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Domenica, 24 agosto 2008Un lungo volo in ASH-25
Questa mattina alle 6:00 sono andato a Malpensa a prendere Daniele al ritorno dalle vacanze e di consenguenza sono arrivato a Calcinate un verso le 9.30, un po' più tardi del solito. Eravamo tutti e due stanchi ed assonnati, ma la voglia di volare ha vinto e ci ha portati fino a qui.
Chiacchierando al bar, Luca Bonini mi ha proposto di fare un volo con lui, sul suo ASH-25, un'occasione che mi avrebbe permesso di provare un volo insieme a un pilota esperto su di uno tra i più prestanti alianti disponibili. Dopo aver portato l'aereo in linea mi sono fatto spiegare il funzionamento della strumentazione elettronica che affiacava gli strumenti tradizionali: un computer che riportava tutti i parametri e statistiche sul volo e sull'ambiente esterno. Poco dopo mezzogiorno é arrivato il momento di partire. Mi sono sistemato sul sedile posteriore, ho allacciato le cinture e ho chiuso la cappottina. L'ASH-25 in questione é a decollo autonomo, cioé dispone di un motore retrattile nella parte centrale della fusoliera che, a comando, può essere estratto rendendo possibile il decollo senza necessità di ricorrere ad un aereo trainatore. Eravamo pronti per il decollo, e dopo una breve comunicazione radio, Luca ha acceso il motore e siamo partiti. Panorama di Lugano e del suo lago (Vista da GoogleEarth). Dopo qualche ora di volo e molti consigli, Luca mi ha passato il controllo dell'aereo. Anche se ho mantenuto i flap in posizione neutra, senza utilizzarli, la tecnica di pilotaggio mi é sembrata considerevolmente diversa rispetto a quella dell'ASK-21 e del DG-300. L'ampia apertura alare rende l'aereo meno reattivo ai comandi e la sensazione percepita é di una maggiore inerzia nei movimenti. Ho dovuto intervenire con decisione sui pedali, con largo anticipo rispetto ai movimenti della barra, ma in poco tempo ho preso confidenza e sono riuscito a mantenere le velocità suggerite da Luca senza troppi problemi. La concentrazione sul pilotaggio però ogni tanto mi portava a distrarmi sull'ambiente esterno e ad uscire dal centro delle termiche. Giunti in vista del Lago di Garda, abbiamo deciso di tornare indietro, cercando di mantenere una velocità media il più alta possibile. Si trattava di effettuare un volo rettilineo con velocità sostenute, tra i 120 e i 200km/h in funzione dei movimenti d'aria incontrati. In presenza di ascendenze si riduceva la velocità, in presenza di aria calma o discendenze si aumentava. Seguendo questa tecnica e percorrendo una traettoria non rettilinea, finalizzata ad esplorare l'aria circostante e mantenersi nelle zone migliori, si riuscivano ad apprezzare le doti di questo aereo. Raramente, e solo dove l'intensità delle ascendenze era molto alta, ci siamo fermati ad effettuare qualche giro in spirale per recuperare velocemente quota, utile per ripartire velocemente verso la destinazione. Siamo giunti a Calcinate in circa 1/3 del tempo impiegato all'andata. Qui si trova la traccia del logger in formato GoogleEarth, con il percorso seguito durante il volo. Ringrazio Luca per l'esperienza molto istruttiva, con la speranza che anche io riuscirò in futuro a coprire distanze così lunghe in aliante. Sabato, 23 agosto 2008In volo con un amico
Oggi all'aeroclub ho invitato un caro amico, Alessandro Sacchi, per fargli provare l'esperienza di un volo in aliante. Come sempre sono arrivato a Calcinate attorno alle 8.30 e dopo aver prenotato l'aliante e fatto colazione al bar del club con gli altri piloti ho estratto il D-2155 (ASK-21) dall'hangar ed ho effettuato tutti i preparativi e controlli in attesa che Alex arrivasse. Gli ho consigliato di arrivare un po' prima dell'ora di decollo per potergli spiegare almeno gli accenni sulle basi del volo in aliante, in modo da consentirgli di apprezzarlo il più possibile.
Mi ha raggiunto attorno alle 11.00. Per prima cosa gli ho fatto fare un giretto intorno alla zona, mostrandogli gli hangar, gli altri alianti, il club e la pista, dopo di che, tra un decollo e l'altro dell'attività di scuola, gli ho fatto esaminare da vicino l'ASK-21, spiegando il funzionamento degli strumenti, dei comandi e parlandogli di come si pilota. Era quasi mezzogiorno e con il suo aiuto abbiamo spinto l'aereo in testata pista, schierandolo in linea per il decollo dove, dopo essere giunti, gli ho fatto indossare il paracadute illustrandogli le manovre da effettuare in caso di emergenza, e spiegandogli su come e quando tenere mani e piedi sui comandi per evitare problemi nelle fasi più delicate: il decollo e l'atterraggio. In questi casi il passeggero infatti deve cercare di stare attento a non intralciare alcun comando, specialmente la leva dei diruttori e i pedali. Ho cercato di immedesimarmi nella sua situazione, ricordandomi quando poco più di un anno prima ho affrontato la stessa esperienza. Poco dopo le 12:20 é arrivato il nostro turno. Siamo saliti a bordo, ho effettuato gli ultimi controlli, mi hanno agganciato il cavo e alle 12:27 siamo decollati per un traino con sgancio a 1000m. Appena partiti gli ho raccontato tutto quello che avveniva nelle varie fasi: la procedura di decollo con l'assistente di linea che tiene alzata l'ala sinistra, il momento in cui l'aliante si stacca dal suolo e l'importanza di seguire l'aereo trainatore nel modo più preciso possibile. In pochi secondi abbiamo superato l'altezza delle piante e il panorama del lago si é aperto di fronte e sotto a noi. Non riuscivo a vederlo in viso in quanto era seduto dietro a me, ma Alex mi é sembrato tranquillo e affascinato da tutto ciò che stava accadendo. Superati i 600m di quota abbiamo cominciato ad incontrare qualche turbolenza, probabilmente causata da un lieve vento da nord (che peraltro rompeva le termiche nelle aree pianeggianti), ed io cercavo di contrastarle prontamente ma dolcemente, in quanto essendo stato il suo primo volo, non sapevo quanto fosse sensibile alle continue accelerazioni e volevo evitare di fargli soffrire il "mal d'aria". Per sicurezza gli chiedevo frequentemente come si sentiva, e se aveva l'impressione di provare qualsiasi fastidio di avvisarmi subito, ma la risposta era sempre la stessa: "Sto benissimo!". Giunti a 1000m, sopra a Forte Orino, ho sganciato il cavo e accorgendomi di essere dentro ad una discendenza piuttosto intensa (-2m/sec), ho aumentato la velocità per cercare una zona migliore. Purtroppo non ho trovato nulla, e giunti più o meno a metà del Campo dei Fiori ho dovuto abbandonare la cresta, spostandomi verso il lato sud della montagna. Contemporaneamente continuavo a parlare spiegando cosa stesse succedendo intorno e il motivo delle mie decisioni. La discendenza era costante, e non si trovava un punto di aggancio, inoltre essendo stato il primo volo per il passeggero, ho deciso di dirigermi nella zona dell'aeroporto e tentare di trovare qualche termica li nei paraggi, in modo che se avesse sofferto per le virate, sarei potuto atterrare molto velocemente. Nemmeno vicino al lago sono riuscito ad agganciare alcuna termica e così appena scesi sotto i 400m, mi sono diretto verso la zona della prenotazione per effettuare il circuito di atterraggio, che ho eseguito descrivendo tutta la procedura nei dettagli. Alle 12:52, dopo soli 25 minuti, siamo atterrati. Lui era contentissimo per il volo, perché probabilmente non sapeva cosa potersi aspettare, mentre io ero totalmente insoddisfatto. Riportato l'aliante in testata pista con l'aiuto di piloti in servizio di linea, ho provato a capire cosa stava succedendo lassù in cielo. Quasi tutti coloro che sono partiti insieme a noi, anche i piloti esperti, stavano atterrando uno dietro l'altro. Qualcuno, fortunato, che é stato trainato sopra a Varese, dal lato opposto del Campo dei Fiori, riusciva appena appena a "galleggiare", cioè volare restando in zona senza perdere nè guadagnare quota. La situazione stava però man mano migliorando e così ho deciso di riprovarci. Anche Alex era d'accordo. Abbiamo aspettato ancora un po' di tempo, in modo che il sole potesse fare il suo dovere e alle 14:57, dopo aver ripetuto brevemente le istruzioni al mio amico, che ormai già le conosceva, siamo decollati di nuovo con il D-2155, con sgancio a 1000m nella zona est del Campo dei Fiori, sopra all'osservatorio. Poco dopo lo sgancio ho subito trovato la prima termica. Era molto debole ma mi consentiva di salire lentamente. Inoltre ne ho approfittato per far provare ad Alex l'effetto di virate più o meno strette, per assicurarmi che non si sentisse male o si agitasse. Siccome tutto era tranquillo, ho cominciato a spostarmi lungo il campo dei fiori in direzione est, dove un'altra termica più intensa mi ha consentito di guadagnare ulteriori metri. Per dare a lui la possibilità di guardare il più possibile, mi sono spostato lungo tutto il campo dei fiori senza soffermarmi eccessivamente nello stesso punto. Vista l'abbondanza di quota, ho provato anche ad affidargli per un attimo il controllo dell'aereo, però non avendone mai pilotati, non si trovava molto a suo agio, così dopo qualche decina di secondi, ho ripreso il comando. Raggiunti i 1400m (QFE), mi sono diretto verso il monte Nudo, dove però le ascendenze erano debolissime. Sono rimasto per diversi minuti in quella zona, cercando di far osservare il più possibile il panorama al mio amico e cercando di trasmettergli nel modo migliore le sensazioni che si provano durante un veleggiamento, descrivendo le decisioni che prendevo di volta in volta spiegandone i motivi. Dopo circa due ore di volo ci siamo così diretti verso l'aeroporto, per atterrare. Vista la quota in abbondanza, e considerando che non aveva sofferto nulla, gli ho chiesto se avesse voluto provare qualche accelerazione più (o meno ![]() Giunti nei pressi del circuito di atterraggio ho estratto i diruttori per smaltire la quota ancora in eccesso e ho seguito tutta la procedura di atterraggio, avvenuto alle 17:00, dopo 2 ore e 3 minuti di volo. Questa volta ero soddisfatto del volo. A me é servito come allenamento e Alex era entusiasta, si capiva dall'espressione del suo viso. L'ottima visibilità della giornata ha reso il volo molto piacevole, anche se le condizioni erano un po' difficili con presenza di turbolenze. Spero di essere riuscito a fargli un bel regalo! Ho anche scaricato i tracciati dei due voli dal logger e li ho convertiti in formato Google Earth (primo volo - secondo volo). Sabato, 16 agosto 2008Il secondo volo sul DG-300
Il temporale di ferragosto (ieri) ha lasciato il segno in ufficio e al POP Intercom di Vaprio d'Agogna, regalandomi una notte di lavoro e poco più di una decina di migliaia di euro di danni (fortunatamente grazie alla ridondanza della rete, non sono stati causati particolari disservizi).
Per questo oggi sono arrivato a Calcinate un po' più tardi del solito, verso le 9.30 e tutti i DG-300 erano già stati prenotati. Ho quindi dovuto mettermi in coda per la fine della giornata. Ho trascorso il tempo chiacchierando con gli altri piloti, un po' in testata pista aiutando chi stava prestando il servizio di "linea" quel giorno, un po' al bar del club, un po' all'ombra degli alberi dove alcuni piloti si erano accampati per sfuggire al sole di agosto. Chiedendo conferma all'istruttore (Antonio Mansi, con il quale ho effettuato la maggior parte dei voli in qualità di volovelista allievo), mi é stato detto di utilizzare esclusivamente il D-2107, nonostante ci fosse il D-2735 libero, senza sapere quale fosse la motivazione, e così mi sono messo in coda a Claudio Alluvion che doveva volare prima di me, anche lui alle prese con i primi voli sul DG. Il mio turno é arrivato poco prima delle 17. Mi sono preparato, mi sono concentrato su tutte le istruzioni che mi sono state fornite prima del volo precedente e alle 17:00 sono partito. Il decollo é andato benissimo e raggiunti i 750m di quota mi sono sganciato. L'obiettivo del volo era quello di familiarizzare con l'aereo e provare ad affrontare qualche termica. Sentendomi molto tranquillo ho anche ritirato il carrello, il che ha conferito ulteriore silenziosità al volo. Ho agganciato una prima termica sopra a Varese che mi ha portato a 1200m di quota. Ho deciso così di provare la planata, dirigendomi verso Forte Orino, dove sono arrivato perdendo meno di 150m di quota. Ormai la giornata stava finendo e sul Campo dei Fiori l'attività termica era molto debole, così ho deciso di ritornare verso la pianura, sopra a Varese, a 150Km/h. Nonostante l'elevata velocità (rispetto all'ASK-21), e cercando di passare nelle zone di minor discendenza, sono arrivato dove avevo agganciato la termica poco prima perdendo meno di 200m di quota. Le maggiori prestazioni di questo aereo si fanno notare facilmente. Riguadagnati i 1100m, mi sono diretto verso Arcisate dove sono rimasto a "termicare" per qualche decina di minuti, senza riuscire però a guadagnare quota in modo apprezzabile. Ormai la giornata stava volgendo verso la fine, e così ho deciso di tornare nella zona dell'aereoporto e prepararmi all'atterraggio. Arrivato in prenotazione ho fatto la chiamata radio, estratto il carrello, controllato che si sia ben bloccato, e mi sono apprestato a terminare tutto il circuito. L'atterraggio, avvenuto alle 17:50, é stato preciso e dolce. Nonostante sia rimasto in aria solo 50 minuti, ho avuto modo di prendere confidenza con l'aereo e capire meglio il suo comportamento in volo. Ringrazio Claudio per la sua gentilezza e pazienza: ha "accorciato" un pochetto il suo volo per potermi passare l'aereo, seguendo le direttive di Antonio. Spero di poter ricambiare in qualche altra occasione. Sabato, 9 agosto 2008Giretto in ASK-21 e primo volo sul DG-300
La giornata di oggi a Calcinate era caratterizzata da un cielo completamente azzurro. La mancanza di cumuli non consentiva di capire a colpo d'occhio cosa aspettarsi in volo, così durante i preparativi, ho dato un'occhiata ai rilevamenti e alle previsioni meteo correnti. Dai dati esaminati non sembrava una giornata eccellente, ma nemmeno scarsa. Viste anche le esperienze delle settimane precedenti ho deciso di decollare un po' più tardi, verso le 13:00.
Durante i preparativi ho incontrato Alberto Aloi, e chiacchierando abbiamo deciso di volare insieme sull'I-IVWP (ASK-21). Effettuati i controlli del mezzo, ci siamo messi in pista, pronti per partire. Il decollo é avvenuto alle 13:14, con traino fino a 1000m sul Campo dei Fiori. Lì le termiche erano già presenti, con un'intensità attorno ai 2 metri al secondo, e in un attimo abbiamo fatto quota. Dopo aver sondato tutta la montagna abbiamo deciso di provare a spostarci verso Est. Sulla pianura l'aria era piuttosto calma ed era presente qualche fascia di discendenza. L'assenza di cumuli non ci dava molto conforto. Però le termiche c'erano, bastava trovarle. Filmato di volo in termica con l'ASK-21. Versione H.264. Versione YouTube. Stavamo pensando di procedere verso S.Maria Maggiore ma siccome stavamo usando l'aereo del club ed eravamo in volo da alcune ore, abbiamo deciso di rientrare per dare l'opportunità di volare anche ad altri piloti. Il rientro è avvenuto passando sopra a Intra e Laveno, andando poi direttamente a Calcinate, dove siamo atterrati alle 16:21. Il volo é stato molto bello ed interessante: mi ha permesso di mettere in pratica tutto ciò che ho imparato nei voli precedenti e la compagnia di Alberto é stata molto piacevole come sempre. Questo é il tracciato del logger in formato Google Earth. Sceso dall'aereo Daniele Orlandi e Claudio Alluvion mi hanno raccontato della loro esperienza sul "passaggio macchina" (cioé la procedura di addestramento al pilotaggio di un nuovo tipo di aereo) all'Elan DG-300, un aliante monoposto. Siccome approssimativamente abbiamo lo stesso livello di esperienza in volo, ho chiesto al carissimo segretario dell'A.C.A.O., Massimo Zottola, se potevo effettuare anche io il passaggio al DG-300, e quale fosse la procedura. Mi ha risposto che era possibile, ed era sufficiente rivolgermi ad un istruttore o a chi segue il corso di "secondo periodo". Siccome quest'attività dovrebbe essere svolta in aria calma, é consigliabile farla al mattino presto quando l'attività termica non é ancora iniziata, oppure alla sera quando é ormai minima. Durante l'attesa mi sono letto il manuale del DG-300, prestando particolare attenzione ai parametri tecnici e alle velocità caratteristiche. Passate le 17.00, ho preparato l'aereo (D-2735) e Piero Magnaghi insieme ad Umberto Bertoli mi hanno spiegato dettagliatamente tutto quello che era necessario sapere per decollare, volare e atterrare con questo tipo di aliante, evidenziando le differenze con l'ASK-21. Salito sull'aereo e chiusa la cappottina, mi hanno agganciato il cavo di traino. Questi momenti sono molto intensi ed emozionanti. Mentre l'aereo trainatore si allineava in pista, cercavo di immaginare come sarebbe stato il decollo, ma mi trovavo comunque di fronte ad una nuova esperienza a me sconosciuta, e questa volta non potevo che essere da solo. Il sole aveva incominciato il suo cammino per il tramonto ed io stavo cercando di assorbire tutte le sensazioni che stavo provando nei minimi dettagli, cercando di memorizzarle in quanto non le avrei più potute provare una seconda volta. Ero felice e mi sentivo come se questo fosse stato il passaggio dal pilota bambino al pilota adulto, un po' come avviene quando si diventa maggiorenni. Il Golf Romeo (Stinson L5) era posizionato davanti a me, con il cavo teso. Era il momento di decollare. Mi sono concentrato sulle informazioni ed i consigli che mi sono stati dati e dopo aver effettuato gli ultimi controlli e stretto le cinture, ho effettuato la chiamata radio: "Calcinate, da Delta due sette tre cinque, pronto per il decollo!". Ho alzato il pollice per coumunicare di alzarmi l'ala sinistra e tenermi in equilibrio l'aliante e alle 17:25 sono partito. Rispetto all'ASK-21, il DG-300 é più reattivo e siccome il punto di aggancio del cavo (baricentrale) é più arretrato, richiede maggior attenzione durante il traino. In pochi secondi mi ero già staccato da terra. Raggiunta la quota di sicurezza, ho provato brevemente a muovere cloche e pedali, per cominciare a prendere confidenza con i comandi. Raggiunti i 750m di quota, all'incirca sopra all'aeroporto, ho sganciato il cavo e ho cominciato la planata, provando ad effettuare virate in entrambe le direzioni, larghe e strette. Ho provato anche gli assetti per vedere come si comportava l'aereo alle varie velocità. Per il primo volo ho deciso di non ritirare il carrello, anche se mi sentivo in sicurezza e a mio agio, solo per non mettere troppe variabili in gioco tutte insieme. La prima sensazione che ho avuto é quella di pilotare un "giocattolino". Era maneggevolissimo, ma allo stesso tempo preciso, molto divertente. Una sensazione veramente simile a quando ho guidato per la prima volta la mia Elise. Raggiunti i 400m di quota, mi sono diretto verso la prenotazione per effettuare il circuito di atterraggio. Giunto in finale, ho estratto i diruttori e cominciato la discesa verso il "punto di mira" dove con una graduale flare ho smaltito la velocità fino a toccare il suolo. Anche l'atterraggio é stato dolce e preciso, senza alcuna sorpresa. Sceso dall'aereo ho aspettato che gli assistenti di linea mi venissero a recuperare per spostare l'aereo dalla zona di atterraggio. Giunto in testata pista sono stato accolto dai piloti che erano rimasti per attingere birra gratis (in realtà erano rimasti per condividere questo momento speciale, ma anche per la birra ![]() Arrivati in zona bar, sono stato preso di peso (e di sorpresa) e lanciato in piscina. Non me l'aspettavo proprio, anche perché questo succede a chi fa il primo volo da solista durante il corso per il brevetto, e questo l'ha reso più divertente. Ho pensato di fare qualche foto ma mentre festeggiavamo l'evento, e mentre mi asciugavo al sole, i piloti di turno che prestavano il servizio di linea (efficientissimi) hanno portato l'aereo in hangar, così mi sono dovuto accontentare di immortalare il D-2735 in veste di riposo. Durante il ritorno a casa pensavo con immensa soddisfazione ad entrambi i voli della giornata, chiedendomi come sarei riuscito ad aspettare una settimana per poter ritornare lassù. Sabato, 2 agosto 2008Due voletti all'inizio di Agosto
Anche se l'estate non é la stagione migliore per il volo a vela, in questo periodo si possono fare comunque dei voletti interessanti senza avere la pretesa di allontanarsi troppo dall'aereoporto, ed é sempre un'ottima occasione per allenarsi. Sono arrivato a Calcinate poco dopo le 8, come tutti i sabati. Ho preso posto sulla lista delle assegnazioni degli aerei e dopo la consueta colazione al bar di Antonia caratterizzata dal cappuccino con sopra una faccina sorridente di cacao, sono andato a preparare l'aereo.
Probabilmente in questo periodo molti piloti sono in vacanza, infatti l'aeroclub era quasi deserto. Durante i preparativi, chiacchierando con Claudio Alluvion abbiamo pensato di fare due voli insieme, il primo con me come pilota e lui come passeggero e il secondo al contrario (sempre che ci fosse stata la disponibilità dell'aliante). La giornata sembrava abbastanza favorevole, così, impaziente, ho deciso di decollare alle 12:05 sul D-2155 (ASK-21), con traino a 1000m sopra al Campo dei Fiori. Poco dopo lo sgancio ho trovato facilmente la prima termica e, fatta un po' di quota, ho provato ad esplorare tutto il crinale del Campo dei Fiori. C'era un po' di turbolenza ma in tre punti distinti (alle due estremità est ed ovest, e più o meno in mezzo dove c'é una specie di "passo") erano presenti alcune termiche che consentivano di recuperare agevolmente la quota persa. Dopo aver percorso il crinale un paio di volte, ho adocchiato un cumulo sopra al Monte Nudo, così raggiunti i 1400m di quota, mi sono diretto in quella direzione con l'intenzione di diversificare un pochino il volo. Giunto a destinazione mi sono accorto che si trattava di un "cumulo disegnato" (chiamiamo così, in tono scherzoso, quei cumuli dall'apparenza ingannevole, che sembrano promettere una risalita sicura, ma che in realtà sono alimentati da termiche molto deboli oppure sono destinati a dissolversi a breve), e non si era ancora formata nessuna termica. Dopo aver sondato la zona senza risultati mi sono quindi diretto nuovamente verso il Campo dei Fiori, solo che non avevo più quota sufficiente per posizionarmi sulla cresta, così ho provato a volare nei pressi del costone sud, nel tentativo di trovare qualche termica/dinamica di appoggio, ma l'aria sembrava decisamente ferma. Anche allontanandomi verso sud in direzione dell'aereoporto non ho trovato proprio nulla di utile, e così ho dovuto procedere con l'atterraggio, dopo una quarantina di minuti di volo. La cosa che mi é dispiaciuta di più é che non ho nemmeno avuto il tempo di far pilotare un po' l'aereo a Claudio. Tornati in aeroporto abbiamo aspettato qualche oretta, in attesa che ci fosse un ASK-21 libero ed effettuare il secondo volo, con Claudio davanti. Poco dopo le 15 abbiamo trovato il D-2153, la cui batteria però si era nel frattempo scaricata. La batteria serve per alimentare radio e variometro elettrico, il secondo dei quali é comodo da avere a bordo ma non é indispensabile. Per risolvere il problema e decollare, abbiamo deciso di prendere con noi la radio portatile, e mi sono offerto io di gestire le comunicazioni. Varese da 1100m, con il Campo dei Fiori alle spalle (Vista da GoogleEarth). Volare con Claudio é stato decisamente piacevole e mi auguro che ci saranno molte altre occasioni per poterlo fare nuovamente. |
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