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Domenica, 24 agosto 2008Un lungo volo in ASH-25
Questa mattina alle 6:00 sono andato a Malpensa a prendere Daniele al ritorno dalle vacanze e di consenguenza sono arrivato a Calcinate un verso le 9.30, un po' più tardi del solito. Eravamo tutti e due stanchi ed assonnati, ma la voglia di volare ha vinto e ci ha portati fino a qui.
Chiacchierando al bar, Luca Bonini mi ha proposto di fare un volo con lui, sul suo ASH-25, un'occasione che mi avrebbe permesso di provare un volo insieme a un pilota esperto su di uno tra i più prestanti alianti disponibili. Dopo aver portato l'aereo in linea mi sono fatto spiegare il funzionamento della strumentazione elettronica che affiacava gli strumenti tradizionali: un computer che riportava tutti i parametri e statistiche sul volo e sull'ambiente esterno. Poco dopo mezzogiorno é arrivato il momento di partire. Mi sono sistemato sul sedile posteriore, ho allacciato le cinture e ho chiuso la cappottina. L'ASH-25 in questione é a decollo autonomo, cioé dispone di un motore retrattile nella parte centrale della fusoliera che, a comando, può essere estratto rendendo possibile il decollo senza necessità di ricorrere ad un aereo trainatore. Eravamo pronti per il decollo, e dopo una breve comunicazione radio, Luca ha acceso il motore e siamo partiti. Panorama di Lugano e del suo lago (Vista da GoogleEarth). Dopo qualche ora di volo e molti consigli, Luca mi ha passato il controllo dell'aereo. Anche se ho mantenuto i flap in posizione neutra, senza utilizzarli, la tecnica di pilotaggio mi é sembrata considerevolmente diversa rispetto a quella dell'ASK-21 e del DG-300. L'ampia apertura alare rende l'aereo meno reattivo ai comandi e la sensazione percepita é di una maggiore inerzia nei movimenti. Ho dovuto intervenire con decisione sui pedali, con largo anticipo rispetto ai movimenti della barra, ma in poco tempo ho preso confidenza e sono riuscito a mantenere le velocità suggerite da Luca senza troppi problemi. La concentrazione sul pilotaggio però ogni tanto mi portava a distrarmi sull'ambiente esterno e ad uscire dal centro delle termiche. Giunti in vista del Lago di Garda, abbiamo deciso di tornare indietro, cercando di mantenere una velocità media il più alta possibile. Si trattava di effettuare un volo rettilineo con velocità sostenute, tra i 120 e i 200km/h in funzione dei movimenti d'aria incontrati. In presenza di ascendenze si riduceva la velocità, in presenza di aria calma o discendenze si aumentava. Seguendo questa tecnica e percorrendo una traettoria non rettilinea, finalizzata ad esplorare l'aria circostante e mantenersi nelle zone migliori, si riuscivano ad apprezzare le doti di questo aereo. Raramente, e solo dove l'intensità delle ascendenze era molto alta, ci siamo fermati ad effettuare qualche giro in spirale per recuperare velocemente quota, utile per ripartire velocemente verso la destinazione. Siamo giunti a Calcinate in circa 1/3 del tempo impiegato all'andata. Qui si trova la traccia del logger in formato GoogleEarth, con il percorso seguito durante il volo. Ringrazio Luca per l'esperienza molto istruttiva, con la speranza che anche io riuscirò in futuro a coprire distanze così lunghe in aliante. Sabato, 23 agosto 2008In volo con un amico
Oggi all'aeroclub ho invitato un caro amico, Alessandro Sacchi, per fargli provare l'esperienza di un volo in aliante. Come sempre sono arrivato a Calcinate attorno alle 8.30 e dopo aver prenotato l'aliante e fatto colazione al bar del club con gli altri piloti ho estratto il D-2155 (ASK-21) dall'hangar ed ho effettuato tutti i preparativi e controlli in attesa che Alex arrivasse. Gli ho consigliato di arrivare un po' prima dell'ora di decollo per potergli spiegare almeno gli accenni sulle basi del volo in aliante, in modo da consentirgli di apprezzarlo il più possibile.
Mi ha raggiunto attorno alle 11.00. Per prima cosa gli ho fatto fare un giretto intorno alla zona, mostrandogli gli hangar, gli altri alianti, il club e la pista, dopo di che, tra un decollo e l'altro dell'attività di scuola, gli ho fatto esaminare da vicino l'ASK-21, spiegando il funzionamento degli strumenti, dei comandi e parlandogli di come si pilota. Era quasi mezzogiorno e con il suo aiuto abbiamo spinto l'aereo in testata pista, schierandolo in linea per il decollo dove, dopo essere giunti, gli ho fatto indossare il paracadute illustrandogli le manovre da effettuare in caso di emergenza, e spiegandogli su come e quando tenere mani e piedi sui comandi per evitare problemi nelle fasi più delicate: il decollo e l'atterraggio. In questi casi il passeggero infatti deve cercare di stare attento a non intralciare alcun comando, specialmente la leva dei diruttori e i pedali. Ho cercato di immedesimarmi nella sua situazione, ricordandomi quando poco più di un anno prima ho affrontato la stessa esperienza. Poco dopo le 12:20 é arrivato il nostro turno. Siamo saliti a bordo, ho effettuato gli ultimi controlli, mi hanno agganciato il cavo e alle 12:27 siamo decollati per un traino con sgancio a 1000m. Appena partiti gli ho raccontato tutto quello che avveniva nelle varie fasi: la procedura di decollo con l'assistente di linea che tiene alzata l'ala sinistra, il momento in cui l'aliante si stacca dal suolo e l'importanza di seguire l'aereo trainatore nel modo più preciso possibile. In pochi secondi abbiamo superato l'altezza delle piante e il panorama del lago si é aperto di fronte e sotto a noi. Non riuscivo a vederlo in viso in quanto era seduto dietro a me, ma Alex mi é sembrato tranquillo e affascinato da tutto ciò che stava accadendo. Superati i 600m di quota abbiamo cominciato ad incontrare qualche turbolenza, probabilmente causata da un lieve vento da nord (che peraltro rompeva le termiche nelle aree pianeggianti), ed io cercavo di contrastarle prontamente ma dolcemente, in quanto essendo stato il suo primo volo, non sapevo quanto fosse sensibile alle continue accelerazioni e volevo evitare di fargli soffrire il "mal d'aria". Per sicurezza gli chiedevo frequentemente come si sentiva, e se aveva l'impressione di provare qualsiasi fastidio di avvisarmi subito, ma la risposta era sempre la stessa: "Sto benissimo!". Giunti a 1000m, sopra a Forte Orino, ho sganciato il cavo e accorgendomi di essere dentro ad una discendenza piuttosto intensa (-2m/sec), ho aumentato la velocità per cercare una zona migliore. Purtroppo non ho trovato nulla, e giunti più o meno a metà del Campo dei Fiori ho dovuto abbandonare la cresta, spostandomi verso il lato sud della montagna. Contemporaneamente continuavo a parlare spiegando cosa stesse succedendo intorno e il motivo delle mie decisioni. La discendenza era costante, e non si trovava un punto di aggancio, inoltre essendo stato il primo volo per il passeggero, ho deciso di dirigermi nella zona dell'aeroporto e tentare di trovare qualche termica li nei paraggi, in modo che se avesse sofferto per le virate, sarei potuto atterrare molto velocemente. Nemmeno vicino al lago sono riuscito ad agganciare alcuna termica e così appena scesi sotto i 400m, mi sono diretto verso la zona della prenotazione per effettuare il circuito di atterraggio, che ho eseguito descrivendo tutta la procedura nei dettagli. Alle 12:52, dopo soli 25 minuti, siamo atterrati. Lui era contentissimo per il volo, perché probabilmente non sapeva cosa potersi aspettare, mentre io ero totalmente insoddisfatto. Riportato l'aliante in testata pista con l'aiuto di piloti in servizio di linea, ho provato a capire cosa stava succedendo lassù in cielo. Quasi tutti coloro che sono partiti insieme a noi, anche i piloti esperti, stavano atterrando uno dietro l'altro. Qualcuno, fortunato, che é stato trainato sopra a Varese, dal lato opposto del Campo dei Fiori, riusciva appena appena a "galleggiare", cioè volare restando in zona senza perdere nè guadagnare quota. La situazione stava però man mano migliorando e così ho deciso di riprovarci. Anche Alex era d'accordo. Abbiamo aspettato ancora un po' di tempo, in modo che il sole potesse fare il suo dovere e alle 14:57, dopo aver ripetuto brevemente le istruzioni al mio amico, che ormai già le conosceva, siamo decollati di nuovo con il D-2155, con sgancio a 1000m nella zona est del Campo dei Fiori, sopra all'osservatorio. Poco dopo lo sgancio ho subito trovato la prima termica. Era molto debole ma mi consentiva di salire lentamente. Inoltre ne ho approfittato per far provare ad Alex l'effetto di virate più o meno strette, per assicurarmi che non si sentisse male o si agitasse. Siccome tutto era tranquillo, ho cominciato a spostarmi lungo il campo dei fiori in direzione est, dove un'altra termica più intensa mi ha consentito di guadagnare ulteriori metri. Per dare a lui la possibilità di guardare il più possibile, mi sono spostato lungo tutto il campo dei fiori senza soffermarmi eccessivamente nello stesso punto. Vista l'abbondanza di quota, ho provato anche ad affidargli per un attimo il controllo dell'aereo, però non avendone mai pilotati, non si trovava molto a suo agio, così dopo qualche decina di secondi, ho ripreso il comando. Raggiunti i 1400m (QFE), mi sono diretto verso il monte Nudo, dove però le ascendenze erano debolissime. Sono rimasto per diversi minuti in quella zona, cercando di far osservare il più possibile il panorama al mio amico e cercando di trasmettergli nel modo migliore le sensazioni che si provano durante un veleggiamento, descrivendo le decisioni che prendevo di volta in volta spiegandone i motivi. Dopo circa due ore di volo ci siamo così diretti verso l'aeroporto, per atterrare. Vista la quota in abbondanza, e considerando che non aveva sofferto nulla, gli ho chiesto se avesse voluto provare qualche accelerazione più (o meno ![]() Giunti nei pressi del circuito di atterraggio ho estratto i diruttori per smaltire la quota ancora in eccesso e ho seguito tutta la procedura di atterraggio, avvenuto alle 17:00, dopo 2 ore e 3 minuti di volo. Questa volta ero soddisfatto del volo. A me é servito come allenamento e Alex era entusiasta, si capiva dall'espressione del suo viso. L'ottima visibilità della giornata ha reso il volo molto piacevole, anche se le condizioni erano un po' difficili con presenza di turbolenze. Spero di essere riuscito a fargli un bel regalo! Ho anche scaricato i tracciati dei due voli dal logger e li ho convertiti in formato Google Earth (primo volo - secondo volo). Sabato, 16 agosto 2008Il secondo volo sul DG-300
Il temporale di ferragosto (ieri) ha lasciato il segno in ufficio e al POP Intercom di Vaprio d'Agogna, regalandomi una notte di lavoro e poco più di una decina di migliaia di euro di danni (fortunatamente grazie alla ridondanza della rete, non sono stati causati particolari disservizi).
Per questo oggi sono arrivato a Calcinate un po' più tardi del solito, verso le 9.30 e tutti i DG-300 erano già stati prenotati. Ho quindi dovuto mettermi in coda per la fine della giornata. Ho trascorso il tempo chiacchierando con gli altri piloti, un po' in testata pista aiutando chi stava prestando il servizio di "linea" quel giorno, un po' al bar del club, un po' all'ombra degli alberi dove alcuni piloti si erano accampati per sfuggire al sole di agosto. Chiedendo conferma all'istruttore (Antonio Mansi, con il quale ho effettuato la maggior parte dei voli in qualità di volovelista allievo), mi é stato detto di utilizzare esclusivamente il D-2107, nonostante ci fosse il D-2735 libero, senza sapere quale fosse la motivazione, e così mi sono messo in coda a Claudio Alluvion che doveva volare prima di me, anche lui alle prese con i primi voli sul DG. Il mio turno é arrivato poco prima delle 17. Mi sono preparato, mi sono concentrato su tutte le istruzioni che mi sono state fornite prima del volo precedente e alle 17:00 sono partito. Il decollo é andato benissimo e raggiunti i 750m di quota mi sono sganciato. L'obiettivo del volo era quello di familiarizzare con l'aereo e provare ad affrontare qualche termica. Sentendomi molto tranquillo ho anche ritirato il carrello, il che ha conferito ulteriore silenziosità al volo. Ho agganciato una prima termica sopra a Varese che mi ha portato a 1200m di quota. Ho deciso così di provare la planata, dirigendomi verso Forte Orino, dove sono arrivato perdendo meno di 150m di quota. Ormai la giornata stava finendo e sul Campo dei Fiori l'attività termica era molto debole, così ho deciso di ritornare verso la pianura, sopra a Varese, a 150Km/h. Nonostante l'elevata velocità (rispetto all'ASK-21), e cercando di passare nelle zone di minor discendenza, sono arrivato dove avevo agganciato la termica poco prima perdendo meno di 200m di quota. Le maggiori prestazioni di questo aereo si fanno notare facilmente. Riguadagnati i 1100m, mi sono diretto verso Arcisate dove sono rimasto a "termicare" per qualche decina di minuti, senza riuscire però a guadagnare quota in modo apprezzabile. Ormai la giornata stava volgendo verso la fine, e così ho deciso di tornare nella zona dell'aereoporto e prepararmi all'atterraggio. Arrivato in prenotazione ho fatto la chiamata radio, estratto il carrello, controllato che si sia ben bloccato, e mi sono apprestato a terminare tutto il circuito. L'atterraggio, avvenuto alle 17:50, é stato preciso e dolce. Nonostante sia rimasto in aria solo 50 minuti, ho avuto modo di prendere confidenza con l'aereo e capire meglio il suo comportamento in volo. Ringrazio Claudio per la sua gentilezza e pazienza: ha "accorciato" un pochetto il suo volo per potermi passare l'aereo, seguendo le direttive di Antonio. Spero di poter ricambiare in qualche altra occasione. Sabato, 9 agosto 2008Giretto in ASK-21 e primo volo sul DG-300
La giornata di oggi a Calcinate era caratterizzata da un cielo completamente azzurro. La mancanza di cumuli non consentiva di capire a colpo d'occhio cosa aspettarsi in volo, così durante i preparativi, ho dato un'occhiata ai rilevamenti e alle previsioni meteo correnti. Dai dati esaminati non sembrava una giornata eccellente, ma nemmeno scarsa. Viste anche le esperienze delle settimane precedenti ho deciso di decollare un po' più tardi, verso le 13:00.
Durante i preparativi ho incontrato Alberto Aloi, e chiacchierando abbiamo deciso di volare insieme sull'I-IVWP (ASK-21). Effettuati i controlli del mezzo, ci siamo messi in pista, pronti per partire. Il decollo é avvenuto alle 13:14, con traino fino a 1000m sul Campo dei Fiori. Lì le termiche erano già presenti, con un'intensità attorno ai 2 metri al secondo, e in un attimo abbiamo fatto quota. Dopo aver sondato tutta la montagna abbiamo deciso di provare a spostarci verso Est. Sulla pianura l'aria era piuttosto calma ed era presente qualche fascia di discendenza. L'assenza di cumuli non ci dava molto conforto. Però le termiche c'erano, bastava trovarle. Filmato di volo in termica con l'ASK-21. Versione H.264. Versione YouTube. Stavamo pensando di procedere verso S.Maria Maggiore ma siccome stavamo usando l'aereo del club ed eravamo in volo da alcune ore, abbiamo deciso di rientrare per dare l'opportunità di volare anche ad altri piloti. Il rientro è avvenuto passando sopra a Intra e Laveno, andando poi direttamente a Calcinate, dove siamo atterrati alle 16:21. Il volo é stato molto bello ed interessante: mi ha permesso di mettere in pratica tutto ciò che ho imparato nei voli precedenti e la compagnia di Alberto é stata molto piacevole come sempre. Questo é il tracciato del logger in formato Google Earth. Sceso dall'aereo Daniele Orlandi e Claudio Alluvion mi hanno raccontato della loro esperienza sul "passaggio macchina" (cioé la procedura di addestramento al pilotaggio di un nuovo tipo di aereo) all'Elan DG-300, un aliante monoposto. Siccome approssimativamente abbiamo lo stesso livello di esperienza in volo, ho chiesto al carissimo segretario dell'A.C.A.O., Massimo Zottola, se potevo effettuare anche io il passaggio al DG-300, e quale fosse la procedura. Mi ha risposto che era possibile, ed era sufficiente rivolgermi ad un istruttore o a chi segue il corso di "secondo periodo". Siccome quest'attività dovrebbe essere svolta in aria calma, é consigliabile farla al mattino presto quando l'attività termica non é ancora iniziata, oppure alla sera quando é ormai minima. Durante l'attesa mi sono letto il manuale del DG-300, prestando particolare attenzione ai parametri tecnici e alle velocità caratteristiche. Passate le 17.00, ho preparato l'aereo (D-2735) e Piero Magnaghi insieme ad Umberto Bertoli mi hanno spiegato dettagliatamente tutto quello che era necessario sapere per decollare, volare e atterrare con questo tipo di aliante, evidenziando le differenze con l'ASK-21. Salito sull'aereo e chiusa la cappottina, mi hanno agganciato il cavo di traino. Questi momenti sono molto intensi ed emozionanti. Mentre l'aereo trainatore si allineava in pista, cercavo di immaginare come sarebbe stato il decollo, ma mi trovavo comunque di fronte ad una nuova esperienza a me sconosciuta, e questa volta non potevo che essere da solo. Il sole aveva incominciato il suo cammino per il tramonto ed io stavo cercando di assorbire tutte le sensazioni che stavo provando nei minimi dettagli, cercando di memorizzarle in quanto non le avrei più potute provare una seconda volta. Ero felice e mi sentivo come se questo fosse stato il passaggio dal pilota bambino al pilota adulto, un po' come avviene quando si diventa maggiorenni. Il Golf Romeo (Stinson L5) era posizionato davanti a me, con il cavo teso. Era il momento di decollare. Mi sono concentrato sulle informazioni ed i consigli che mi sono stati dati e dopo aver effettuato gli ultimi controlli e stretto le cinture, ho effettuato la chiamata radio: "Calcinate, da Delta due sette tre cinque, pronto per il decollo!". Ho alzato il pollice per coumunicare di alzarmi l'ala sinistra e tenermi in equilibrio l'aliante e alle 17:25 sono partito. Rispetto all'ASK-21, il DG-300 é più reattivo e siccome il punto di aggancio del cavo (baricentrale) é più arretrato, richiede maggior attenzione durante il traino. In pochi secondi mi ero già staccato da terra. Raggiunta la quota di sicurezza, ho provato brevemente a muovere cloche e pedali, per cominciare a prendere confidenza con i comandi. Raggiunti i 750m di quota, all'incirca sopra all'aeroporto, ho sganciato il cavo e ho cominciato la planata, provando ad effettuare virate in entrambe le direzioni, larghe e strette. Ho provato anche gli assetti per vedere come si comportava l'aereo alle varie velocità. Per il primo volo ho deciso di non ritirare il carrello, anche se mi sentivo in sicurezza e a mio agio, solo per non mettere troppe variabili in gioco tutte insieme. La prima sensazione che ho avuto é quella di pilotare un "giocattolino". Era maneggevolissimo, ma allo stesso tempo preciso, molto divertente. Una sensazione veramente simile a quando ho guidato per la prima volta la mia Elise. Raggiunti i 400m di quota, mi sono diretto verso la prenotazione per effettuare il circuito di atterraggio. Giunto in finale, ho estratto i diruttori e cominciato la discesa verso il "punto di mira" dove con una graduale flare ho smaltito la velocità fino a toccare il suolo. Anche l'atterraggio é stato dolce e preciso, senza alcuna sorpresa. Sceso dall'aereo ho aspettato che gli assistenti di linea mi venissero a recuperare per spostare l'aereo dalla zona di atterraggio. Giunto in testata pista sono stato accolto dai piloti che erano rimasti per attingere birra gratis (in realtà erano rimasti per condividere questo momento speciale, ma anche per la birra ![]() Arrivati in zona bar, sono stato preso di peso (e di sorpresa) e lanciato in piscina. Non me l'aspettavo proprio, anche perché questo succede a chi fa il primo volo da solista durante il corso per il brevetto, e questo l'ha reso più divertente. Ho pensato di fare qualche foto ma mentre festeggiavamo l'evento, e mentre mi asciugavo al sole, i piloti di turno che prestavano il servizio di linea (efficientissimi) hanno portato l'aereo in hangar, così mi sono dovuto accontentare di immortalare il D-2735 in veste di riposo. Durante il ritorno a casa pensavo con immensa soddisfazione ad entrambi i voli della giornata, chiedendomi come sarei riuscito ad aspettare una settimana per poter ritornare lassù. Domenica, 3 agosto 2008Internet e le traduzioni automatiche![]() Pare che la scritta in rosso significhi semplicemente: "Ristorante". Per farsi qualche risata vi consiglio anche di visitare http://www.engrish.com/. Sabato, 2 agosto 2008Due voletti all'inizio di Agosto
Anche se l'estate non é la stagione migliore per il volo a vela, in questo periodo si possono fare comunque dei voletti interessanti senza avere la pretesa di allontanarsi troppo dall'aereoporto, ed é sempre un'ottima occasione per allenarsi. Sono arrivato a Calcinate poco dopo le 8, come tutti i sabati. Ho preso posto sulla lista delle assegnazioni degli aerei e dopo la consueta colazione al bar di Antonia caratterizzata dal cappuccino con sopra una faccina sorridente di cacao, sono andato a preparare l'aereo.
Probabilmente in questo periodo molti piloti sono in vacanza, infatti l'aeroclub era quasi deserto. Durante i preparativi, chiacchierando con Claudio Alluvion abbiamo pensato di fare due voli insieme, il primo con me come pilota e lui come passeggero e il secondo al contrario (sempre che ci fosse stata la disponibilità dell'aliante). La giornata sembrava abbastanza favorevole, così, impaziente, ho deciso di decollare alle 12:05 sul D-2155 (ASK-21), con traino a 1000m sopra al Campo dei Fiori. Poco dopo lo sgancio ho trovato facilmente la prima termica e, fatta un po' di quota, ho provato ad esplorare tutto il crinale del Campo dei Fiori. C'era un po' di turbolenza ma in tre punti distinti (alle due estremità est ed ovest, e più o meno in mezzo dove c'é una specie di "passo") erano presenti alcune termiche che consentivano di recuperare agevolmente la quota persa. Dopo aver percorso il crinale un paio di volte, ho adocchiato un cumulo sopra al Monte Nudo, così raggiunti i 1400m di quota, mi sono diretto in quella direzione con l'intenzione di diversificare un pochino il volo. Giunto a destinazione mi sono accorto che si trattava di un "cumulo disegnato" (chiamiamo così, in tono scherzoso, quei cumuli dall'apparenza ingannevole, che sembrano promettere una risalita sicura, ma che in realtà sono alimentati da termiche molto deboli oppure sono destinati a dissolversi a breve), e non si era ancora formata nessuna termica. Dopo aver sondato la zona senza risultati mi sono quindi diretto nuovamente verso il Campo dei Fiori, solo che non avevo più quota sufficiente per posizionarmi sulla cresta, così ho provato a volare nei pressi del costone sud, nel tentativo di trovare qualche termica/dinamica di appoggio, ma l'aria sembrava decisamente ferma. Anche allontanandomi verso sud in direzione dell'aereoporto non ho trovato proprio nulla di utile, e così ho dovuto procedere con l'atterraggio, dopo una quarantina di minuti di volo. La cosa che mi é dispiaciuta di più é che non ho nemmeno avuto il tempo di far pilotare un po' l'aereo a Claudio. Tornati in aeroporto abbiamo aspettato qualche oretta, in attesa che ci fosse un ASK-21 libero ed effettuare il secondo volo, con Claudio davanti. Poco dopo le 15 abbiamo trovato il D-2153, la cui batteria però si era nel frattempo scaricata. La batteria serve per alimentare radio e variometro elettrico, il secondo dei quali é comodo da avere a bordo ma non é indispensabile. Per risolvere il problema e decollare, abbiamo deciso di prendere con noi la radio portatile, e mi sono offerto io di gestire le comunicazioni. Varese da 1100m, con il Campo dei Fiori alle spalle (Vista da GoogleEarth). Volare con Claudio é stato decisamente piacevole e mi auguro che ci saranno molte altre occasioni per poterlo fare nuovamente. Domenica, 27 luglio 2008Stage di volo a vela a Masera, secondo weekend
Finita la settimana di intenso lavoro, Venerdì sera dopo cena, sono partito per raggiungere gli amici e colleghi piloti alla seconda ed ultima parte dello stage di volo a vela a Masera.
Svegliati presto, l'entusiasmo é stato subito calmato dalla grigia copertura che rendeva il cielo uniforme, ma dopo la colazione siamo comunque andati in aeroporto a preparare gli aerei in attesa di un'eventuale evoluzione migliorativa della giornata. In compagnia comunque non é stato difficile far trascorrere un po' di tempo, consultando di tanto in tanto il rapportino automatizzato che consente di ottenere informazioni sul vento a terra e che strappa sempre un sorriso dovuto alla particolare pronuncia del messaggio. Lo strumento é stato installato perché tipicamente al mattino l'aria é calma ma con l'evolvere della giornata, in special modo al pomeriggio, la conformazione della valle alimenta un vento più o meno costante che arriva a superare i 14 nodi con provenienza da sud. I piloti sono così in grado di conoscere in qualunque momento direzione e intensità del vento che si può trovare all'atterraggio. La comunicazione si avvia premendo per quattro volte consecutive il pulsante della portante radio sulla frequenza dell'aereoporto di Masera. Una voce comunica i dati rilevati con un messaggio che recita più o meno così: "Aviosuperficie di Masera, vento proveniente da sud-sud-ovest, otto nödi". Passate le 16:00 e visto che le condizioni meteo non promettevano di fare nulla più che una semplice planata, e dopo essermi consultato con i responsabili del 'secondo periodo' ho colto l'occasione per far provare l'esperienza di un volettino tranquillo alla mia ragazza, che a causa di una particolare sensibilità alle accelerazioni era preoccupata di non sentirsi bene. Dopo un briefing sul volo e sulle eventuali manovre di emergenza, siamo saliti a bordo del D-2153 (ASK-21). Alle 16:48 é giunto il momento del decollo, con sgancio a 750m. ![]() Villadossola in lontananza (Vista da GoogleEarth). Non soddisfatto del volo effettuato, e con un po' di amaro in bocca per aver dovuto evitare le ascendenze, sebbene inaspettate, ho cercato di tornare nuovamente in volo, ed ho avuto l'opportunità di farlo insieme a Piero Magnaghi sul D-2155 (ASK-21). Alle 17:44 siamo decollati con sgancio a 1250m all'imbocco della Val Vigezzo. Terminata la fase di traino abbiamo subito cominciato a cercare qualche appoggio sul lato nord della valle. Purtroppo non c'era nemmeno un movimento di aria. Tutto estremamente tranquillo. Abbiamo così deciso di tornare indietro, costeggiando le montagne e sondando la situazione lungo tutta la fascia senza però ottenere alcun risultato. Abbiamo provato ad attraversare la valle per cercare un minimo di dinamica sulla montagna ad ovest di Domodossola, ma anche qui non vi era nulla che ci facesse guadagnare quota. A questo punto ho provato a sondare il centro della valle, nella zona dove avevo trovato alcune ascendenze nel volo precedente, poco distanti dall'aeroporto. ![]() La città di Domodossola (Vista da GoogleEarth). Piero mi stava incitando in tutti i modi a non perdere quota, e io cercando di pilotare nel modo più delicato possibile (per ridurre le resistenze aerodinamiche) e cercando di "sentire" il comportamento dell'aria in funzione delle reazioni dell'aereo, cercavo di rimanere nell'area che ritenevo ottimale, mantenendomi tra i 400 e i 450m. Dopo una decina di minuti, come previsto da Piero, ecco il Duo Discus volare nella nostra zona, leggermente sotto di noi, il che fa scatenare la sua ironia portandolo a inviargli (sorridendo) il messaggio radio: "ma chi c'é su quell'aliante li in basso?". A questo punto si era innescata un'implicita competizione nel cercare di resistere in volo e non cedere per primi, durata diverse decine di minuti. Ormai mancava poco alle 19:00 e anche questa lieve confluenza cominciava a spegnersi. Per la maggior esperienza dello Zio, forse per il peggior rapporto di planata dell'ASK-21 rispetto al Duo Discus, e forse perché comunque era giusto così, raggiunti i 350m di quota ho deciso di atterrare prima io, dirigendomi verso la prenotazione e seguendo tutta la procedura conclusasi alle 18:56. Il volo é durato 1 ora e 12 minuti, e nonostante non ci sia stata la possibilità di allontanarsi, é stato divertente e molto soddisfacente. Lo Zio é atterrato subito dopo di me, regalandoci un bellissimo spettacolo: un passaggio a bassa quota che ci ha consentiti di ammirare più da vicino il volo dell'aliante, silenzioso se non per un lieve e inconfondibile "fischio" generato dai movimenti dell'aria intorno alle ali. Dopo aver sistemato tutti gli aerei per la notte, é seguita la cena e una allegra serata in compagnia. Prima di dormire io e altri tre ragazzi abbiamo anche fatto uno scherzetto goliardico ad un'ignaro pilota assonnato che ci ha fatti ridere per diversi minuti ma che per ora non posso anora svelare, dopo di che siamo andati a letto nella speranza di trovare la giornata seguente più favorevole. Purtroppo non é stato così: una intensa copertura ha reso le condizioni metereologiche ancora peggiori. Dopo la colazione siamo andati lo stesso all'aereoporto ma, a parte qualche breve voletto di altri piloti, l'attività é stata molto ridotta. A metà pomeriggio l'approssimarsi di un temporale ci ha fatti decidere di riportare gli aerei a Calcinate e terminare così lo stage. In conclusione devo dire che é stata sicuramente un'ottima iniziativa, personalmente l'ho trovata utile e istruttiva, anche se chi aveva già partecipato alle edizioni precedenti probabilmente non é della mia stessa opinione in quanto suppongo che ci si aspettava di trovare condizioni migliori e fare voli più interessanti. Vivere due weekend in mezzo alla natura, in piena estate, tra piloti ma anche amici, ha creato un'atmosfera che ha reso tutto piacevolissimo. Vorrei ringraziare ogni persona che ha contribuito all'evento: l'A.C.A.O., lo staff del "secondo periodo" (in particolare Ercole "Zio" Rossi e Piero Magnaghi), l'Aeroclub Valdossola che ci ha ospitati, Luigi Bravi che ci ha fatto compagnia e trainati in cielo per tutti e quattro i giorni, Giuliano Provera (alias Giuliano Torre) che nei giorni in cui era presente ha fornito un servizio informazioni radio eccellente, tutti coloro che hanno partecipato con la loro presenza, e tutti coloro che mi sono dimenticato di nominare (scrivetemi!). Martedì, 22 luglio 2008BWA attivo in val Chiavenna entro Settembre![]() Domenica, 20 luglio 2008Stage di volo a vela a Masera, primo weekend
Dopo aver conseguito la licenza di volo, i neo-brevettati dell'A.C.A.O. possono contare su un gruppo di piloti con molta esperienza che, su base volontaria, offrono un valido supporto (chiamato secondo periodo) per apprendere e migliorare le tecniche di veleggiamento, interpretare la meteo, capire come pianificare i voli, sfruttare al meglio termiche e planate, e tutta una serie di accorgimenti utili ad allontanarsi dall'aereoporto di partenza in sicurezza.
Per offrirci l'opportunità di decollare, volare ed atterrare in un posto diverso, lo staff del secondo periodo ha organizzato due weekend di attività di volo presso l'aviosuperficie di Masera, un aereoporto dedicato prevalentemente all'attività con aerei ultraleggeri, situato a nord-est di Domodossola (VB). E così Venerdì sera, entusiasmato dall'iniziativa, dopo una intensa giornata di lavoro, sono partito in compagnia del mio amico Daniele per raggiungere a cena gli altri piloti che nel frattempo avevano già incominciato a trasferire gli alianti ed effettuato i primi preparativi. Sia la cena sia la serata in compagnia sono state entrambe piacevolissime. Svegliati alla mattina presto siamo andati all'aereoporto a preparare gli aerei per la giornata. Prontamente, dopo pochissimo tempo, é arrivato anche il trainatore (l'I-HHHH, un Husky, pilotato da Luigi Bravi). Purtroppo le condizioni metereologiche non erano belle quanto ci si aspettava, ma ne abbiamo approfittato per fare un primo traino con sgancio a bassa quota (500m) per permettere a chi, come me, non ha mai volato nella zona di Domodossola e per familiarizzare con una pista di decollo/atterraggio nuova. Alle 12:15 é giunto il mio turno e ho volato insieme a Guglielmo Giusti, pilota di alianti sin dagli anni '60, sul D-2153 (un ASK-21). Il volo é stato piuttosto breve e nonostante fossi in una nuova area, mi sono ambientato molto velocemente. Non ho trovato alcuna difficoltà nemmeno in fase di atterraggio. In attesa del "secondo turno" per volare, ho chiacchierato un po' con i piloti locali, che ci hanno raccontato alcune vicende dell'aereoporto tra cui quella dell'alluvione avvenuta nel Settembre 2000, che distrusse gran parte dell'area, documentata anche con alcune foto impressionanti. Per il secondo volo, sono stato affidato ad Alberto Balducci, con cui avevo già volato a Marzo. Per la prima volta ho pilotato un Duo Discus (D-7613), un tipo di aereo sul quale ero salito in precedenza solo come passeggero. Erano le 15:45 e abbiamo scelto di effettuare un traino a 1250m di quota, per tentare di restare al di sopra delle montagne circostanti nella speranza di trovare una situazione metereologica più favorevole. Le fasi di decollo e traino sono andate discretamente bene, un pochino impegnative nei primissimi minuti durante i quali ho cercato di familiarizzare con i comandi di questo tipo di aereo. Effettuato lo sgancio abbiamo cominciato a cercare la prima termica, e appena trovata, mi sono reso conto che il Duo Discus é un aliante molto diverso dall'ASK-21. L'ho trovato decisamente silenzoso, leggermente meno reattivo (ha una maggior apertura alare e un maggior peso) e con la necessità di un pilotaggio leggermente diverso. Alberto, notate queste mie difficoltà, mi ha fatto fare un po' di esercizi, concentrandoci di più sull'affrontare le termiche invece di cercare di allontanarci. Avevo qualche problema nel mantenere costante la velocità in virata, passando da 80 a 130Km/h. Alberto ha raccontato successivamente (facendomi sorridere) che gli sembrava di essere dentro a una lavatrice (a causa delle accelerazioni dovute alla forza centrifuga in virata a 130 - 140Km/h). Solo dopo molti tentativi ho cominciato a capire che dovevo utilizzare molto più intensamente il timone, anticipandone anche un pochino l'azionamento, rispetto alla barra. Il volo è durato "solo" 1 ora e 29 minuti, ma mi sentivo un po' affaticato, forse per la maggior concentrazione che ho dovuto tenere durante il pilotaggio. L'atterraggio è stato piuttosto facile e non ho trovato particolari problemi, tanto che Alberto mi ha lasciato i comandi per tutto il tempo. Dopo aver sistemato e picchettato gli aerei, siamo andati all'agriturismo per un'altra tanto ottima quanto abbondante cena, conclusasi con una serata all'aperto, chiacchierando allegramente e raccondando a vicenda le proprie imprese più o meno volovelistiche. Domenica mattina dopo la sveglia e la colazione, siamo tornati all'aereoporto per affrontare la seconda giornata di stage. Purtroppo le codizioni metereologiche erano ancora peggiori del giorno precedente. Il buon Piero Magnaghi ha tenuto una mini-lezione su come interpretare "i segnali del cielo" e capire cosa ci si poteva aspettare in volo, facendo notare la presenza di un'inversione termica leggermente al di sotto della cima dei monti circostanti, che impediva quindi alle termiche di superare tale quota e di conseguenza toglieva ogni speranza di poter pianificare un percorso interessante. Qualcuno è comunque decollato lo stesso, anche solo per fare un po' di pratica con le fasi di decollo e atterraggio, e insieme a Daniele abbiamo sfruttato questa occasione per provare a realizzare dei filmati in alta definizione sugli aerei. Abbiamo provato a fissare la telecamera sul montante dell'aereo trainatore. L'idea e l'inquadratura erano ottime, ma ci siamo accorti che le vibrazioni hanno reso il filmato quasi incomprensibile. Abbiamo provato a filmare anche un decollo "inseguendo" aliante e trainatore con l'auto di servizio dell'aereoporto (una Renault R4 senza portiere, attrezzata per movimentare gli aerei), ma le prestazioni un po' limitate del suo motore non hanno consentito risultati brillanti. Con il permesso dei piloti abituali dell'aereoporto abbiamo portato in pista un altro mezzo in grado di seguire agevolmente gli aerei in questa fase (la mia Elise). Questa volta il fimato é stato soddisfacente. Appena troverò un software in grado di convertire il formato ad alta definizione AVCHD in qualcosa di meno impegnativo, proverò a pubblicarlo su Youtube e aggiungere un link qui. Nonostante non abbia volato, grazie all'ambiente amichevole e alla compagnia dei colleghi piloti, la giornata é comunque trascorsa piacevolmente, accorciata dall'arrivo di un temporale che ci ha praticamente invitati a tornare a casa, non prima di aver fatto decollare tutti gli aerei con destinazione Calcinate, e con la speranza di una meteo più favorevole per il prossimo (ed ultimo) weekend di stage. Ho trovato questa esperienza molto utile per l'aver utilizzato per la prima volta un aereoporto diverso ed è stata anche un'occasione per conoscerci meglio. Non posso concludere senza consigliare a chi dovesse trovarsi nei paraggi di Masera di fermarsi a cena all'agriturismo Moonlight, di cui esiste anche il sito web (anche se purtroppo é realizzato interamente in flash). Sabato, 5 luglio 2008In termica con l'ASK21![]() Dopo essere arrivato presto, aver aiutato ad aprire gli hangar e recuperato l'aliante (I-ZEDA), mi sono diretto al bar per il consueto appuntamento con cappuccio e brioche. Chiacchierando con gli altri piloti, mi sono accordato con il buon Alberto Aloi per fare un volo insieme. Alle 11:50 arriva il nostro turno per decollare. Abbiamo deciso di effettuare un traino a 1000m sul Campo dei Fiori, in modo da giungere sopra la cresta. Fatti tutti i controlli all'aereo partiamo. Prestiamo particolare attenzione al decollo, per perfezionare la tecnica, staccandosi da terra lentamente in modo da agevolare le manovre al pilota dell'aereo trainatore. Giunti sul Campo dei Fiori abbiamo fatto un po' di spostamenti seguendo il profilo della cresta, cercando sempre un "percorso portante", in base al comportamento dell'aliante. Siccome in questo tipo di aereo l'apertura alare è elevata, è piuttosto semplice sondare i movimenti d'aria intorno. Quando un'ala passa in un'ascendenza essa tende ad alzarsi, inducendo un lieve rollio. Virando leggermente nella direzione dell'ala che si è alzata, si ha una maggior probabilità di volare su una traiettoria più favorevole, che consente di perdere minor quota. Raggiunti i 1200m (QFE), abbiamo deciso di provare a spostarci sul monte Martica che si trova a nord-est del Campo dei Fiori, all'interno del CTR di Lugano, uno spazio aereo di classe D. In quest'area, è necessario comunicare sempre la propria posizione, dichiarare le proprie intenzioni e attendere l'autorizzazione. Questa era la prima volta in cui ho effettuato tutte le comunicazioni radio che di per se è un'operazione semplice, ma come tutte le novità crea sempre un po' di apprensione e paura di sbagliare. Cambiato il canale radio sulla frequenza di Lugano ho quindi comunicato le mie intenzioni. Riporto il dialogo come esempio: io: "Lugano Torre, da India Zulu Echo Delta Alfa, Buongiorno!" Il volo procede poi come di consueto, è però necessario prestare attenzione a tutte le comunicazioni radio e all'eventuale attività di altri aerei. Giunti sul monte Martica e riportata la posizione alla torre di Lugano, abbiamo cercato di guadagnare un po' di quota per spostarci oltre, verso il Pianbello. La termica era molto stretta, irregolare, e si "spegneva" poco oltre i 1200 metri. Non soddisfatti del risultato, abbiamo deciso di tornare indietro verso Varese. Ho effettuato la chiamata radio indicando l'intenzione di abbandonare il CTR, e ci siamo spostati. Il resto del volo l'abbiamo fatto cercando di concentrarci sulla tecnica di pilotaggio per sfruttare al meglio anche le ascendenze più deboli, per centrare in modo ottimale la termica, e per interpretare le sensazioni di volo senza far uso del variometro elettrico, uno strumento che produce un segnale acustico che consente di valutare la velocità di salita o discesa senza dover guardare lo strumento. Purtroppo arriva la chiamata radio da Calcinate, invitandoci a scendere per cedere l'aliante al prossimo pilota. Ho estratto i diruttori per perdere quota e siamo quindi atterrati. Erano le 14:30. Il volo è durato 2 ore e 48 minuti, e non me ne sono nemmeno reso conto. Entusiasmato dalle novità imparate, ho chiesto ad Alberto se avesse voluto fare un altro volo con me nel caso in cui ci fosse stato un aliante disponibile. Domanda inutile, nel senso che difficilmente un pilota di aliante rifiuta di volare se gli si presenta l'opportunità! ![]() Siamo decollati alle 16:42 con sgancio a 1000m sul Campo dei Fiori e abbiamo ripreso gli esercizi. Con il passare del tempo le termiche diventavano sempre più deboli, ma sembrava ormai che niente fosse in grado di farci atterrare... a parte il direttore dell'aereoporto che ci ha cortesemente chiesto di riportare l'aliante a terra per chiudere gli hangar. Siamo atterrati alle 18:50 dopo 2 ore e 18 minuti di volo. Volare con Alberto Aloi è sempre molto interessante e piacevole. Dopo aver pulito e ritirato l'aereo, siamo andati al bar per bere una birra in compagnia degli altri piloti, raccontandoci le esperienze della giornata. W il volo a vela!!! Mercoledì, 2 luglio 2008Bwa a S.Cristina / Borgomanero (NO): si parte!
La fase di test a S.Cristina (NO), per l'attivazione del servizio BWA è stata superata. Abbiamo anche ricevuto il documento dell'ARPA contenente il consenso all'attivazione degli apparati. Da oggi il servizio BWA è ufficialmente operativo ed accessibile. Per sapere se la propria casa o azienda è raggiungibile dal servizio, si può consultare online la mappa con le stime di copertura.
Sabato, 28 giugno 2008Palestra sul Campo dei Fiori
Ormai è giunta l'estate e le condizioni metereologiche difficilmente risultano ottimali per il volo a vela, le basi dei cumuli si abbassano a 900 - 1000 metri e questo rende difficoltosi gli spostamenti. Ottimo periodo per fare un po' di "palestra", volando nei paraggi del Campo dei Fiori e intorno all'aereoporto allenandosi a sfruttare al meglio le deboli termiche presenti.
Oggi ho effettuato due voli sul D-2155 insieme ad Alberto Aloi. Non ci siamo spostati di molto dall'aereoporto, ma sono stati utilissimi per fare un po' di pratica con il volo in situazioni poco favorevoli. ![]() Il primo volo ha avuto inizio alle 12:22, con traino a 1000m. Durante questo tempo Alberto mi faceva provare a cercare le termiche e a "sentire" quale ala si alzava, una tecnica per riuscire ad individuare la posizione dell'ascendenza, ma una serie di miei errori di valutazione mi ha portato ad essere un po' basso e quindi costretto ad atterrare dopo 1 ora e 28 minuti di volo. ![]() In questi voli, anche se non ho ancora acquisito la sensibilità necessaria, ho trovato nuovi spunti su come valutare le situazioni e come agire sui comandi anche nei casi di termiche molto deboli. Ringrazio Alberto per la sua pazienza ed entusiasmo nel cercare di trasmettermi la sua esperienza. Ovviamente a decoro della piacevole giornata, ci siamo ritrovati con gli altri piloti al bar del club a scambiare le esperienze fatte in giornata e a bere una birretta fresca in compagnia. |
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