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X: @paolo_aga DisclaimerQuello che scrivo in questo weblog appartiene alla mia sfera personale. Tutte le comunicazioni, i collegamenti e notizie sulle attività professionali non si devono ritenere ufficiali. CategorieArchiviAmministrazione |
Venerdì, 30 novembre 2007BWA a Suno (NO) - ci saranno ritardi
Purtroppo l'accordo che stava per essere concluso non è andato a buon fine. Uno dei proprietari della struttura che dietro accordi verbali doveva concederci la possibilità di installare gli apparati a condizioni favorevoli ha chiesto un canone di affitto spropositato, che rende economicamente insostenibile il progetto.
D'altra parte entro poche settimane sarà pronto il punto di accesso di Vaprio d'Agogna a circa 30m di altezza, che riuscirà a coprire gran parte del territorio di Suno. Ho riavviato le rierche verso un terreno o una struttura idonei ad ospitare queste piccole antenne. Si prospettano già alcune possibilità, vi terrò comunque aggiornati. Giovedì, 29 novembre 2007Come rispondere ai messaggi e-mail (quoting)
Ormai ognuno di noi utilizza dei sistemi di messaggistica elettronica (e-mail, newsgroup, mailing-lists, forum..) e nonostante molte persone usano questi strumenti da anni ho notato che sono veramente pochi coloro che li sanno usare. Questo è dovuto al fatto che quasi tutti noi abbiamo imparato ad utilizzare le comunicazioni elettroniche prendendo esempio dagli altri. La veloce diffusione di internet alle masse ha aumentato la probabilità di imparare da altre persone che non erano a conoscenza delle regole di buon senso, causando un effetto a catena.
Per questo motivo scrivo questa mini-guida, con la speranza di illuminare coloro che ne hanno bisogno. Magari siete giunti a questo link proprio perchè vi ha spinti qui qualcuno finito in preda a raptus, nausea, esaurimento e secchezza delle fauci, dopo l'ennesima e-mail quotata male, accusandovi di non saper utilizzare la posta elettronica. Vi prego quindi di perdere qualche minuto del vostro tempo e leggere con attenzione. Quando si risponde ad un messaggio (sia esso posta elettronica, newsgroup o altro), è buona norma quotare il messaggio al quale si sta rispondendo. Ma cosa significa quotare? La parola deriva dall'inglese "quoting", cioè "citare", ed è ormai diventato un neologismo di uso comune. Questa pratica consiste nel riportare delle parti del testo contenuto nel messaggio originale allo scopo di ricordare di cosa si stava parlando e a cosa si riferisce la nostra risposta. Esistono delle semplicissime "regole" che dovrebbero essere rispettate nel "quotare" i messaggi e che, con intenzione o meno, molti ignorano. Queste regole sono uno "standard de facto" maturato negli anni e alle quali, specialmente agli albori delle comunicazioni elettroniche, veniva attribuita una grande importanza. A cosa servono queste regole? Se applicate correttamente, semplificano la vita del vostro interlocutore e a voi stessi: in un istante si potrà capire l'oggetto della discussione e l'autore, senza dover perdere tempo a cercare nei messaggi precedenti, mantendo una perfetta leggibilità. Quali sono queste regole? Fondamentalmente i principi da seguire sono pochi e semplici. Quando dal nostro programma preferito selezioniamo il comando di rispondere ad un messaggio, tipicamente viene presentata una finestra nella quale è contenuto il messaggio originale le cui righe sono precedute dal simbolo ">" (maggiore). Lo scopo è quello di "marcare" il testo scritto in precedenza e distinguerlo da quello nuovo, che dovremo scrivere. Molti programmi consentono di personalizzare questo simbolo, ma ciò è decisamente sconsigliato in quanto ">" è riconosciuto comunemente come l'identificatore del testo quotato, per cui molti software sono in grado di evidenziare quelle righe con colori o stili diversi in modo da agevolarne la lettura. Se il simbolo viene modificato, il software potrebbe non riconoscerlo e "trattarlo" come se fosse la nostra risposta. Le parti di testo della citazione che non sono importanti e sono ridondanti andrebbero eliminate. Per esempio quelle contenenti i saluti, o frasi non inerenti alla risposta. Se il blocco quotato necessita di risposte a più argomenti, è bene separarlo in più blocchi e scrivere le risposte negli spazi intermedi, un argomento alla volta. Se il messaggio originale è troppo prolisso, è possibile tagliare le righe eccedenti e sostituirle con: "[...]". E' altresì importante far precedere alla citazione una riga che identifichi l'autore originale, ad esempio: "Paolo Agazzone ha scritto:". Anche questo solitamente viene fatto automaticamente dal software. Riassumendo in breve, le regole sono tre e consistono in: 1) Riportare il testo orginale del messaggio, anteponendo il simbolo ">" per distinguerlo dalla risposta. 2) Dividere la citazione in più parti, se necessario, e inserire la nostra risposta sotto alla citazione relativa, un argomento alla volta. 3) Eliminare tutto ciò che non è strettamente necessario, come firme, saluti e parti di testo che non hanno alcuna funzione pratica. Ora passiamo ad alcuni esempi pratici. Messaggio originale: Da: Paolo Agazzone La risposta dovrebbe essere strutturata così: Da: Brambilla Fumagalli Quali sono gli errori più comuni? La cosa più frequente a cui mi capita di assistere si definisce "bottom overquoting" e consiste nello scrivere la risposta al messaggio nelle prime righe, lasciando tutto il testo dei messaggi precedenti in coda. Credetemi, è una pratica davvero odiosa, che rende peraltro le discussioni molto difficili da interpretare. Perchè non è indicato? Principalmente perchè così facendo si leggerebbero le risposte prima ancora delle domande, e in secondo luogo perchè in una discussione con più passaggi, il messaggio finale risulterà un enorme ammasso di citazioni. Sommando le due cose, se gli argomenti trattati sono più di uno, spesso diventa necessario scorrere in basso e poi tornare in alto più volte per capire a cosa si riferisce la risposta. Un altro errore comune meno grave è quello di non riportare proprio il testo originale, e si definisce come "null quoting". Si tratta di una pratica comunque fastidiosa perchè, specialmente a distanza di tempo, non permette al lettore di capire qual'era il contesto della risposta, ed è costretto ad andare a cercare il messaggio originale che magari non è nemmeno più disponibile in quanto nel frattempo può essere stato cancellato, perso, oppure semplicemente ci si trova a leggere la risposta su un PC o un palmare differente da quello dove era stata scritta in precedenza la domanda. Se si deve rispondere ad un messaggio che contiene già domande e risposte, sarà sufficiente aggiungere ">" davanti al quoting già esistente, senza aggiungere spazi tra i simboli ">". Ogni ">" indica un livello. Ad esempio: Da: Paolo Agazzone Quotare correttamente i messaggi, come si può vedere, permette di gestire le comunicazioni in un modo davvero molto efficiente. Magari si impiega qualche secondo in più nel "formattare" la risposta, ma dopo aver fatto un minimo di pratica diventerà spontaneo, senza nemmeno aver bisogno di pensarci. Inoltre si tratta di un ottimo biglietto da visita che evidenzia la vostra competenza ed educazione. Alcuni link: - La RFC sulla la netiquette. - Un video su YouTube inerente l'argomento. - Altri documenti su come quotare le e-mail (Google). Per segnalare questa mini-guida è possibile utilizzare il permalink per creare il trackback, oppure il seguente: http://blog.agazzone.it/links/quotare.html che è più corto e pratico. Mercoledì, 28 novembre 2007WiFi nei locali pubblici
Esistono sempre più dispositivi che integrano il supporto della tecnologia WiFi. PC portatili, palmari e anche telefoni cellulari. Il vantaggio di questa tecnologia è proprio nella sua semplcità ed economicità. All'estero è molto facile trovare luoghi coperti da reti di accesso libere, che consentono accesso ad internet immediato. In Italia questo non si può fare, in quanto la legge anti-terrorismo del 16 Agosto 2005 obbliga l'acquisizione dei dati identificativi di ogni soggetto che utilizza un sistema di collegamento ad internet. E' necessario disporre quindi di un sistema di autenticazione.
Alcuni operatori hanno predisposto questi sistemi in modo da poter fornire servizi wireless nei cosiddetti hot-spot (punti dotati di copertura WiFi), però molto comunemente i costi per utilizzare questo servizio sono molto elevati e consentono l'accesso per breve periodo, tipicamente con abbonamenti che variano da 2 a 5 euro l'ora. Nella mia azienda stiamo pensando a delle soluzioni per dare copertura nei luoghi pubblici (piazze, bar, ristoranti, centri commerciali, alberghi, ecc), ad un costo per utente molto contenuto (inferiore ai 20 euro mensili, senza limiti di traffico o tempo). Nei prossimi giorni attiveremo alcuni punti in via sperimentale e presto sarà possibile registrarsi ed utilizzare il servizio. Martedì, 27 novembre 2007BWA (Hiperlan/2) - Vaprio d'Agogna![]() I servizi BWA consentono di avere un accesso a larga banda con prestazioni e qualità di servizio decisamente superiori all'ADSL. Permettono di avere anche una "banda minima garantita" molto più elevata e di trasportare il servizio di telefonia, consentendo di non ricevere più alcuna bolletta da Telecom Italia. Sto seguendo direttamente il progetto in prima persona, curando con particolare attenzione gli aspetti sulla Network Neutrality del servizio e il supporto nativo di IPv6. Lunedì, 26 novembre 2007Tiscali: ADSL 8Mbit/s da 4,95 al mese
In questi giorni Tiscali sta pubblicizzando la sua ADSL a 8Mbit/s da €4,95/mese, con chiamate nazionali gratuite.
Guardando da vicino l'offerta però scopriamo che non è tutto oro cio che luccica (che novità!). Come Infostrada, e come va di moda ultimamente, questo prezzo è solo uno "specchietto per le allodole", infatti in realtà il servizio costa €28,95/mese a partire da Aprile 2008. Sapendo che siamo ormai a Dicembre e che ci vuole circa un mese tra l'ordinativo e l'attivazione delle linee, rimangono praticamente tre mesi. La connessione avviene "fino ad 8Mbit/s", quindi la velocità di download non è specificata esattamente, ma dipenderà dalla bontà del doppino di rame che arriva in casa propria. La velocità di upload invece è di soli 384Kbit/s (circa 0,3Mbit/s). Anche qui non viene menzionato mai l'MCR (la banda minima garantita). E' un parametro importante da considerare, ed è importante che sia alto. Tutti questi operatori però, per riuscire a fare un'offerta che costa un euro meno del concorrente, erodono il valore dell'MCR al minimo, portandolo a livelli talmente bassi che forse è meglio non comunicarlo nemmeno. Le chiamate telefoniche invece in realtà non costano 0, ma 15 centesimi alla risposta, pagati anticipatamente. Questo significa che se la chiamata ha una durata superiore a 5 minuti di conversazione presso un fornitore che addebita 3 centesimi di euro al minuto, la paghiamo decisamente di più. Le chiamate verso i cellulari costano 19 centesimi di euro al minuto, prezzo decisamente allineato alla media, e anche qui troviamo lo scatto alla risposta di ben 15 centesimi. Non è specificato da nessuna parte se la tariffazione è minutaria anticipata o se è "al secondo". Domenica, 25 novembre 2007Il Flight Club![]() Sabato, 24 novembre 2007Italia.it: negato l'accesso agli atti
Vi ricordate del famoso portale italia.it di cui vi avevo già parlato qualche settimana fa? Un'associazione consumatori (Generazione Attiva) si è mossa chiedendo lumi su come sono stati spesi i soldi per la realizzazione del portale italia.it. A quanto pare non ci è concesso di sapere.
Eppure i soldi sono i nostri. Scandaloitaliano aveva chiesto chiarezza sull'operazione italia.it, ma nonostante le 1500 firme raccolte per poter avere maggior documentazione, gli è stato risposto che la richiesta sarebbe dovuta pervenire da parte di un ente che rappresentasse i consumatori. E così si è mossa Generazione Attiva. Nonostante questo, il governo si è rifiutato di documentare il 'conto' di 45 milioni di euro. Qui c'e' la richiesta e qui la risposta. Queste notizie non dovrebbero passare inosservate, ma scommetto che nessun giornale e nessuna TV ne parlerà. Chissà come mai! Per chi non avesse seguito la vicenda, riporto alcune fonti che descrivono la storia del portale da 45 milioni di euro, le vicende che l'hanno portato alla chiusura, e il rifiuto dell'accesso agli atti per verificare come sono stati spesi i soldi pubblici: - La storia su Scandaloitaliano. - La chiusura di italia.it, scandaloitaliano. - La descrizione della storia su webimpossibile. - L'analisi su Themillionportalbay. - La storia di italia.it su guardavalle online. Ripugnante. Venerdì, 23 novembre 2007Internet: L'importanza della network neutrality![]() Anche qui in Italia si verificano molto frequentemente casi dove gli operatori (specialmente i fornitori di ADSL consumer e Wireless) limitano la banda disponibile al P2P (Peer to Peer, come ad esempio E-Mule o Bittorrent). Lo si vede quando accedendo a un sito o scaricando la posta, si ottengono prestazioni elevate, mentre l'utilizzo degli applicativi incriminati porta ad avere prestazioni molto più modeste. Trovo questa pratica altamente scorretta, in quanto se l'operatore vende una connessione, magari con anche una banda minima garantita (MCR, CIR o come voglia chiamarla), è giusto che chi ne usufruisce, possa utilizzarla al meglio e a sua totale discrezione, anche perchè di solito la banda la si paga, e se il contratto prevede dei parametri specifici, per correttezza questi parametri devono venire rispettati, indipendentemente dall'uso che se ne fa. Visto in un'ottica futura, il fenomeno della discriminazione di servizi o protocolli dev'essere scoraggiato o limitato, in quanto potrebbe ridurre notevolmente la libertà di comunicazione. Oggi può essere fatto con E-Mule perchè l'operatore non ha sviluppato la propria rete come avrebbe dovuto, domani sarà fatto con un sito di informazione indipendente perchè magari il governo del momento lo può trovare sconveniente. La Network Neutrality (neutralità della rete), consiste nel poter inviare attraverso la rete di un operatore qualunque sequenza di dati a qualunque altro computer senza che essa faccia alcuna discriminazione "guardando all'interno dei pacchetti dati". Internet si è sviluppata proprio grazie a questo principio. La rete è stata creata per trasferire dati, è stata sviluppata per poter essere più veloce e robusta, e nonostante tutti i profondi cambiamenti, le applicazioni che esistevano 15 anni or sono, possono continuamente funzionare su di essa. Nel contempo, grazie alle nuove risorse, si sono sviluppati nuovi servizi e nuove applicazioni che hanno contribuito ampiamente alla sua evoluzione, pur essendo indipendenti da essa. La rete non deve discriminare quale tipologia di dati transita su di essa, tantomeno da che nazione provenga, o da che servizio venga generato il traffico. Ogni bit che esce deve essere consegnato al destinatario sempre nel modo migliore possibile. Il concetto di neutralità prevede che se io pago un accesso a internet ad una determinata velocità e con una precisa qualità di servizio, e dall'altra parte un'altra persona ha a sua volta una connessione ad internet con i propri parametri e prestazioni, deve essere possibile stabilire una comunicazione tra i due punti con le prestazioni e qualità compatibile con i due accessi. E l'operatore di comunicazioni (o Internet Service Provider) deve gestire la rete proprio per permettere che questo avvenga. La neutralità della rete deve garantire che tutti possano parlare con tutti, indipendentemente da come si è collegati. Alcuni operatori sostengono di essere costretti ad implementare queste restrizioni perchè l'elevato volume di traffico generato da file multimediali o da condivisione di dati peer to peer farebbero collassare il backbone. Può anche essere vero, ma se così fosse, si farebbe meglio a cambiare operatore in quanto lo stesso non è stato capace di creare una rete in grado di sostenere l'utilizzo da parte dei propri utenti. L'altro aspetto che dev'essere valutato è che sfavorendo alcune applicazioni rispetto ad altre, si creerebbeo rapporti di favore rispetto ai fornitori di contenuti. Ci si dovrebbe magari trovare di fronte ad una scelta di un operatore rispetto ad un altro in funzione del tipo di servizio che devo utilizzare. Si creerebbe un mercato tra fornitori di accesso e fornitori di contenuti, che vincolerebbe pesantemente lo sviluppo della rete stessa, restringendone moltissimo l'utilità. Negli Stati Uniti le aziende che minacciano la Network Neutrality sono AT&T, Verizon, Bell South e Comcast. Qui in italia abbiamo ad esempio Vodafone. Invece Google, Microsoft, eBay, Amazon si sono schierate a favore, giustamente. Suggerisco a chiunque si trovi nella situazione di dover attivare un nuovo servizio, di cercare tra la documentazione se l'operatore adotta pratiche di questo tipo, oppure se rispetta la Network Neutrality. Per quanto riguarda la mia azienda, la Network Neutrality è stata rispettata da sempre, e questa politica verrà costantemente mantenuta. Fino ad oggi questi aspetti erano considerati uno standard, pertanto non ci si è mai posti il problema di documentarli. Viste le evoluzioni del mercato, nei prossimi giorni pubblicherò sul sito web di Intercom le caratteristiche della gestione del traffico dati, evidenziando il rispetto della neutralità. Giovedì, 22 novembre 2007Internet e censura
Penso che ormai tutti abbiano più o meno sappiano che in Cina il governo, dietro scuse non molto ragionevoli, obbliga gli internet provider ad adottare dei filtri che impediscono l'accesso libero alla rete. Quando qualcuno cerca insistentemente di accedere ai siti banditi, rischia di venire addirittura disconnesso.
Sono stati considerati sovversivi anche molti siti commerciali, siti di notizie, blog, forum, e addirittura i motori di ricerca. Tra questi siti vi sono ad esempio Blogspot, Idletype, Freechina, Internetfreedom, Amnesty, Humanrightswatch, Geocities, Yahoo News Asia, Chinatopnews, CNN, Christusrex, Amazon, E-bay, Linux, Slashdot, Babelfish, MIT, Casa Bianca, e moltissimi altri. Nonostante ci siano quasi 20 milioni di utenti che scrivono nei blog, pochissime volte essi trovano il coraggio di ciriticare il governo, e sono già state arrestate più di 50 persone per essersi espresse liberamente sulla rete. Gli internet provider invece hanno la responsabilità di controllare i contenuti, impiegando una quantità molto grande di persone che si occupano di mantenere aggiornati tutti i sistemi di filtraggio in modo da impedire l'accesso ai materiali ritenuti sconvenienti. Ad esempio, il governo Cinese ha stabilito che la musica straniera dovrà essere approvata dal Ministero della Cultura prima di essere importata. Di conseguenza, gli internet provider cercano di bloccare e impedire che gli utenti cinesi possano scaricare canzoni e musichette che non siano approvate. Purtroppo, prendendo esempio dalla Cina, altre nazioni (poco più di una decina) hanno cominciato ad applicare filtri più o meno evoluti sulla rete, in Bielorussia ad esempio, esiste un monopolio statale nelle telecomunicazioni, e vengono normalmente bloccati i siti divulgativi dell'opposizione nei periodi di elezioni e vengono sabotati i siti di informazione indipendenti. In Russia Putin sta tentando di "staccare" l'Internet russa dal resto di Internet e sta progettando una sua rete che sia completamente controllabile. Il suo governo sta cominciando a incutere paura negli utenti della rete al punto da influire sugli autori di blog e addirittura nelle chat. Per eliminare l'opposizione politica ha già comprato siti di informazione, manipolandoli in modo da non essere più una minaccia alla sua autorità, tra i quali www.gazeta.ru. Non trovo giusto che nel 2007 ci siano ancora luoghi sul nostro pianeta dove i diritti umani non vengono rispettati. E' palese che in queste nazioni si tende a reprimere la libertà e a manipolare l'informazione solo a scopo di detenere il controllo e il potere anche quando si va contro l'interesse pubblico. Mercoledì, 21 novembre 2007Il petrolio raggiunge quasi quota $100. E allora?![]() Ma se si considera che il dollaro si sta svalutando nei confronti dell'Euro, e facciamo due conticini, il petrolio a noi costa poco più di €60 a barile. Non molto diverso dal periodo in cui Euro e Dollaro avevano un valore molto simile. Nonostante questo il costo dei carburanti aumenta, raggiungendo cifre record (attorno agli 1,299 euro/litro per il gasolio). Non sarà mica che le compagnie petrolifere stanno speculando, nascondendosi dietro al sensazionalismo sull'apparente rincaro dovuto alla svalutazione del Dollaro? Martedì, 20 novembre 2007
Radio DJ e il Blackout di Internet Scritto da Aga
in Telecomunicazioni at
19:12
Commenti (0) Trackbacks (0) Radio DJ e il Blackout di Internet
Questa sera mentre tornavo a casa dal lavoro ho sentito un frammento di una trasmissione di Radio DJ dove veniva detto che nel 2010 ci sarà il blackout di internet a causa dell'elevato traffico causato da Youtube e i video in genere e dal Peer 2 Peer.
Ora.. il DJ sicuramente avrà letto la notizia da qualche parte, probabilmente scritta da qualche giornalista incompetente, e magari mal interpretata a sua volta. Nel 2010 non ci sarà alcun blackout di internet. Inoltre, non penso proprio che Peer 2 Peer e Youtube possano determinare disservizi così pesanti sulla rete. L'unica cosa che pare possa accadere attorno al 2010 sarebbe l'esaurimento degli indirizzi IP attuali (IPv4), problema facilissimamente superabile dall'utilizzo del nuovo protocollo IPv6, già utilizzabile attualmente. Riguardo alla mancanza di "banda", è sufficiente prendere come esempio quello che è già successo in passato, quando tutti avevano le connessioni a 56K o anche meno, e si pensava che l'avvento della larga banda avrebbe fatto collassare internet, pensando addirittura alla necessità di realizzare una internet 2. Come si è visto, grazie all'avanzamento tecnologico e al numero crescente di abbonamenti, si è trovato il modo di sviluppare adeguatamente i backbone in modo eccellente. Non vedo come questo non possa avvenire nei prossimi anni, specialmente ora che tecnologie come 10Gbit Ethernet e 40Gbit Ethernet sono disponibili a costi accettabili, e sono molto semplici da implementare. I problemi li avranno solo coloro che acquisteranno connessioni con un fattore di overbooking troppo elevato. Questo dato che molti operatori nascondono ampiamente, nel caso di ADSL e HDSL viene chiamato MCR, è fondamentale per garantire l'usabilità del servizio dietro ogni situazione. Una buona descrizione di questa problematica la si trova su Wikipedia. Coloro che avranno fattori di banda minima garantita (solitamente chiamata MCR o CIR), non rischieranno alcun disservizio. Invece di sparare notizie allarmistiche inverosimili sarebbe ora che si faccia un po' di chiarezza sulle problematiche della rete, e che si aiuti la gente a capire cosa si sta comprando quando viene firmato un contratto. E' perfettamente inutile aumentare la velocità di un'ADSL da 2 a 4, 7 o 20 Mbit/s se l'MCR rimane nell'ordine dei pochi Kbit/s. Questi saranno gli accessi che per primi risentiranno del calo di prestazioni, e la colpa non è di Internet ma dell'operatore che implementa il servizio. Lunedì, 19 novembre 2007Kubuntu Linux per la mamma![]() Non resta che lasciarglielo usare per qualche giorno e vedere come si trova. L'impressione iniziale è comunque ottima, e mi sento orgoglioso di aver liberato un'altra persona dalla schiavitù della grande M. |
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