione sistemica di tutti i piccoli roghi causando dei forti squilibri nell'ecosistema, dove gli incendi ormai non solo sono possono accadere, bensì sono diventati un vero disastro. Sappiamo che l'incendio è una parte naturale del ciclo vitale dei boschi. Senza incendi le foreste si sviluppano troppo, trasformandole in una fonte di incendi ben più grandi e caldi. Quando un incendio divampa in questi boschi gestiti dove i roghi sono stati soppressi per anni, esso brucia così intensamente che il calore generato fonde il terreno, vetrificandolo. I piccoli incendi che avrebbero permesso ad alcuni alberi di sopravvivere sono diventati talmente catastrofici da spogliare le colline e spazzare via l'intero ecosistema. Il nostro sistema finanziario è diventato come un bosco mal gestito, che fa accrescere al suo interno la probabilità di un incendio devastante. Il capitalismo e l'innovazione imprenditoriale coinvolgono il rischio, in quanto componente fondamentale dell'evoluzione dell'impresa. Quando le aziende possono fallire, le loro risorse vengono riallocate nel mercato, proprio come un fuoco che converte il sottobosco in fertilizzante per la generazione successiva di alberi. Se alle aziende viene impedito di fallire e vengono assistite per mantenere l'illusione di solvibilità, marciscono sprecando sempre più risorse e incrementando ulteriormente i rischi. Alla fine i salvataggi devono essere seguiti da salvataggi ancor più grandi ed infine ricapitalizzazioni forzate[fn]Bail-in: http://en.wikipedia.org/wiki/Bail-in#Bailout_vs._bail-in[/fn], finché il meccanismo che conduce al "troppo grande per fallire" diventa "troppo grande da salvare" e l'economia subisce una catena devastante di fallimenti. La limitazione dei rischi aumenta il rischio di fallimento e trasforma il rischio localizzato in un rischio sistemico. Impedendo i piccoli incendi, si otterrà un incendio di proporzioni enormi che vetrifica il terreno. A fine Febbraio, l’exchange Mt.Gox, nonostante avesse ogni sorta di problemi da fin troppo tempo, è fallito. È ancora troppo presto per sapere cosa è successo esattamente e cosa succederà prossimamente, ma posso fare alcune previsioni: Mt.Gox non verrà salvato. I concorrenti di Mt.Gox non sarano obbligati a tassare i loro clienti per supportare i clienti e gli investitori di Mt.Gox. La moneta bitcoin non verrà inflazionata per facilitare il mantenimento dell’operativitià di Mt.Gox. Mt.Gox non riceverà prestiti allo 0% per 5 anni, sconvolgendo gli incentivi dell’intero mercato. Gli altri exchange di bitcoin non avranno alcun interesse a cercare di ottenere questi prestiti allo 0% invece di ingegnarsi ed innovare. Mt.Gox non potrà acquisire aziende più piccole per gonfiare il bilancio e nascondere le perdite e non verrà acquisito da un exchange più grande grazie a prestiti fatti dai minatori per nascondere la sua insolvenza. I dirigenti di Mt.Gox non verranno premiati creando nuovi bitcoin e con nuove tasse. Mt.Gox non godrà di una moratoria per le sue malefatte perché sono troppo importanti per poter essere processati. Mt.Gox non diventerà sempre più grande e sempre più insolvente in futuro. Probabilmente alcune delle persone coinvolte finiranno in carcere. I suoi dirigenti non verranno invitati a Davos per festeggiare con i governanti. No, queste sono cose che accadono regolarmente nell’economia “reale” dove l’eliminazione del rischio è l’ultima moda, ed l’essere “troppo grandi per fallire” diventa “essere troppo grandi per andare in galera”. Mt.Gox semplicemente fallirà. Fallirà in modo isolato, in un modo che non creerà fallimenti sistemici. Possiamo e dobbiamo dispiacerci per le perdite e le tragiche conseguenze che hanno subito i clienti di Mt.Gox, ma non c’è da dispiacersi per il suo fallimento. Non è un fallimento di Bitcoin come moneta o un fallimento del capitalismo. Questo è proprio il modo in cui deve funzionare il capitalismo. Il fatto che un tale fallimento ci sembra strano e sgradevole ci mostra solo quanto ci siamo allontanati dalla vera competizione e dal capitalismo, facendoci tentare dalle belle promesse dell’abbandono del rischio. Nel mondo Bitcoin almeno, il fallimento è una possibilità. Far fallire Mt.Gox è una cosa buona e non potrà che rendere Bitcoin più forte. Fa paura avere gli occhi aperti, ma è meno pericoloso che tenerli completamente chiusi cullandosi nella delirante illusione del capitalismo privo di rischi. Il fallimento porta con sé il rischio ma anche innnovazione e terreno fertile per una nuova crescita. Bentornati nel libero mercato, dove il fallimento è sempre una possibilità concreta. |
LinksArticoli interessanti:
ADSL, Bitcoin, La moneta fiat, Network Neutrality, Omeopatia, Rispondere alle e-mail, WiFi e salute. Blog che leggo: Slashdot. Il portico dipinto. Altri siti: - Intercom - internet provider. - A.C.A.O. - Aero Club Adele Orsi, Calcinate. ![]() la frase di oggiCreative Commons |