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X: @paolo_aga DisclaimerQuello che scrivo in questo weblog appartiene alla mia sfera personale. Tutte le comunicazioni, i collegamenti e notizie sulle attività professionali non si devono ritenere ufficiali. CategorieArchiviAmministrazione |
Venerdì, 29 febbraio 2008WiMAX, l'asta è conclusa
L'asta per le assegnazioni delle frequenze WiMAX si è conclusa. Il valore complessivo delle licenze sul territorio nazionale è di 136 milioni di euro circa. Si tratta di un risultato molto più alto rispetto alle altre nazioni europee, considerando anche che lo spettro di frequenze utilizzabili in Italia è ridotto e che 3.5GHz sono un po' troppo alti per avere un servizio di tipo "mobile". I 70Mbps per radio (che poi sono 70Mbps solo vicini alla cella e in condizioni ottimali) vanno condivisi tra tutti gli utenti, scordiamoci quindi IPTV e servizi analoghi.
Il WiMAX l'avrei visto meglio come un servizio con molte più licenze (provinciali), meno costose ed in mano a tanti piccoli operatori in grado di seguire i clienti direttamente (senza ricorrere ai call-center dalla parte opposta della nazione). In questi termini lo ritengo un investimento poco interessante, visto il buon funzionamento di Hiperlan; i soldi per l'ottenimento delle licenze li avrei spesi in infrastruttura in fibra per servizi FTTx: con qualche milione di euro si riescono a realizzare reti di dimensioni discrete, dove la banda è pressochè illimitata e non condivisa tra gli utenti, e il ritorno dell'investimento lo utilizzerei per espandere ulteriormente la rete. Giovedì, 28 febbraio 2008BWA a Fontaneto d'Agogna (NO) - Installazione apparati radio
Oggi con la preziosa collaborazione di Igor e Raffaele (colgo l'occasione per ringraziarli) abbiamo installato gli apparati radio sul palo di Fontaneto d'Agogna. Tutto è pronto e configurato, nei prossimi giorni effettueremo i test ed entro una decina di giorni saremo in grado di attivare il servizio BWA.
Mercoledì, 27 febbraio 2008BWA a Suno (NO) - Buone notizie
In questi giorni stiamo stringendo accordi per l'installazione di un punto di accesso BWA a Suno (NO), che darà la possibilità di collegarsi anche a chi non è raggiunto dal segnale di Vaprio d'Agogna o di Fontaneto d'Agogna.
Dal sopralluogo effettuato, pare che la posizione sia ideale per poter coprire bene tutto il territorio comunale. Sabato, 23 febbraio 2008BWA a Fontaneto d'Agogna: Il palo è pronto![]() Questa operazione ci consentirà di anticipare di qualche giorno l'installazione e le verifiche tecniche degli apparati di trasmissione dati. Nonostante svariate vicissitudini, e grazie al valido supporto del Comune di Fontaneto d'Agogna, siamo riusciti a giungere al termine dei lavori e molto presto saremo in grado di fornire il servizio a tutti coloro che ne faranno richiesta. Ricordo che è possibile trovare tutte le informazioni sul sito Intercom nella sezione Accesso/BWA. Martedì, 19 febbraio 2008BWA a Fontaneto d'Agogna: work in progress!![]() Purtroppo si sono verificati ulteriori ritardi da parte dell'azienda che lo installa, per cui la data prevista per la conclusione dei lavori è slittata a Giovedì 28 Febbraio. Nel frattempo stiamo preparando i raccordi in fibra ottica a 1Gbps per l'allacciamento alla centrale di distribuzione. L'attivazione del servizio è quindi prevista attorno al 3 Marzo 2008. Ricordo che chi è interessato al servizio può trovare informazioni e richiedere l'accesso direttamente dal sito Intercom. Lunedì, 11 febbraio 2008BWA e round trip delay
Riporto i risultati di alcuni test sui round trip delay (conosciuti anche come "tempi di ping") effettuati attraverso le connessioni BWA. I test sono stati fatti verso alcuni importanti punti di riferimento della rete, gli Internet Exchange, luoghi dove gli operatori locali o nazionali si interconnettono tra di loro.
I ping sono stati eseguiti da una macchina Linux. Se volete provare a fare la stessa cosa con la vostra connessione per fare paragoni e avete Windows, è sufficiente aprire una shell comandi (start -> esegui -> cmd) e scrivere (ad es. per effettuare il test verso il MIX di Milano): "ping -n 10 -l 56 gw.mix-it.net". Il test è stato fatto su 10 tentativi, vengono riportati i risultati che consistono nella misura del tempo intercorso tra l'invio di un pacchetto "ICMP echo" fino alla destinazione e dalla destinazione al computer di partenza. Alla fine della prova sono riportati i totali e le medie ottenute. Il primo test è stato effettuato verso il MIX di Milano, dove la maggior parte degli operatori nazionali è attestata: Milan Internet eXchange (Milano) Il secondo test è stato effettuato verso l'Internet Exchange olandese: Amsterdam Internet eXchange Il terzo test è stato effettuato presso l'Internet Exchange di Londra: London Internet eXchange Segue il test effettuato sullo SFINX di Parigi: SFINX: Per gli USA abbiamo scelto come punto di riferimento il Massachusetts Institute of Technology: MIT: In quest'ultimo caso i tempi aumentano sensibilmente rispetto alle prove precedenti in quanto i dati devono effettuare oltre 5000Km di percorso (più il ritorno!). Come molti di voi potranno sperimentare sono tempi estremamente bassi ideali per chi fa uso di applicazioni molto interattive (ad esempio videogiochi online oppure voice over ip). Domenica, 10 febbraio 2008ADSL Telecom Italia, Torrent e Network Neutrality
La ragazza di un mio amico ha un collegamento ADSL a 4Mbit/s di Telecom Italia a casa. Ha avuto l'esigenza di scaricare un file utilizzando il protocollo torrent e ha dovuto desistere: nonostante ci fossero circa 3000 peer, otteneva prestazioni bassissime: 1.4Kbyte/s.
Il mio amico l'ha scaricato quindi da casa sua (ADSL Intercom) e poi messo online su un server web. Da li lei è stata in grado di scaricarlo in HTTP a 384Kbyte/s. Questo è un esempio pratico di cosa succede quando la Network Neutrality non viene rispettata. Sabato, 9 febbraio 2008Il TCP Window Scaling
Il Transmission Control Protocol (TCP) è uno dei principali protocolli su cui si basano le connessioni tra computer sulla rete Internet. Permette di trasmettere un insieme di dati scomponendolo in tanti pacchetti di cui ne controlla dimensione e velocità di invio, riassemblarli, ordinarli ed eventualmente chiedere la ritrasmissione dei pacchetti che per qualche motivo non sono giunti a destinazione. Le sue caratteristiche lo rendono ideale per il trasferimento di file (email, web, e la maggior parte dei servizi Internet utilizzano questo sistema).
Siccome in un percorso tra due computer (tutti i collegamenti da attraversare per raggiungere due punti sulla rete) non è possibile sapere quanta "banda passante" sia disponibile e siccome essa può variare anche rapidamente (per esempio quando più connessioni vengono aperte sullo stesso collegamento), il TCP deve regolare in continuazione la velocità con cui vengono inviati i dati. Per utilizzare meglio la banda disponibile il TCP non aspetta di sapere che il destinatario abbia ricevuto un pacchetto per inviare il successivo poichè a causa della "latenza" della rete le prestazioni sarebbero molto scarse. Viene adottato un sistema, chiamato "window", che consiste nell'inviare una certa quantità di dati prima di ottenere una conferma di ricezione. Questa window, nell'implementazione originale del protocollo TCP può variare da 0 a 64Kbyte. Con l'implementazione di reti sempre più veloci 64Kbyte sono troppo pochi per usare tutta la banda in modo efficiente. Recentemente si è quindi introdotto un fattore di "scaling" (RFC 1323), cioè un'opzione che permette di aumentare la dimensione della window da 64Kbyte a 1Gbyte. Già su un collegamento a 100Mbit/s in ethernet si vede la differenza: con window scaling disattivato si ottiene un throughput (velocità di trasferimento) di 6-7Mbytes/s, attivandolo si ottengono 11Mbytes/s. Su collegamenti con latenza più alta (ad esempio ADSL), l'effetto si nota anche a velocità inferiori. Il window scaling è attivo di default su Linux dall'Agosto 2004 (kernel 2.6.8), nelle ultime versioni di Mac OS X e in Windows Vista. I router e i firewall vecchi non riconoscono questa opzione e mentre inoltrano i pacchetti, riscrivono il contenuto della window, rendendo il trasferimento dati instabile, lento o addirittura bloccandolo. Questo effetto si riscontra ad esempio quando un computer si collega ad un server, entrambi supportano il window scaling, ma lungo il percorso si attraversa uno di questi apparati non aggiornati. Scrivo e spiego tutto questo perchè di recente mi è capitata una cosa alquanto singolare. La mia azienda ha un cliente al quale viene fornito un servizio di hosting per il suo sito web. Il contenuto del sito viene realizzato da un'agenzia di grafica, che già segue il cliente per cataloghi e altre cose. Una persona di questa agenzia ha chiamato lamentandosi di non riuscire ad inviare dei file sul nostro server, mentre sui server di altri fornitori non ha mai riscontrato problemi. Dopo un'accurata analisi ho capito che il problema era legato al fatto che sia il suo Mac sia il nostro server supportano il window scaling, ma il loro router o qualcuno di quelli del loro ISP non gestiscono questa opzione correttamente. Ho provato a spiegargli il problema, ma non c'è stato modo di farglielo capire, insisteva sul fatto che altri fornitori di hosting con i quali lavora non hanno problemi di questo tipo (certamente, usano server Windows, che non supportano il window scaling, oppure l'hanno disattivato, peggiorandone le prestazioni), ed è arrivato addirittura a proporre all'azienda di cambiare fornitore. Se anche a voi capita di incorrere in queste situazioni, secondo me le cose più sagge da fare sono: disabilitare temporaneamente l'opzione di window scaling (basta cercare su google per capire come fare sul proprio sistema operativo), controllare il proprio router/firewall e aggiornarlo o sostituirlo, infine avvisare il proprio ISP (che vi da l'accesso ad internet). Se quest'ultimo non collabora, siete sempre liberi di sceglierne uno più competente. Sabato, 9 febbraio 2008Servizi BWA e Network Neutrality![]() Sono un sostenitore della libera concorrenza, e sono consapevole del fatto che lavorando con correttezza questo può portare vantaggi ai consumatori ed incentivare un continuo miglioramento dei servizi, ma quando mi trovo di fronte a scorrettezze di questo tipo, in particolar modo dichiarate dal personale di un'azienda di cui avevo stima, vengo colto da disappunto e delusione. Comportamenti di questo tipo me li posso aspettare da aziendine piccole e con poca esperienza, non da chi è sul mercato da anni. Sono un sostenitore convinto della Network Neutrality. Tutti i servizi offerti dalla mia azienda rispettano questa filosofia. Significa che ogni bit di dati viene trattato allo stesso modo, indipendentemente che appartenga ad un'email, a un sito web, ad un torrent, ad e-mule, o a qualsiasi altra cosa. I clienti che acquistano da Intercom servizi che implicano connettività, acquistano della banda passante che essendo da loro pagata, può essere utilizzata nel modo che più preferiscono, senza discriminazione alcuna. La stragrande maggioranza degli ISP effettivamente applica delle limitazioni alle tipologie di traffico, forse perchè vendono servizi con MCR talmente bassi che se non introducessero limitazioni subdole per scoraggiare chi effettua grossi volumi di trasferimento dati tutti i clienti ne sarebbero penalizzati. Nel caso di Intercom non è così. Ogni contratto è molto chiaro, specifica quali sono i tagli di banda che si acquistano, l'MCR viene sempre dichiarato e ci impegnamo a rispettare il SLA (Service Level Agreement, cioè i parametri contrattualizzati). L'infrastruttura di Telecom Italia, inoltre, viene utilizzata solo per la fornitura di ADSL, HDSL e CDN (che sarebbe impossibile offrire altrimenti), ma NON per i servizi FTTP (Fibra ottica) e BWA (Wireless) che sono su rete gestita interamente da Intercom. Anche la connettività internazionale è ottenuta mediante l'interconnessione con carrier modiali. Per maggior chiarezza, in questi giorni verranno pubblicate esplicitamente tutte le policy sul sito Intercom, compresi i dettagli sulle caratteristiche del servizio. Giovedì, 7 febbraio 2008BWA a Vaprio d'Agogna (NO): tutto in regola per partire![]() Lunedì, 4 febbraio 2008Internet, IPv6 e i giornalisti incapaci
Credo ormai quasi tutti sappiano che gli indirizzi della versione attuale del protocollo IP (IPv4) si stanno esaurendo, e che la soluzione a questo problema sarà l'adozione di IPv6.
Oggi hanno assegnato i nuovi indirizzi IPv6 ai "root DNS" che sarebbero un po' come le rubriche di internet, cioè i server che convertono i nomi facilmente memorizzabili dalle persone (esempio: blog.agazzone.it) in indirizzi IP, cioè numeri utilizzati dai computer (esempio IPv4: 195.72.192.241, esempio IPv6: 2a01:2d8:0:a6a::9eeg) e vice versa. Questa operazione permette a chi sfrutta già tecnologie IPv6 di poter evitare di ricorrere obbligatoriamente all'IPv4 per utilizzare queste "funzioni di rubrica" (i server DNS). Come ho già scritto in precedenti articoli, IPv6 porta molti vantaggi tra cui la configurazione semplificata delle reti e la disponibilità di una quantità elevatissima di indirizzi IP. Il RIPE e l'ICANN stanno spingendo fortemente l'adozione di questa nuova tecnologia. Per gli utenti sarà un passaggio piuttosto trasparente, se non per il fatto che, per utilizzare direttamente questa tecnologia, chi possiede un router dovrà aggiornarlo o sostituirlo. Ecco l'annuncio di questa notizia sul sito della BBC inglese. Sul Corriere invece appare un articolo sulla stessa notizia, scritto però da un incapace (o ignorante, a vostra discrezione). Già il titolo è errato e fuorviante: "Al via i nuovi indirizzi internet. E' stato attivato l'ipv6 per affiancare e progressivamente sostituire il vecchio sistema di indirizzi", e viene ribadito più avanti: "Per questo dal 4 febbraio è attivo il nuovo sistema di assegnazione, l'ipv6". IPv6 è attivo e funzionante da poco più di un decennio. La mia azienda ha avuto l'allocazione del suo blocco di IP (2a01:2d8::/32) il 16 Marzo 2007. Avevamo però alcune assegnazioni per effettuare sperimentazioni già nel 1997. Più avanti nell'articolo viene attribuita la "colpa dell'esaurimento degli IPv4" a Cina, India e ai telefonini cellulari, e inoltre viene scritta un'altra informazione errata: "Da oggi le macchine predisposte per l'ipv6 lo sfrutteranno a pieno, un cambiamento trasparente che sarà invisibile per l'utente finale, ma che permetterà a Internet di continuare a esistere ancora per molto". In realtà le macchine predisposte ad utilizzare IPv6 non lo useranno per nulla senza opportune configurazioni oppure se il router non lo supporta, e soprattutto se l'ISP (Internet Service Provider, l'azienda che fornisce l'accesso ad internet) non lo rende disponibile. Come al solito, quando le notizie vengono manipolate dal giornalismo italiano, se ne cambiano anche i significati. Perchè quando si tratta di scrivere un articolo su un argomento tecnico o complesso non viene mai interpellato qualcuno che abbia un minimo di competenza in merito? Mi sembra che i giornalisti scrivano un mare di castronerie da dare in pasto a milioni di italiani ignoranti che non usano il cervello e quindi non capirebbero comunque cosa c'è scritto. Ed io mi sento quasi insultato. Sabato, 2 febbraio 2008Come collegarsi ad internet in modo più sicuro
Con la diffusione dei collegamenti a larga banda in modalità always-on (accesso 24h su 24, flat cioè senza costi a consumo), diventa sempre più comune lasciare i propri computer sempre accesi e online, facilitando l'attività di hacker, spammer e virus.
Perchè si corrono tanti rischi? - Hacker: sfruttano i "bug" (conosciuti anche come "bachi"), cioè "errori di programmazione" del sistema operativo (tipicamente Windows, ma ciò vale anche per Linux, MacOS e così via), per ottenere un accesso al computer. Gli scopi possono essere molteplici: Usare il vostro computer per distribuire software o file illegali, utilizzare il vostro computer come tramite per effettuare azioni illegali, installare dei sistemi di controllo remoto che consentono all'hacker di rientrare facilmente in futuro qualora avesse bisogno di elaborare dati, distribuire file, ecc. - Spammer: Normalmente pagano gli hacker per ottenere computer controllabili in remoto, ma talvolta provvedono anche autonomamente. Il loro scopo è utilizzare il vostro computer e molti altri per inviare decine di milioni di email pubblicitarie, oppure sfruttare "bug" di siti web per pubblicare commenti/notizie/altro che però in realtà contengono della pubblicità. - Virus: Un po' come gli hacker, che tipicamente sono gli autori di questi programmi-virus, sfruttano i "bug" dei sistemi operativi, ma non hanno un'intelligenza. Si avvantaggiano del fatto che il sistema operativo è diffuso, quindi trovato il modo di "entrare" su uno, tentano automaticamente di replicarsi sul maggior numero di computer possibili. Per raggiungere il loro obiettivo cercano di collegarsi a computer collegati ad internet provando meccanicamente ogni combinazione possibile di indirizzo IP (un numero al quale ogni computer viene identificato univocamente sulla rete, ha lo stesso utilizzo di un indirizzo di un'abitazione), "infettando" ogni computer che ha le caratteristiche identiche a quello di partenza (stesso sistema operativo, stessa versione, ecc.). I virus possono avere molteplici scopi: primario quello di duplicarsi il maggior numero di volte coinvolgendo più computer possibili. Il comportamento seguente può essere di vari tipi. I virus più vecchi tendevano a cancellare tutti i dati sul computer, ma quelli moderni sono studiati in modo da modificare meno cose possibili in modo da rimanere per lungo tempo attivi sul computer all'insaputa, e magari "aprire" dei canali di comunicazione con spammer e/o hacker. In quest'ultimo caso assumono il nome di "trojan". Tutto questo non deve però allarmarvi, in quanto di soluzioni ce ne sono diverse. Non renderanno mai impossibile un attacco verso il proprio PC, ma lo renderanno talmente difficile che chi tenterà di violarne l'accesso, sceglierà di passare ad una vittima più semplice. Cosa si può fare per proteggersi? La primissima cosa da fare è: mantenere sempre il proprio sistema operativo aggiornato. Ormai ogni sistema operativo offre anche un servizio di aggiornamento on-line. Quando nuovi "bug" vengono scoperti e corretti, prontamente vengono rilasciate le "patch", cioè pezzi di software che correggono il problema, e che possono essere prelevati attraverso internet. L'aggiornamento (update) è un'operazione solitamente molto semplice, ed ognuno di essi ha i suoi metodi (Windows Update per Windows, Yast OnLine Update per OpenSuSE, Adept per Ubuntu, e così via). Questo però non garantisce la massima sicurezza, in quanto il computer resterebbe direttamente esposto ad Internet. L'altra misura da adottare è quella di collegarsi ad internet attraverso un router/firewall. Ormai si trovano in commercio apparati di questo tipo molto economici (attorno a €50,00), che attraverso alcune regole e impostazioni, consentono di "controllare" il tipo di traffico che passa tra la rete locale e la rete pubblica, permettendo o inibendo le comunicazioni. Consiglio a chiunque utilizzi internet di dotarsi di uno strumento di questo tipo. Quasi tutti sono anche dotati di access-point WiFi, e vi consentono di collegare un'ampia serie di dispositivi wireless (portatili, palmari, console da gioco, cellulari ecc). Si tratta di un piccolo investimento che però vi consente di usare il computer con più tranquillità e vi risparmia di dover ri-installare tutto periodicamente. Tra i vari dispositivi esistenti in commercio consiglio i prodotti Cisco per la loro qualità e completezza di funzioni. Sono tra i prodotti più costosi, ma se il vostro budget ve lo consente, preferiteli senza avere dubbi. In alternativa si può scegliere Linksys, discretamente economici e piuttosto completi nelle funzioni. Per utilizzo domestico e per chi non vuole spendere troppo i prodotti di networking ASUS fanno al caso loro: semplici, abbastanza curati nelle funzionalità, anche se meno di Linksys e Cisco, ma alla portata di tutti. Per essere sicuri nell'acquisto potete chiedere il supporto dal vostro internet provider. Se non fa parte di quelle grandi aziende con milioni di abbonati ma helpdesk incompetenti, vi saprà di sicuro consigliare nella scelta. |
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